Il Profanatore di Tesori Perduti di Marcello Simoni è un romanzo che ha saputo conquistarmi pagina dopo pagina e che è stato in grado, nonostante prediliga generi di narrazione differenti da questo, farmi amare il racconto e soprattutto tutta l’ambientazione storica in cui è collocata.
Ma addentriamoci meglio con la mia recensione!
Il profanatore di tesori perduti di Marcello Simoni: la mia recensione
Marcello Simoni, a mio parere, si riconferma con il suo nuovo romanzo l’autore di thriller storici tra i primi in classifica per la sua enorme capacità di catapultare il lettore all’interno delle avventure che racconta in scenari assolutamente incredibili e pieni di fascino.
Il profanatore di tesori perduti ha il sapore delle avventure de Le mille e una notte, come afferma lo stesso scrittore nel nuovo libro pubblicato da Newton Compton Editori.
Ma chi è il protagonista della storia e cosa potrai trovare di prezioso in questo romanzo?
Il profanatore Sufrah: il geomante misterioso
Il romanzo storico è ambientato ai tempi delle Crociate, intorno al 1099, anno in cui Gerusalemme viene totalmente saccheggiata e cade nelle mani dei cavalieri. É proprio qui che, in un affollato caravanserraglio vicino ai sobborghi del Cairo, ci troviamo di fronte al personaggio principale della storia di nome Sufrah.
Si tratta di una figura oscura che sin da subito mi è parsa estremamente negativa; Sufrah in effetti emerge quasi come un sacerdote maligno che pratica la divinazione attraverso un talismano potente e pericoloso.
Da qui il mago viene quasi sempre definito nel corso dello svolgimento della storia il geomante, che significa letteralmente scienziato della sabbia.
In effetti l’arte della geomanzia ha origini arabe, il nome viene tradotto per la prima volta in latino da Hugo Sanctallensis nel XII secolo e si tratta di una pratica magica che conosce la sua massima diffusione a Baghdad, tra il XII e il XIV secolo.
Sufrah camminava per ultimo, seguendo le figure dei compagni che vibravano nel gioco di chiaroscuri generato dalle fiaccole. Nella mente, solo l’immagine di Alif intento a fuggire verso l’interno del sotterraneo.
Ma cosa sta cercando esattamente Sufrah? L’autore, per rendere la storia ancora più avvincente, pone accanto al geomante un giovanissimo servo, ex ladro, di nome Alif che lo aiuterà in un’impresa ardua: ritrovare un antico e preziosissimo tesoro della città fantasma Zarzourah, che forse è realmente esistita in base a numerose fonti.
All’epoca ignorava lo scopo al quale fosse destinato quell’insignificante ragazzo. Eppure la sabbia aveva parlato! Gli arcani del Giovane e della Perdita, e in seguito quello dell’Amore, erano comparsi con chiarezza tra le linee Madri e Figlie del mandal!
Un tesoro che non fa solo gola al sacerdote ma anche a pericolosi personaggi e agli stessi cavalieri crociati. Sufrah riuscirà quindi a trovare il tesoro perduto? Alif lo aiuterà nell’impresa oppure no? E il geomante si lascerà sopraffare dai poteri occulti del talismano?
Questo lo scoprirai leggendo Il profanatore di tesori perduti!
Un romanzo storico avvincente
Il profanatore di tesori perduti è un romanzo ben scritto e la storia è strutturata bene, con una trama avvincente e personaggi ben sviluppati. Simoni è un abile scrittore che riesce a creare un’atmosfera avventurosa e coinvolgente, rendendo il lettore ansioso di scoprire cosa accadrà successivamente.
Il personaggio principale Sufrah è ben caratterizzato, con una personalità complessa che lo rende interessante e non banale. Lo sviluppo del personaggio è in continua evoluzione, rendendolo interessante. Bella l’idea di inserire elementi di mistero, colpi di scena e suspence narrativa allo scopo di generare nel lettore un’attesa che lo spinge a divorare il libro.
Ineccepibile la ricerca accurata della documentazione storica, come afferma Marcello Simoni nella postfazione. Una ricerca in cui appare Leonardo de Bonaccis, passato alla storia con il nome di Leonardo Fibonacci, grandissimo matematico celebre per aver ideato la famosa sequenza di numeri, il sistema decimale e l’uso delle cifre arabe in Europa. Oltre alla documentazione, anche l’ambientazione storica è ricreata perfettamente, con una buona attenzione ai dettagli e una descrizione accurata dell’epoca. Simoni utilizza anche un linguaggio adatto all’epoca, il che aiuta a immergere il lettore ancora di più.
La trama è piuttosto complessa, con diversi fili narrativi che si intrecciano. Tuttavia, Simoni è bravo a gestire tutti questi fili e a creare un climax intenso e costruito egregiamente. L’autore sembra quasi mettere alla prova, in ogni capitolo, il lettore allo scopo di immergerlo in sensazioni ed emozioni uniche e coinvolgenti.
In conclusione, Il Profanatore di Tesori Perduti è un romanzo storico avvincente e coinvolgente con elementi succosi che lo rendono agli amanti del thriller una storia ricca e intensa di emozioni.