Caro Icrewer,
prima di illustrarti il contenuto di questo numero speciale di Libri dalla Storia, ci tengo a farti gli auguri di buon anno!
Il 2023 è ormai solo un ricordo ma mentre appendiamo in casa i calendari del 2024 non dimentichiamoci dei mesi duri e complicati che abbiamo affrontato e così anche dei momenti più felici e luminosi.
Ciò che conta è che ora ci aspettano altri mesi carici di mistero e ignoto e sta a noi decidere come organizzarli e riempirli.
Così ho deciso di parlarti oggi proprio di questo, di come l’essere umano, nel corso della storia, abbia cercato di organizzare e strutturare il suo tempo.
Quindi, il “libro” di quest’oggi è nient’altro che…il calendario!
In fondo tutti i popoli in ogni epoca e spazio hanno sentito il bisogno di scandire lo scorrere del tempo.
E se oggi il mondo si diverte, prevalentemente, ad inventare calendari con le più svariate e bizzarre raffigurazioni o a impreziosire ogni giorno dell’anno con frasi e citazioni come nel famoso calendario filosofico, in passato l’essere umano ne ha inventati addirittura di nuovi partendo da zero!
Eccoti dunque alcuni dei più strani calendari dalla storia!
I calendari Egizio, Maya e Azteco
Gli Egizi erano estremamente attenti all’avanzare del tempo.
Inizialmente il loro calendario era definito nilotico perché si basava sulle piene del fiume Nilo. Era diviso in tre stagioni: Akhet (inondazione), Peret (emersione delle terre) e Shemu (raccolto).
Il capodanno egizio, quindi, coincideva con la piena del fiume Nilo. Quest’evento, però, era estremamente variabile dal momento che poteva verificarsi verosimilmente dalla fine di giugno alla fine di agosto!
Per molto tempo cercarono di correggere questo calendario che, tuttavia, rimase quello adottato per tutte le incombenze agricole. Nel periodo ellenistico ne fu introdotto uno più preciso che articolava le 3 stagioni in quattro mesi da 30 giorni ciascuno.
Anche questo si rivelò, però, scorretto ma rimase a lungo quello “ufficiale”, soprattutto per le celebrazioni religiose.
Ma se, tra gli Antichi, c’era qualcuno davvero fissato con lo scorrere del tempo, quelli erano certamente i Maya e gli Aztechi.
Queste popolazioni seguivano, generalmente più di un calendario: uno religioso, di 260 giorni, utilizzato per le cerimonie ufficiali; uno civile, di 360 giorni a cui si aggiungevano cinque giorni finali, considerati sfortunatissimi ed infine uno sacro più ampio, chiamato Lungo Computo, articolato in ere e cicli periodici.
La parte più curiosa è che, secondo questa scansione temporale, ogni 52 anni il calendario religioso e quello civile coincidevano e i cinque giorni finali erano considerati talmente nefasti che gli Aztechi credevano che il mondo stesso potesse finire.
Per scongiurare quest’eventualità veniva celebrata la cerimonia del Fuoco Nuovo che prevedeva addirittura dei sacrifici umani!
Sul sacrificio veniva accesa una fiamma che doveva rimanere accesa tutta la notte come richiesta per gli dei di tornare a far sorgere il sole anche al mattino successivo. All’alba il “Fuoco Nuovo” veniva trasportato in tutte le case e nei templi dei villaggi a simboleggiare il passato pericolo.
Il calendario della rivoluzione francese
La storia contemporanea è piena di insurrezioni e rivoluzioni nazionali. Molte di queste, talvolta, hanno prodotto nuovi modi di misurare il tempo, a simboleggiare una rottura completa con i governi e le “mentalità” precedenti.
Estremamente interessante è il calendario repubblicano della rivoluzione francese!
Fu introdotto nel 1793 dal nuovo governo repubblicano e alla sua creazione contribuirono numerosi scienziati e intellettuali del periodo come Lagrange, Laplace e molti altri.
Questo calendario si fondava sulla scienza e venne quindi epurato da tutti i richiami religiosi e ispirato invece alla natura e alle attività agricole.
Era composto da 12 mesi di 30 giorni ciascuno, a cui si aggiungevano 5 o 6 giorni a fine anno detti “sanculottidi”. La settimana era sostituita da una “decade”, cioè un insieme di dieci giorni ( Primidì, Duodì, Tridì, Quartidì, Quintidì, Sestidì, Settidì, Ottidì, Nonidì, Decadì ).
Il Capodanno era il 22 settembre e gli anni si contavano a partire dal 1792, anno dell’abolizione della monarchia.
Ecco uno schema riassuntivo di questo bizzarro calendario dalla storia:
Autunno (22 settembre – 20 dicembre) | Inverno (21 dicembre – 20 marzo) | Primavera (21 marzo – 18 giugno) | Estate (19 giugno – 16 settembre) | Giorni sanculottidi (17 settembre – 21 settembre) |
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Rimase in vigore fino al 1805 quando venne abolito da Napoleone che restaurò quello gregoriano.
Bizzarri calendari moderni
Se credevi che i più strani calendari dalla storia provenissero tutti da un passato lontano, allora lascia che ti mostri alcuni dei più strani tra quelli “inventati” di recente!
Ogni anno aveva, dunque, 364 giorni a cui se ne aggiungeva uno finale, detto “giorno dell’anno” non appartenente ad alcuna settimana.
La particolarità di questo calendario era che ogni data corrispondeva sempre allo stesso giorno della settimana. Ogni Natale, ad esempio, cadeva di mercoledì mentre il Capodanno si celebrava di domenica e, sorprendentemente, il 13 di ogni mese era sempre venerdì!
Questo calendario fisso internazionale non entrò mai davvero in vigore ma pare che, vista la sua rigorosità, fosse in gran voga tra gli uomini d’affari tanto che l’imprenditore George Eastman, padre della famosa azienda Kodak, lo usò a lungo nella sua azienda.
L’ultimo calendario di cui voglio parlarti è frutto della “inventiva” di un italiano: il geologo Cesare Emiliani il quale ha pensato di cominciare il computo degli anni non dalla presunta nascita di Cristo ma da una data assai precedente.
Il suo calendario olocenico (o dell’era umana) inizierebbe, infatti, dall’anno 10 000 a.C. anno in cui terminava l’ultima glaciazione e a cui risale il più antico insediamento umano ritrovato. Una sorta di “anno zero” da cui è iniziata tutta la società e il progresso umano.
Non resta quindi che augurarti, caro lettore, un buon 2024 oppure, se vogliamo utilizzare il calendario olocenico un felice 12 024!