Chi non si ricorda lo slogan lanciato da Giorgia Meloni qualche tempo fa, in una pubblica esternazione, davanti a sostenitori e simpatizzanti politici del partito che dirige?
Io sono Giorgia, sono una donna, sono una mamma, sono cristiana…”
… Che poi sul quel “sono cristiana” qualche obiezione verrebbe spontanea a chi conosce le sue linee politiche in materia di solidarietà e accoglienza. L’essere cristiani non è possedere un patentino da esibire e ostentare dal pulpito di un comizio pubblico, il Cristianesimo si vive nella concretezza dei fatti e soprattutto nel silenzio operante. È diventato di moda purtroppo esibire la propria fede per risultare personaggi politici credibili: cosa non si farebbe per una manciata di voti…! Questa però, come al solito, è un’altra storia sulla quale sorvoliamo.
Ricordiamo sicuramente, in periodo pre-covid, come l’involontario slogan abbia invaso tutti i social e i mezzi di comunicazione dilagando anche nelle discoteche, tanto da diventare un vero e proprio brano-tormentone ballato dai ragazzi, i quali forse non sapevano neanche chi fosse Giorgia Meloni. E non provo neanche ad accennare alla conoscenza delle sue linee politiche. Potenza di uno slogan che invade e regala pubblicità e popolarità gratuita!
Lasciamo alle simpatie o antipatie il deputato e leader di partito Giorgia Meloni che può o meno incontrare le nostre vedute, può più o meno risultarci credibile, può più o meno farci aderire alla sua linea politica: oggi puntiamo la nostra attenzione sulla Giorgia Meloni scrittrice o meglio autrice, di un libro il cui titolo riporta quell’involontario slogan, diventato il suo manifesto: Io sono Giorgia. Le mie radici, le mie idee, pubblicato da Rizzoli, appena qualche giorno fa, l’11 maggio 2021.
Io sono Giorgia. Le mie radici, le mie idee, la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, si racconta.
Ho visto troppa gente parlare di me e delle mie idee per non rendermi conto di quanto io e la mia vita siamo in realtà distanti dal racconto che se ne fa. E ho deciso di aprirmi, di raccontare in prima persona chi sono, in cosa credo, e come sono arrivata fin qui.
In questo libro, Giorgia Meloni parla per la prima volta di sé a tutto tondo. Delle sue radici, della sua infanzia e del suo rapporto con la mamma Anna, la sorella Arianna, i nonni Maria e Gianni e del dolore per l’assenza del padre; della passione viscerale per la politica, che dalla “sua” Garbatella l’ha portata prima al Governo della Nazione come Ministro e poi al vertice di Fratelli d’Italia e dei Conservatori europei.
Racconta la gioia di essere madre della piccola Ginevra e della storia d’amore con Andrea, dei suoi sogni e del futuro che immagina per l’Italia e per l’Europa. Ma affronta anche, con la schiettezza e la chiarezza che la caratterizzano, temi complessi come la maternità, l’identità e la fede…
Sulla scia di molti personaggi politici e non, che si cimentano con la scrittura, Giorgia Meloni esordisce con un’autobiografia Io sono Giorgia. Le mie radici, le mie idee nella quale racconta se stessa e la sua vita passata e presente senza veli, andando anche a toccare quei “nervi scoperti” che riguardano soprattutto il suo rapporto con una figura paterna assente e con una se stessa bambina, presa in giro e bullizzata dai compagni di scuola.
Ho avuto modo di seguire in TV un’intervista di Giorgia Meloni e devo dire che, con sorpresa, ho visto una donna e una “persona” sensibile: ospite di Domenica in, famoso programma della domenica pomeriggio, condotto da Mara Venier, ha parlato di sé stessa in maniera “normale”. Consentimi il termine caro lettore, ma spesso proprio i personaggi politici come Giorgia Meloni danno di loro un’immagine da superuomo, in questo caso superdonna, che non sempre suscita simpatia, specie se di idee diametralmente opposte alle proprie.
Svestita dai panni che si è auto-cucita addosso, quelli cioè di leader di partito dura e pura che va avanti a testa bassa, come un ariete pronta a colpire con la dialettica gli avversari, mi è apparsa semplicemente come una donna che, per usare un’espressione naif molto gradita a Giorgia Meloni, “si è fatta il mazzo”, per arrivare al ruolo che ricopre.
Non voterò mai per Giorgia Meloni perché la sua politica è totalmente lontana dalle mie convinzioni, ma rispetto profondamente la sua storia di donna che non teme di raccontarsi fino in fondo, in un libro. C’è sempre un’esperienza di vita particolare e sofferta dietro ogni ostentata aggressività. Come c’è sempre una persona che lotta, sgomita, subisce, vince e perde, soffre e gioisce dietro un ruolo di comando.