Caro iCrewer stiamo vivendo giorni davvero difficili, ovunque si parla di Coronavirus, che sembra prendere sempre più piede e ci spaventa ogni giorno di più. C’è chi minimizza, chi estremizza, chi sta nel mezzo, ma la realtà è che c’è un’emergenza economica e sociale che sta investendo tutti i settori.
Tutti gli eventi, come anche i festival letterari, sono stati annullati, le scuole chiuse, i luoghi pubblici si stanno svuotando e non ci rimane che trovare un’alternativa per impiegare il tempo in più che abbiamo a disposizione, nell’attesa che tutto si risolva per il meglio.
La paura è un tema molto complesso e ognuno la affronta a suo modo ma la chiave per vincerla è sicuramente agire.
In questo senso, nel settore dei libri, ci sono molti esempi positivi in Italia da citare: ad esempio una libraia di Milano, Cristina Di Canio, titolare della libreria La scatola Lilla, dopo aver annullato tutti gli eventi, ha deciso di consegnare a domicilio i libri per i propri lettori e, su Instagram, ha lanciato l’hashtag #libriantidoto, dove sono stati postati tantissimi consigli di lettura.
E ancora #chileggenonsiferma, un’iniziativa di Feltrinelli che attraverso un hashtag invita alla lettura e alla condivisione, perché leggere dà la possibilità di continuare a viaggiare attraverso l’immaginazione.
Anche due scrittori per ragazzi, Matteo Corradini e Andrea Valente, entrambi premiati con l’Andersen, si sono organizzati e hanno creato un sito: lezionisulsofa.it mettendosi a disposizione di tutti i bambini a casa a seguito della chiusura delle scuola. Sul sito si possono trovare gratuitamente storie, poesie, giochi, audio, video e post.
Ma nella paura ci si può crogiolare. Se hai letto Cecità di Josè Saramago, e se non lo hai fatto te lo consiglio, puoi ritrovare in questo romanzo un po’ quello che sta succedendo in molte delle nostre città: siamo tutti contro tutti, e ci stiamo facendo prendere dal panico.
Nel romanzo di Saramago, da quando il primo uomo sperimenta la cecità in un luogo sconosciuto in un tempo indefinito, ogni nuovo personaggio che perde la vista perde anche la sua identità. Il tunnel di indifferenza, cattiveria, prepotenza, all’interno del manicomio prima e nella città poi, nel quale si precipita sembra non avere fine. Anche la voce narrante, la moglie del medico, l’unica a non aver perso la vista, è costretta a combattere contro i cattivi e quindi ad usare come loro la violenza, per difendere la sua dignità e quella dei suoi compagni.
Il male, quale parte della natura umana, sembra prevalere sul bene a garanzia della sopravvivenza. E quando sembra che il pericolo sia scampato e anche la vista torna, rimane la consapevolezza che tutta quella immondizia interiore non se ne andrà mai e che:
la cecità permane finchè non si fanno veramente i conti con il buio che c’è dietro alle nostre paure e che ci rende tutti potenzialmente cattivi.
Io credo nel potere dei libri e ti invito, se già non l’hai fatto, a farne una bella scorta e condividere le letture più emozionanti e significative. Sul nostro sito troverai come sempre tantissimi consigli di lettura, e se vorrai aspettiamo i tuoi commenti e le tue proposte con molto piacere.
E allora chiudiamo la porta al virus ma apriamola alla lettura, alla conoscenza, alla condivisione: AI LIBRI!