Global Warning – Recensione
Caro iCrewer eccomi raccontarti la mia esperienza di lettura di questo esclusivo graphic novel, di cui ti avevo accennato in un articolo precedente; prima di tutto però debbo specificare che recensire un fumetto non è esattamente come recensire e “giudicare” un romanzo: un po’ per la natura intrinseca in sé del fumetto stesso un po’ perché le competenze necessarie per poter analizzare i due tipi di generi sono ovviamente differenti.
Parto quindi dal fatto che, umilmente, ammetto di non essere un’esperta di grafica, anche se vedere le immagini e le tavole di Global Warning mi hanno fatto fare un bel salto nel tempo, quando (era il lontano 1991), ebbi l’onore di lavorare nientemeno che per la Sergio Bonelli Editore, contribuendo alla realizzazione del Gioco di Ruolo di Dylan Dog, come disegnatrice fumettista.
(sospiro… e inalo nostalgia)
Perdonami la digressione e veniamo a noi, anzi, alla recensione di questo graphic novel edito Kalamaro Edizioni:
Global Warning
La trama è costruita benissimo e dispiegata tra azioni presenti e flashback richiamati al momento giusto, per far comprendere le motivazioni e il filo conduttore della storia. Le tematiche affrontate sono molteplici, anch’esse legate da un filo sottile, che si snoda tra abuso di potere, corruzione, politica ambientale e, naturalmente, sentimenti ed emozioni umane.
Si notano i diversi stili grafici: chi ha prodotto disegni dai tratti più marcati, chi ha una mano più leggera, chi ha la mania del particolare e chi ha rappresentato meglio le scene d’azione e a tutto campo. L’insieme è veramente piacevole e trasmette d’impatto ogni singolo avvenimento o emozione provata dai protagonisti, rappresentando alla perfezione gli eventi.
Il finale di Global Warning è intrigante e regala soddisfazione e appagamento. Vi è un solo difetto, a parer mio: non è disponibile al momento il cartaceo. Leggere un formato elettronico, soprattutto quando si tratta di opere grafiche, non dona la soddisfazione che si prova soltanto toccando e ammirando da vicino le immagini e sfogliando tavola dopo tavola, anche se questo ovviamente è un mio mero parere personale che non inficia in alcun modo (anzi) la qualità dell’opera.
Consigliatissima dunque la lettura, agli appassionati di fumetti, a chi non crede che anche in Italia si sappiano creare opere valevoli e di qualità in questo genere, a chi è sensibile ai temi della politica, del sistema mafioso e del rispetto ambientale, e infine anche a chi desidera sperimentare qualcosa di nuovo e inedito.