Il 15 maggio 1673 è la data che Alexandre Dumas (padre) sceglie per consacrare all’Olanda la scoperta di una stupenda meraviglia: Il Tulipano Nero. La Tulipe Noire è un romanzo spesso sottovalutato, che coniuga una love story (alquanto particolare) allo spionaggio industriale.
Un gioco di astuzia e provvidenza, di sacrificio e speranza, sullo sfondo dell’Olanda del Seicento nel suo secolo d’oro, da tutti conosciuta come “la terra dei tulipani”. Una storia di invidia feroce e sete di vendetta, di amore e fedeltà, in un mix perfetto di suspense e ironia.
Il tulipano nero: l’incipit e il contesto
L’incipit del romanzo potrebbe trarre in inganno: la premessa autoriale ricalca il contesto storico rimaneggiando vicende realmente accadute all’interno della lotta politica tra Guglielmo d’Orange, il Gran Pensionario e il borghese Johan de Witt. Ma quello che potrebbe sembrare l’incipit di un romanzo storico non è che un pretesto per introdurre le sfortunate (o forse no?) vicende del protagonista, Cornélius van Baerle, che da sempre rifiuta la politica investendo la sua ricca dote in una passione poi diventata mania: i tulipani.
Tutto comincia a L’Aia con un colloquio tra due fratelli nelle remote stanze di una prigione, un “messaggio” su un foglio strappato a una vecchia Bibbia, un segreto da tutelare e una brutale pubblica esecuzione. Nel frattempo, a Dordrecht, in una casa bianca e rosa, un «felice mortale» d’animo buono non pensa ad altro che ai tulipani, aspirando a creare il leggendario “tulipano nero”, «reputato chimerico come il cigno nero di Orazio e come il merlo bianco della tradizione francese».
L’incidente scatenante: l’uomo felice incontra la sventura
E se quest’uomo, che in mezzo alle sue serre appare il più felice al mondo, avesse un segreto rivale che nutre per lui un odio profondo dettato dall’invidia? E se questo rivale decidesse di spiarlo per sottrargli ogni cosa? L’antagonista si chiama Isaac Boxtel, e possiamo immaginarlo lì perennemente alla finestra col suo telescopio a spiare ogni mossa di Cornélius:
Boxtel lasciò marcire i suoi bulbi, lasciò seccare i cocchi negli scomparti e lasciò morire i suoi tulipani sulle aiuole. ormai viveva solo con gli occhi, e si occupava unicamente di ciò che accadeva nella casa di van Baerle, respirava attraverso il gambo dei suoi tulipani […]
Il tulipano nero di Alexandre Dumas
Per vicissitudini che non svelerò, Cornélius viene condannato alla prigione a vita, e persino di fronte alla morte non riesce a pensare ad altro che al suo tulipano nero. Tuttavia, nella sua vita subentra una donna, figlia del suo spietato carceriere… e così Cornélius finisce per amare ardentemente due cose: un fiore e una donna. Un uomo diviso tra l’utopia del tulipano e la passione per una donna!
Le vicissitudini seguenti sono una corsa contro il tempo, tra bulbi da proteggere, visite notturne, insidie, tranelli, fughe disperate e colpi di scena. Chi avrà la meglio tra il protagonista e l’usurpatore? L’amore trionferà? Che ne sarà del misterioso tulipano nero?
Voglio riuscire a profumare il tulipano. Oh, se potessi dare al tulipano il profumo della rosa, o del garofano, oppure meglio ancora un profumo nuovo! E potessi restituire a questo re dei fiori il suo profumo naturale che ha perduto passando dal suo trono orientale al trono europeo, il profumo che doveva possedere nella penisola dell’India, a Goa, a Bombay, a Madras […]
Il tulipano nero di Alexandre Dumas
Haarlem: tutti pazzi per i tulipani!
Una premessa importante per comprendere l’opera è che i fiamminghi e i portoghesi avevano divinizzato i tulipani. Il fiore era approdato ad Anversa nel 1562 in un carico di bulbi e questa è la data che segna l’inizio della sua coltivazione in Olanda. Ben presto esplose la “bolla dei tulipani“: una bolla speculativa per cui il prezzo dei bulbi di tulipano aveva raggiunto cifre esorbitanti… non sul fiore, ma addirittura sul bulbo!
La città che Dumas sceglie come “regina dei tulipani” è Haarlem: «Abbiamo detto che Leyda era diventata il regno dei dotti. Haarlem s’innamorò invece delle cose più dolci, della musica, della pittura, degli orti, delle passeggiate dei boschi e delle aiuole. Haarlem andò pazza per i fiori e, fra tutti i fiori, per i tulipani».
Il 15 maggio Dumas immagina la grande festa per il premio del leggendario tulipano nero: chi riuscirà a portare il gran tesoro? Dumas ha intavolato un finale degno della bellezza del fiore. Leggere per sapere… a voi la lettura!