Ciao iCrewer!
Oggi per il nostro consueto appuntamento con Spazio ai Classici, parleremo de Il partigiano Johnny di Beppe Fenoglio.
L’edizione a cui faccio riferimento oggi, è una ri-edizione pubblicata da Einaudi il 22 febbraio 2022.
Il partigiano Johnny è l’opera più nota di Beppe Fenoglio. A partire dalla sua pubblicazione postuma, nel 1968, grazie all’edizione curata da Lorenzo Mondo, che scelse il titolo del romanzo, è cominciata la riscoperta di questo autore, che viene considerato oggi uno dei più importanti del secondo Novecento italiano. Nel Partigiano Johnny, il tema principale del racconto è la Resistenza nelle Langhe. Nutrita fortemente dalla memoria diretta dell’autore (che fu partigiano in quei luoghi, ossia le colline attorno alla città piemontese di Alba), quella di Johnny diventa l’epopea individuale e al tempo stesso universale dell’eroe partigiano.
Il partigiano Johnny di Beppe Fenoglio
I’m in the wrong sector of the right side.
Il partigiano Johnny restituisce i principî ideali e le paure e le ragioni e i sogni di una intera generazione come nessun libro è riuscito a fare».
Il partigiano Johnny è riconosciuto come il più originale e antiretorico romanzo italiano sulla Resistenza. La storia è quella del giovane studente Johnny, cresciuto nel mito della letteratura e del mondo inglese, che dopo l’8 settembre decide di rompere con la propria vita e di andare in collina a combattere con i partigiani. Una storia simile a quella di molti altri giovani e di molti altri libri scritti sullo stesso argomento. Ma Fenoglio riesce a dare alle avventure e alle passioni di Johnny una dimensione esistenziale ben più profonda e generale, che racconterà per sempre che cosa sono stati i partigiani e la Resistenza in Italia. Con “La lingua del «Partigiano Johnny»” di Dante Isella; una nota bibliografica e la cronologia della vita e delle opere.
Una delle caratteristiche che rendono unico il romanzo di Beppe Fenoglio, è la lingua, usata per raccontare la storia di Johnny. Si tratta di uno stile unico, che trova origine nella lingua inglese (in seguito anche alla grande passione per questa lingua, da parte dell’autore, poiché ritenuta espressione di una cultura pura e nobile).
Per questo, troviamo continui inserimenti della lingua inglese, che ruotano su uno sfondo di un italiano colto.
Si viene a creare così una lingua irregolare, e ciò provoca un effetto di spaesamento nel lettore, velato dalla grande maestria di Fenoglio, nella scrittura.
Quando si cercano letture sulla Resistenza Italiana, si va sempre sul “sicuro” con Italo Calvino e il suo romanzo Il sentiero dei nidi di ragno, al quale non posso dire nulla, anzi posso solo elogiarlo, poiché é l’unica opera di Calvino che mi piace (penso che sia abbastanza noto che non amo particolarmente la penna di Calvino, anche se, a un maestro del genere non si può dire nulla, semplice gusto personale). Si “snobba” un pochino Beppe Fenoglio, è poco conosciuto, ed è un vero peccato; ha una penna tutta sua, innovativa e poi descrive situazioni vissute, e si percepiscono tutte le emozioni che provava in quei momenti.
In conclusione, dall’opera di Beppe Fenoglio, portiamo nel cuore un messaggio molto importante ossia che solo nella solitudine l’uomo può compiere le proprie scelte secondo un senso di giustizia che non si misura sull’esito di un singolo evento, ma su quello della causa superiore, come l’onore individuale e la Liberazione finale.