Gli abruzzesi Zuccarini e Carbonetti presentano Purgatorio di Dante in Graphic Novel di Chiaraedizioni.
Una versione pop per aiutare i giovani ad avvicinarsi alla grande opera dantesca, o meglio questa è la motivazione, la scusa che utilizzano gli autori per questa proposta editoriale che li vede in coda a un numero imprecisato di disegnatori, pittori e artisti vari che nei secoli hanno provato a interpretare graficamente la Divina commedia.
Non che io abbia qualcosa contro questi tentativi, li trovo al contrario interessanti, stimolanti, divertenti. Mi suscitano curiosità, ispirazione, invidia quasi perchè io ho serie difficoltà a tradurre in immagini i pensieri. Piuttosto mi disturba la giustificazione con cui si mettono in atto e che sta dietro anche a purgatorio di Dante in graphic novel: far avvicinare i ragazzi alla Divina, come se un’opera illustrata che si ispira alla grandezza debba avere una motivazione didattica.
Purgatorio di Dante in graphic novel di Zuccarini e Corbetti
Ma andiamo un po’ a leggere cosa dice il comunicato stampa della Chiaraeditrice.
Di prossima uscita per Chiaredizioni l’opera “Purgatorio di Dante in Graphic Novel” dello sceneggiatore Cristiano Zuccarini e dell’illustratore Ernesto Carbonetti; un’importante occasione per celebrare il Sommo Poeta nell’anniversario dei settecento anni dalla sua morte. Il volume fa parte della “Dante Series”, che ha lo scopo di rendere fruibile la Divina Commedia ai giovani proponendola in una veste decisamente originale, grazie all’utilizzo di un linguaggio visuale accattivante.
Dunque, partiamo dal presupposto che i ragazzi non sono stupidi, certo vanno educati alla lettura della poesia, ma non sono così certa che necessitino della fantasia di qualcun altro pronta da utilizzare. Non voglio pensare che le parole della Divina non servano più a evocare immagini grandiose e terribili, oscure e angeliche.
Voglio dire: un’opera che rende fumetto la Divina ci può anche stare, mi sta bene, è un’idea, incuriosisce anche me che sono una purista della Divina e un’appassionata della nostra storia fiorentina. Il fatto che purgatorio di Dante in graphic novel debba trovare la sua giustificazione di esistere nella incapacità degli studenti di approcciarsi alla Divina, questo no, lo accetto davvero male.
Anche oggi, nell’era delle immagini, dei messaggi immediati, semplice ed espliciti, vogliamo dare un po’ di valore a quelle rime? a quei versi, a quelle parole scelte con cura maniacale, a quelle descrizioni poetiche che fanno lacrimare il cuore? Vogliamo smettere di rimpinzare i ragazzi di roba già masticata da qualcun altro e permettere loro di assaggiare bocconi freschi?
Quindi sì alla versione pop della Divina proposta da purgatorio di Dante in graphic novel – non oso pronunciarmi sulla qualità dell’opera perchè non l’ho vista e vorrei capire se il testo è stato rispettato, se le rime sono state smembrate, come si presenta graficamente la riscrittura delle parole – no alla presunzione di chi vuole interpretare la Divina per darne una versione semplificata a ragazzi idioti. I ragazzi non sono idioti e la Divina se la devono leggere da soli per apprezzarla!