È uscito da qualche settimana, per Einaudi, Il tempo di un lento, il nuovo romanzo del cantante dei Negramaro, Giuliano Sangiorgi.
Si tratta di un romanzo, il secondo scritto dal cantautore salentino che aveva debuttato come scrittore nel 2012 con il libro Lo spacciatore di carne.
Quella de Il tempo di un lento è una storia ambientata negli anni Ottanta, che vede come protagonisti un ragazzo e una ragazza di tredici anni che si conoscono a scuola. Sono poche in realtà le dinamiche svelate della trama del libro: i colpi di scena e le sorprese sono nascoste in ogni pagina e quindi trovo sia una scelta giusta non raccontare molto in sede di presentazione.
Il tempo di un lento: il secondo romanzo di Giuliano Sangiorgi
Giuliano Sangiorgi, e più in generale i Negramaro, sono una band che apprezzo molto. Mi piacciono molto i loro pezzi, i loro testi e il loro modo di essere musicisti. Ho avuto il piacere di assistere due volte a un loro concerto e devo dire che in entrambe le occasioni sono tornato a casa con l’anima riempita di bello.
Il periodo dell’album La finestra è quello in cui li ho seguiti davvero come un fan: credo che la track list di quel disco sia una amalgama perfetta del loro stile musicale. Canzoni emozionanti e di livello come Quel posto che non c’è sono, a mio avviso, un patrimonio per la storia della musica italiana.
Amico iCrewer se non la conosci ti suggerisco di andare ad ascoltarla appena ne avrai l’occasione, io me la sono messa in sottofondo mentre scrivo questo articolo.
E alla fine, invece di scrivere, l’ho cantata tutta ripensando ai momenti della mia vita in cui questo pezzo ha fatto da colonna sonora. Potere della musica.
Era il 2007, e io non ero certo un adolescente come lo sono Luca e Maria Giulia, i due protagonisti del libro di Giuliano Sangiorgi: Il tempo di un lento. Un libro che, come detto, è ambientato nei mitici anni Ottanta, quelli del walkman e del Festivalbar. Una storia d’amore che comincia con un bacio dato per gioco, di nascosto, come penitenza decisa al gioco della bottiglia.
Il gioco della bottiglia… potrei aprire infinite pagine nel raccontarti, amico lettore, le grasse figuracce che ho fatto e la timidezza con cui mi esibivo in improbabili approcci affidati al “caso” di un giro di bottiglia. Altri tempi.
Altri tempi come quelli che si vivevano in quegli anni in provincia, dove la vita sembrava essere sempre uguale e ben canonizzata dentro a certi standard dai quali non si poteva uscire. La comunità non lo prevedeva e farlo avrebbe messo i coraggiosi ribelli in cattiva luce. È in questo contesto che si sviluppa la vicenda di Il tempo di un lento: l’innamoramento di due ragazzini a cui gli schemi tolgono il fiato.
Un percorso caratterizzato dalle classiche tappe degli amori giovanili, che dovrà fare i conti con un avvenimento drammatico che metterà alla prova tutta la freschezza della giovinezza.
Sono certo che la capacità di narrazione, che appartiene al cantautore, sia una importante alleata per l’autore che da sempre ha dimostrato di avere molte cose da dire, e di saperle dire. Giuliano Sangiorgi è uno degli artisti che più ammiro per la visione a trecentosessanta gradi dell’arte. È uno che sperimenta, che rende omaggio alla bellezza della musica e al talento dei suoi colleghi.
Io adoro quando un artista impreziosisce la sua carriera con tante collaborazioni con altri artisti. Mi piacciono le idee che si fondono e che danno vita a emozioni straordinarie.
Il tempo di un lento è un libro che di sicuro metterò nella lista dei libri da leggere. Anche perché quando un artista piace, trovo sia giusto seguirlo anche quando si cimenta in territori che non sono quelli in cui siamo abituati a conoscerlo e ammirarlo.
Tu che ne pensi, amico lettore?