Io, uomo d’amore, sceglierei sempre Napoli”
“Gli uomini si dividono in due gruppi, gli uomini d’ amore e quelli di libertà, a seconda se vogliono vivere vicini vicini abbracciati, oppure preferiscono vivere da soli per non essere scucciati!!”
Quanto ho riso quando ho rivisto questa scena… avete ragione… amici di icrewplay, come al solito parto in quarta, dando per scontato, che abbiate tutti visto “Cosi parlò Bellavista” lo straordinario film tratto dal primo libro di Luciano De Crescenzo, uscito nell’84, anche se il libro fu pubblicato nel ‘78, ma, dovendo omaggiare i 90 anni del famoso scrittore, mi sono voluta prendere un’oretta per farmi quattro risate!!
E ora pensiamo al festeggiato! Ancora non si è capito bene cosa sia successo quando Mister De Crescenzo sia venuto al mondo, alcuni dicono sia nato a S.Lucia a Napoli, il 18 Agosto del 1928, altri sono convinti sia nato invece il giorno 20, mistero presto svelato quando si è invece scoperto che il papà, avendo da fare, si era dimenticato di dichiararlo all’anagrafe. Immagino cosa possa essere accaduto all’epoca ma, a distanza di anni, dopo 30 milioni di copie di libri venduti, film, aneddoti e l’umorismo di cui è dotato, non poteva che andare cosi.
Che fosse bravo negli studi e bravo nella dialettica è cosa risaputa. Dopo il trasferimento a Cassino, durante la guerra, si laurea col massimo di voti in Ingegneria e la IBM non se lo lascia scappare, lo inserisce nel settore commerciale e sono in molti a dichiarare che era capace di vendere frigoriferi solo perchè le persone amavano parlare con lui … dopo 18 anni e la poltrona da dirigente chiederà le dimissione dicendo... “mi annoiavo… ero un dirigente che non aveva nulla da dirigere”.
Dalla sua mente vulcanica, nel ’78, uscirà il suo primo libro dedicato a Napoli, Cosi parlò Bellavista, libro che non ottenne subito la giusta considerazione ma che sarà tradotto, successivamente, da Mondadori vendendo milioni di copie in tutto il mondo. E poi Storia della filosofia greca, Il lato oscuro della luna, Il Tempo e la felicità, Il dubbio, libro molto amato, in cui, lo scrittore, mette a nudo la sua anima rispondendo, con la sua ironia filosofica, alle domande difficili della vita.
“Io credo che il dubbio sia il dono più grande che possa avere un uomo. l’unica maniera che spinge l’ uomo alla conoscenza”…
Poteva pensare diversamente? no cari amici, se lo aveste di fronte ve lo spiegherebbe lui direttamente senza troppi preamboli e alla sua maniera, perchè la sua è una vera e propria filosofia di vita, che lui ha saputo divulgare in vari modi; oltre all’arte dello scrivere, infatti, De Crescenzo si è cimentato come sceneggiatore e regista, mettendo in scena anche se stesso nel film tratto proprio dal suo primo libro e partecipando a talk show, programmi televisivi con Renzo Arbore e Marisa Laurito, e tanto altro.
E a 90 anni, festeggiato dai suoi amici più stretti e dalla figlia, che per lui ha curato la splendida mostra fotografica con i primi bozzetti disegnati e le foto dedicate alla Napoli di un tempo, Luciano De Crescenzo non ha assolutamente perso la voglia di sorprendere, sfornando l’ultimo libro Napoli mia. L’anima della città raccontata da Bellavista dedicato, come sempre, alla sua città, un rapporto ancestrale che, il grande scrittore, ha sempre dichiarato nei suoi scritti.
Dal signor Bellavista, il professore che insegna al signor Cazzaniga, milanese incontrato, per caso, in un ascensore, che il Sud poi non è cosi diverso dal Nord e che basta un po’ di umorismo per vivere tutti insieme e più felici, ai libri dedicati ai miti antichi della filosofia, unici per la capacità dello scrittore di spiegare concetti complessi con una semplicità estrema, i suoi pensieri sull’amore, a suo dire, più problematico rispetto all’amicizia, perchè, come dice lui “siamo angeli con un’ ala soltanto. Possiamo volare sono restando abbracciati” …
Impossibile non starlo ad ascoltare, tutto sembra più facile da comprendere, soprattutto quando nel suo libro, ma soprattutto nella splendida cornice della mostra a lui dedicata, ritorna con la memoria alla sua Napoli, alle sue contraddizioni, alle gioie e ai dolori, a quella disarmante arte dell’ arrangiarsi…
Ogni luogo del mondo dovrebbe avere un po’ di Napoli. Perchè Napoli non è una semplice città ma uno stato d’animo, in mondo cosi pieno di bombe e cattiveria, io penso che Napoli sia ancora l’ultima speranza che l’umanità ha per sopravvivere”.
Napoli non potrebbe essere amata più di cosi!
E noi, caro Professor Bellavista, come Pulcinella, con riverenziale inchino, non possiamo che augurale Buon Compleanno!!!!