Lucilla Celso è un autrice molto particolare. Di lei ho letto e recensito l’ultimo romanzo La Luce nei tuoi occhi, una storia che in qualche modo spiega quanto ancora la donna subisca e sia vittima di violenze verbali e fisiche, e della sua capacità di resilienza. Con mio grande piacere ha accettato di rispondere ad alcune mie curiosità…
Chi è Lucilla nella vita di tutti i giorni?
Amo le cose semplici.
Quando ha compreso che era arrivato il momento di affidare i suoi pensieri ad un foglio di carta?
Avevo una storia in testa che mi stava ossessionando, non riuscivo a pensare ad altro se non ai personaggi e alle loro vite. Stava entrando con prepotenza nella realtà tanto da non lasciare spazio ai pensieri. Non lo avevo mai fatto prima, ma dovevo togliermela dalla testa, così ho preso la mia fedele Olivetti 32 e ho cominciato a scrivere trovando finalmente il giusto equilibrio.
Lucilla Celso, nelle sue storie convivono realtà e fantasia
Il suo modo di guardare la realtà ha condizionato il suo approccio letterario?
Credo che ognuno di noi si porti dietro un suo bagaglio, questo di sicuro influenza le nostre scelte nella vita come nella scrittura. Siamo il frutto delle nostre esperienze è naturale che ci condizionino. Un periodo ho fatto parte di un’associazione di volontariato, ho sempre cercato amore e giustizia.
Ho avuto modo di conoscerla attraverso il suo libro e come ho scritto nella recensione che la riguarda, ho avvertito una forte sensibilità nei confronti di una particolare realtà.
Credo che ogni donna nel suo piccolo abbia subito abusi, o comunque si sia trovata a contatto con la parte più buia dell’uomo, questo ti segna, quello sguardo concupiscente che ti fa sentire sporca, chi non l’ha provato? Non se ne parla abbastanza. C’è tanto da fare ancora sia cambiando la coscienza culturale in ogni ambiente, sia costruendo leggi molto più efficaci.
Nonostante tanti sforzi viviamo in un mondo ancora dominato da una cultura maschile.
Sensibilità vuol dire anche fragilità?
Essere sensibili ci condiziona, ci fa soffrire e sì, ci rende forse anche fragili, ma se si vive cercando di non empatizzare con il mondo ci si chiude nel nostro piccolo buco e si perde una parte importante di esistenza.
La violenza sulle donne è il tema che ricorre nei suoi libri, è un modo per esorcizzare il problema o l’occasione per sollecitare una reazione?
Sentiamo parlare ogni giorno di violenza sulle donne spesso si parla di vittime uccise, tra queste ci sono tante sopravvissute che rimarranno segnate a vita. Io cerco una strada che possa dare una speranza che aiuti a trovare un percorso di rinascita.
Nelle sue storie è sempre presente la figura maschile di riferimento, quella a cui appoggiarsi, chiedere aiuto per reagire alle sofferenze subite. Non le sembra contraddittorio?
L’amore è una grande forza, spesso chi ha subito violenza potrebbe avere la percezione che non sia più possibile amare o semplicemente tornare ad avere un contatto intimo, ma è possibile e amare per le mie protagoniste è una grande conquista.
Sia Giulia in Dopo il buio ancora una speranza sia Daniela nella luce nei tuoi occhi fanno un grande percorso per riconquistare le loro vite e lo fanno con grande coraggio.
Nel suo libro ricorre ai social per uscire da una profonda solitudine, eppure nella realtà sono frequenti gli episodi di violenza verbale e fisica creati dalle chat, non ritiene di trasmettere un messaggio pericoloso?
Quando ho scritto La luce nei tuoi occhi internet era agli albori e ancora non era presente il pericolo che possiamo vederci oggi, è anche vero che per un non vedente come Daniela è un mezzo molto utile e in quel momento il solo modo per lei di avere dei contatti. Sta riadattandosi a una condizione che la spaventa non penso che sia una strada valida per tutti.
Quanto di Lucilla Celso vive in Anna, Daniela o Giulia?
Onestamente non saprei dirlo, sono diverse eppure affini spesso molto più coraggiose di me, piccole cose le ho condivise come in un’altra vita Anna odia le puzze questo lo ha preso da me.
Molto sono stata condizionata nell’ambientazione, che fa parte di un mio vissuto.
Lucilla Celso, essere resilienti , l’unico modo per superare i fallimenti
Resilienza a tutti i costi, anche usando mezzi come entrare in polizia nel suo primo libro o imparare le arti marziali la sua è quasi una parola d’ordine, è così?
L’arma mi affascina e quando ho concepito Anna era il periodo in cui L’Arma dei Carabinieri ha ammesso le donne nei Carabinieri, è stato un momento storico incredibile che ci ha lasciato basiti. Io non avevo solo questo personaggio femminile nell’Arma, ma addirittura l’ho inserito in una squadra operativa antimafia.
Sono resilienti le mie donne? Sì lo sono, ma non solo loro credo che tutte le donne lo siano, madri, mogli, lavoro, e spesso anche hobby, come facciamo? Dove la troviamo la forza? Se non è essere resilienti questo?
Si ritiene una donna resiliente?
Sì credo di esserlo, ma spesso è la vita che ci costringe a esserlo, che scelta avremo altrimenti? Arrendersi? Lasciarci andare alla depressione? La vita ci impone un cammino che dobbiamo seguire io cerco di farlo al meglio delle mie possibilità.
Qualche sogno nel cassetto?
Mi piacerebbe che i miei libri raggiungessero un maggior numero di lettori, non cerco la notorietà, ma vorrei arrivare dentro le case di tutti, e certamente anche avere più profitti. Ho sempre avuto difficoltà economiche quindi non guasterebbe.
Nel prossimo romanzo ci sarà anche Lara? (il personaggio di cui mi sono innamorata)
Mi spiace, no. Sono fantastici i nostri amici a quattro zampe, ma nel prossimo libro avremo due mercenari e una storia molto più erotica, viaggi e spostamenti che non lasciavano spazio per i nostri amici
Non è difficile percepire che la nuova storia di Lucilla Celso sarà molto spumeggiante e noi di iCrewplay saremo felicissimi di poterla leggere. Nel frattempo cara Lucilla ti ringrazio per la tua disponibilità!
E proprio il caso di dire… in bocca al lupo! (viva il lupo)