Il giro d’Italia delle poesie in cornice, un concorso a tappe, giunto alla ventiseiesima edizione, a cura dell’associazione culturale Il club degli autori
Una regola matematica, verificata e comprovata, afferma che invertendo l’ordine dei fattori il risultato non cambia: la prendo in prestito e ci gioco un po’, seguimi se ti va. No, tranquillo, non parliamo di matematica oggi, non ho cambiato rubrica e non sto dando i numeri in nessun senso… Anche se, riflettendo, la matematica c’entra eccome con la poesia: la metrica dei versi, quando un autore la adotta, si basa su rigidi schemi matematici e questo, non l’ho di certo inventato io! Discutere di poesia, non è cosa facile perchè, ribadisco per l’ennesima volta, fare poesia non significa scrivere romanticherie andando ogni tanto a capo, però preferisco approcciarmi all’argomento con leggerezza e senza voler salire in cattedre che non mi competono, mi permetto di variare un po’ sul tema per scongiurare il rischio di risultare pesante.
La regola matematica a cui accennavo sopra, può consentire di invertire i numeri senza cambiare il risultato ma se, giocando, invertiamo le parole di una frase il risultato rimane uguale? Proviamo: rileggi il titolo di questo articolo: Giro d’Italia in una cornice di poesia o di poesia in cornice: ora, tralasciando il giro d’Italia (lo lasciamo alla nostra Donatella che di giri sportivi se ne intende) che richiama alla mente atleti grondanti sudore sopra sellini e ruote, fra le salite e le discese del suolo italico, ci restano una cornice di poesia o una poesia in cornice… Che non sono propriamente la stessa cosa.
Una cornice di poesia si potrebbe associare ad un luogo incantato, una (come si usa dire ora) location che fa da sfondo ad un evento importante, una scenografia che rende magico un momento, un incontro, una circostanza o un avvenimento. Se giochiamo ed invertiamo le parole, la poesia in cornice è tutt’altra cosa: può essere un quadro di parole incastonate con arte e oltremodo belle tanto da essere incorniciate oppure, metaforicamente, si potrebbe far riferimento ad un dipinto così pregno di significato da essere paragonato ad una poesia, di conseguenza la regola matematica di cui parlavo sopra non vale… E lo so cosa stai pensando, lo immagino bene: tu, caro lettore, come la mia capa Maura che leggerà e, pragmatica com’è, penserà: “Ma c’era bisogno della matematica (e della rava e della fava) per parlare di poesia in cornice?” Io ti (e le, a lei, a Maura) rispondo: “Lasciami giocare ogni tanto, lasciami prendere alla larga gli argomenti, lasciami scrivere stupidaggini con leggerezza, perchè la vita è già pesante di suo e mi piace alleggerirla anche con la matematica, la rava, la fava e le poesie in cornice”.
E a proposito di poesie in cornice, devono piacere moltissimo anche al nostro “collega” poeta, Stefano Buzzi ed ora con serietà e (quasi) professionalità ti spiego perchè.
Il giro d’Italia delle poesie in cornice, giunto quest’anno, 2019, al bel traguardo di ventisei edizioni è un concorso di poesia, organizzato dall’associazione culturale melegnanese, in provincia di Milano, Il club degli autori e strutturato in maniera originale nella formula e nei termini.
Andiamo per gradi, del resto ho cominciato parlandoti di matematica, (e dire che ne mastico poco) scienza della chiarezza, quindi chiarezza si impone! Il giro d’Italia delle poesie in cornice è un concorso a tappe, ospitato da varie città d’Italia, 6 quest’anno, (Melegnano MI, Rieti, Brolo ME, Montegrotto Terme PD, Bassiano LT, Guspini SU) aperto agli amanti della Musa che possono concorrere con una poesia o con alcuni sonetti (Sonetto: nella forma tipica è una poesia di 14 versi endecasillabi, come vedi ritorna la matematica che con la poesia c’entra, eccome!) della lunghezza massima complessiva di 36 righe. Il concorso è itinerante, prevede cioè delle tappe (proprio come il giro d’Italia di Ciclismo) e per ogni tappa il vincitore e la relativa classifica, vengono stabiliti dal pubblico visitante l’esposizione delle poesie. Non ho sbagliato a scrivere e non ti sembri strano il termine esposizione: di vera e propria esposizione si tratta. Le poesie, incorniciate, appese alle pareti, sono lette e votate dal pubblico che, gratuitamente partecipa e visita le varie location.
Il giro d’Italia delle poesie in cornice, ha già completato, il 9 Settembre, la sua quarta tappa a Brolo, dopo quella di Melegnano il 1° Settembre (che ha visto il nostro Stefano Buzzi, classificarsi al secondo posto con la poesia Si può che spero presto di leggere e farti conoscere) di Rieti e di Montegrotto Terme dal 2 al 7 Settembre. Restano ancora due tappe, Guspini dal 19 al 21 Settembre e Bassiano dal 23 al 27 Settembre, per avere il vincitore finale che sarà stabilito in base ai piazzamenti e ai voti ottenuti nelle singole tappe… E conto di aggiornarti in seguito sul come andrà: intanto facciamo un grande in bocca al lupo a Stefano di cui già conosciamo la vena poetica.
E quindi, malgrado l’attacco matematico iniziale e i giochi con le parole, il fine era quello di informarti su questo originalissimo e longevo concorso poetico che da Melegnano si estende al resto d’Italia per diffondere la bellezza della poesia che bellezza resta, sui muri, in cornice, sui libri, sui manifesti, sulle foglie o dentro i vecchi jukebox.
…non so tu, caro iCrewer ma io alcune poesie in cornice alle pareti di casa le vedrei benissimo, se non altro per fare memoria, nei momenti più difficili o pesanti che esiste la bellezza delle parole scritte e incastonate come gioielli ad abbellire ed illuminare le bruttezze e le storture del mondo.
Molto mi è piaciuta la prefazione dell’articolo, un bel gioco di parole, e tu con le parole ci sai fare.
Grazie mille Sandra. ?
Ogni tanto mi ri-emerge il lato ludico.. In fondo aveva ragione Pascoli:quel benedetto fanciullino che ci vive dentro non cresce mai.