Gli eroi di Tokyo 2021 ci hanno regalato emozioni infinite! Per un mese il Giappone, lottando contro chi remava avverso, ha ospitato due eventi dalla portata storica, capaci di catalizzare l’attenzione del mondo e non solo quello sportivo.
Più di 20.000 persone tra atleti e accompagnatori a cui è stato affidato virtualmente anche il compito di esorcizzare gli effetti negativi della pandemia, annullando le distanze, condividendo le esperienze, l’opportunità di ascoltare fieri l’inno del proprio Paese. Non è stato solo difeso il senso dell’appartenenza quando quello dell’inclusione, riscoprire i valori della condivisione annullando le differenze.
Gli eroi di Tokyo 2021: un esempio da seguire
Che fosse pianto di gioia o di delusione, l’importante è stato vivere all’unisono, respirare la stessa atmosfera, condividere le emozioni, dimostrare il coraggio nel superare le proprie fragilità. Difficile interpretare lo stato d’animo provato, le imprese di Marcel Jacobs e Filippo Tamberi hanno risollevato gli animi, cosi come le 69 medaglie che la squadra paralimpica ha portato a casa e quella si che ha regalato emozioni incredibili.
E se è pur vero che la fiamma olimpica si è spenta non si è spento l’interesse, la voglia di raccontare le storie degli atleti che, senza paura, ci hanno dimostrato che la debolezza può trasformarsi nella migliore delle qualità. Dobbiamo ammetterlo, davanti al loro coraggio siamo stati obbligati a fermarci, riflettere sul senso vero della vita e i suoi valori.
Per questo ho scelto di dedicare il mio spazio raccontandoti la storia di alcuni di loro, sarà un modo per conoscerli meglio e magari scoprire che si può essere eroi senza spada, che la normalità risiede proprio nella diversità di ognuno di noi.
Gli eroi di Tokyo 2021. La storia di Assunta Legnante, la forza di una campionessa
Di Assunta Legnante avevo letto alcune note qualche tempo fa e la sua storia mi aveva particolarmente colpita. Assunta è da sempre campionessa italiana di getto del peso e da Tokyo è tornata con una medaglia d’argento al collo. Tutto normale se non fosse che, attualmente, in gara si presenta come ipovedente e con una maschera usata per proteggere i suoi occhi. In effetti la gara più difficile Assunta la combatte dopo aver improvvisamente perso la vista, ma questo non l’ha fermata e l’argento di Tokyo lo dimostra.
Ti parlo di lei. Assunta è nata a Frattamaggiore, in provincia di Napoli, a 15 anni scopre che lo sport le piace:
A scuola iniziai a sperimentare diverse discipline, corsa, salti, fino a quando mi misero in mano un peso e i professori notarono che ero portata.
Delle sue attitudini si accorgono presto gli specialisti del settore, Assunta è alta quasi 1, 90 ha una grande forza nelle braccia, ha tutte le potenzialità per diventare una campionessa. Per allenarsi meglio lascia la sua famiglia e si trasferisce ad Ascoli Piceno dove comincia ad allenarsi con costanza. Nel 2002 conquista l’argento agli Europei indoor e quattro anni dopo l’oro a Birmingham, un risultato che la proietta sulle vette mondiali.
Nel 2004, intanto, all’apice delle sue prestazioni, Assunta non supera “l’idoneità fisica” per le conseguenze pressorie dovute alla presenza di un glaucoma congenito che, nel marzo del 2012, la rende totalmente cieca.
Il campo visivo iniziava a restringersi, e quando dovevo riprendere il peso dopo un lancio, facevo fatica a trovare l’attrezzo. Poi i problemi sono aumentati. Mi è caduta la retina, ho affrontato visite e interventi e con il passare del tempo la vista si è spenta.
Dopo appena un mese qualcuno nell’ambiente dell’atletica mi fece una proposta :“Assunta, cosa ne dici di partecipare alle Paralimpiadi di Londra?” E io: “Siete pazzi?” Per me era impossibile immaginare che una persona non vedente potesse partecipare a una gara di getto del peso.
La forza mentale di Assunta, come puoi immaginare, ha avuto la meglio sulla paura di osare. Da vera campionessa è riuscita a mantenere intatte le capacità mentali per automatizzare i gesti tecnici tanto da migliorare la sua prestazione nel tempo.
Al di là del merito sportivo, Assunta Legnante è per tutti la leggenda dello sport italiano, capace di trasformare la sua debolezza in terminazione e di difendere, ancora oggi, il record paralimpico di getto del peso insieme a quello europeo di lancio del disco e al nazionale di giavellotto.
Il suo sogno? Partecipare a 50 anni alle Olimpiadi di Los Angeles 2028 e di ritornare ancora una volta con una stupenda medaglia al collo per testimoniare di non essersi mai arresa quando avrà 50 anni festeggiando il fatto di non essersi mai arresa insieme all’Italia intera, con una medaglia al collo.
Occorre gettare il peso là dove si desidera che vada. Anche nella vita.