Oggi, 8 giugno 2020, si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani.
Perché una Giornata Mondiale degli Oceani?
Istituita nel 2008 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, ha l’obiettivo di ricordarci l’importanza di avere oceani sani. I nostri mari, infatti, sono contemporaneamente fonte e sostegno di tutta la vita sulla Terra, oltre a essere custodi di specie uniche. Gli oceani coprono oltre il 70% della superficie del nostro pianeta e producono oltre il 70% del suo ossigeno. Ed è anche per questo che ognuno di noi, indifferentemente da dove vive, è intrinsecamente legato ad essi e alla loro salute.
Gli oceani rappresentano anche una delle fonti più profonde d’ispirazione. Sul sito delle Nazioni Unite dedicato a questa iniziativa si legge
«Insieme alla Famiglia delle Nazioni Unite e ai nostri partner, celebriamo tutto ciò che l’oceano ci dona ogni giorno: dall’ossigeno che respiriamo all’ispirazione che muove i nostri poeti.»
Ed è proprio quest’ultimo aspetto che andrò a esplorare.
Nelle profondità del mare intorno alle isole Lofoten vive il grande squalo della Groenlandia, un predatore ancestrale nonché il vertebrato più longevo del pianeta, tanto che oggi potremmo imbatterci in un esemplare nato prima che Copernico scoprisse che era la terra a girare intorno al sole. Il libro del mare è la storia vera di due amici, Morten Strøksnes e un eccentrico artista-pescatore, che con un piccolo gommone e quattrocento metri di lenza partono alla caccia di questo temuto abitante dei fiordi.
Un’avventura sulla scia di Melville e Jules Verne che diventa un caleidoscopico compendio di scienze, storia e poesia dell’universo marino: dalle antiche leggende dei marinai alla vita naturale degli abissi, dalla biologia alla geologia e alle grandi esplorazioni oceaniche, dal Leviatano e i mostri acquatici ritratti da Olao Magno nel ’500 alle specie incredibilmente reali di meduse a trecento stomaci, draghi di mare e calamari «lampeggianti».
Un viaggio attraverso il Paleocene e gli odierni allarmi ecologici, che spazia dal Libro di Giona al “Maelström” di Edgar Allan Poe, raccontandoci un mondo che ci rimane in gran parte oscuro e che con i suoi misteri custodisce l’origine della vita. Ma Il libro del mare è anche una riflessione sulla storia naturale dell’uomo, che è arrivato a mappare l’intero globo e a navigare tra le stelle, eppure sembra conservare un’ossessione per il mito del mostro, forse per un atavico istinto predatorio, o per la paura dell’ignoto che ancora oggi il mare ci risveglia.
Un classico della letteratura sul tema, considerato da generazioni un testo di riferimento, “Il mare” di Michelet propone al lettore una molteplicità di approcci all’argomento – dall’oceanografia fisica all’evoluzionismo, passando per la vita delle balene, le sirene e i pirati del mare (i polpi) – e offre continuamente punti di vista diversi e inaspettati. In questo modo ci restituisce il mare come elemento familiare, intimo («quasi una persona»), e allo stesso tempo radicalmente estraneo, che contiene «la forza vitale del Tutto». Tramite lo stile, questo libro riesce a integrare un’accurata documentazione scientifica in una grande metafora su un elemento della natura che non ha mai smesso di ispirare l’umanità.
Oceano Mare è uno dei libri più celebri di Alessandro Baricco, pubblicato da Feltrinelli Editore.
‟Sabbia a perdita d’occhio, tra le ultime colline e il mare – il mare – nell’aria fredda di un pomeriggio quasi passato, e benedetto dal vento che sempre soffia da nord. La spiaggia. E il mare. Potrebbe essere la perfezione – immagine per occhi divini – mondo che accade e basta, il muto esistere di acqua e terra, opera finita ed esatta, verità – verità – ma ancora una volta è il salvifico granello dell’uomo che inceppa il meccanismo di quel paradiso, un’inezia che basta da sola a sospendere tutto il grande apparato di inesorabile verità, una cosa da nulla, ma piantata nella sabbia, impercettibile strappo nella superficie di quella santa icona, minuscola eccezione posatasi sulla perfezione della sabbia sterminata.”
Sylvia Earle, oceanografa di fama mondiale, è una leggenda nell’esplorazione degli oceani. Chiara Carminati, racconta questa donna determinata e tenace, arrivata là dove pochissimi osano scendere: gli abissi oceanici. In chiusura, l’intervista alla protagonista. Nel 2009 Earle ha ottenuto il Premio Ted e, con i fondi ricevuti, ha dato vita alla fondazione Mission Blue e a una rete di aree marine protette sparse in tutto il mondo, per salvaguardare la salute degli oceani.