Il Palio di Siena
Caro iCrewer, eccomi a segnalarti un altro effetto collaterale di questa emergenza sanitaria, in atto ormai da febbraio e che sembra non avere mai fine. Per tutta la Toscana, ma oserei dire per il mondo intero, è stata presa una decisione che fa riflettere, e suscita inevitabilmente scalpore:
Il Palio di Siena non si farà in questo 2020
“La decisione è arrivata alla fine della riunione in Palazzo pubblico tra il sindaco Luigi De Mossi, il magistrato delle contrade, i Priori delle 17 contrade, il decano e il vice decano dei capitani. Ad annunciare l’annullamento è stato il magistrato delle contrade Claudio Rossi“
si legge nella pagina dedicata di La Repubblica.
Sicuramente sarai a conoscenza di cosa sia il Palio di Siena, un evento nato nel 600 e fermatosi solamente durante la Seconda Guerra Mondiale, esattamente come è successo per Wimbledon 2020. Stiamo parlando non di una mera corsa di cavalli, ma di un mondo a sé che ha resistito e resiste al trascorrere inesorabile del tempo, del cambiamento sociale e culturale, e che è in grado di affascinare non solo i senesi ma il mondo intero.
Il Palio di Siena non è una corsa di cavalli. È una festa che è stata molte feste, è il rito di una città e la memoria storica di una civiltà della quale due volte l’anno mette in scena la concezione del mondo – Alessandro Falassi
Visto che partecipare dal vivo, almeno per quest’anno, non sarà possibile, sono a segnalarti un interessante libro edito Laterza, una ricostruzione a 360 gradi su tutto ciò che ruota attorno all’evento che affascina antropologi, giornalisti, scrittori, poeti, registi cinematografici e viaggiatori di ogni epoca. Andiamo a scoprirlo insieme.
Il Palio di Siena, una festa italiana
Il Palio di Siena nasce nel Seicento e solo nell’Ottocento prende la sua attuale veste ‘medievale’. Paradossalmente diventa così ciò che nel Medioevo non era: una festa ‘fatta’ dal popolo, dal momento che fino al XVII secolo era una festa ‘offerta’ al popolo. Da questo punto di vista il Palio costituisce un esempio clamoroso di invenzione della tradizione. La festa senese, inoltre, non è mai stata sempre uguale a se stessa perché è stata ridefinita in tutte le sue componenti dalla storia dei tempi: quella nazionale e in qualche caso quella sovranazionale.
La storia del Palio di Siena è, dunque, solo in parte storia che riguarda una singola città: per molti aspetti si tratta di una vetrina del modo in cui, nei secoli, si è trasformata la festa urbana e si è consolidato l’immaginario che essa ha suscitato. Ma come ha fatto una festa del tutto simile a una miriade di eventi analoghi a sopravvivere solo a Siena? Perché la contrada, il vero nucleo sociale aggregante del Palio, è riuscita qui a resistere e a costituire un modo di vivere che altrove si è perduto con il passaggio alla modernità?
Una ricostruzione appassionante degli avvenimenti che contornano la corsa di cavalli più famosa al mondo insieme al racconto di quanto di vero, reale, semireale o totalmente fantasioso si è sedimentato intorno a questo evento.”