Giorgio Spreafico è un giornalista e scrittore lecchese, ma soprattutto è un appassionato documentarista. Uno di quei personaggi che la professione l’hanno sempre avuta nel sangue. Fin dall’infanzia, così riportano le belle parole che lo indicano, sceglie di respirare i silenzi e la sacralità che l’immensità dei pendii gli trasmettono. È la sua macchina fotografica a fermare i momenti e la sua penna a descrivere le emozioni vissute.
Giorgio Spreafico, la sua passione e i valori nei suoi documentari
La sua è una passione che supera l’immaginazione, lo si nota dalle scelte editoriali, lo stile e l’emotività con cui le affronta, l’amore per la sua terra, il rispetto per la natura e l’impegno nei confronti dell’umanità.
Uno sguardo che non si ferma ma si allarga all’orizzonte per cogliere le sfumature delle varie culture senza trascurare il pensiero critico. Nel suo futuro prossimo è forte il desiderio di un viaggio in una zona rossa del mondo per documentare le atrocità compiute dai ribelli sulla popolazione indigena.
La sua attività di divulgatore non è passata inosservata, tanto da aggiudicarsi numerosi premi, così come la sua produzione letteraria. Nel 2002 firma Orme su vette lontane, due anni dopo esce Enigma Cerro Torre e Il prigioniero dell’Eiger nel 2008.
Dal 2010 al 2018 pubblica Torre Egger solo andata, Cerro Torre, La sfida, La bici di Coppi e la sfida del Ghisallo, La scala dei sogni e L’uomo delle Parole Incrociate. Collabora ai suoi libri anche il fratello con cui lo scrittore scrive nel 2013 Luce e l’anno successivo un libro per bambini L’ultima bolla, la storia di un cucciolo di delfino e di una bambina che tentano di fermare le stragi nel Mediterraneo.
“Il mondo dell’infanzia mi ha sempre affascinato, ma il merito di questo libro va sicuramente a mio fratello Antonio, malato di Sla,. Spiega il giornalista, “avevo appena scritto insieme a lui il libro Luce, una testimonianza sul significato della malattia e del dolore, quando Antonio mi ha dato lo spunto da cui sono partito per scrivere L’ultima bolla.“
“Eravamo in ospedale a Milano e a mio fratello è venuta in mente l’idea di realizzare un racconto per ragazzi incentrato sulle vicende dei profughi. È commovente pensare come una persona in condizioni di malato incurabile potesse ancora pensare alla sofferenza di altri uomini… veramente un grande gesto di altruismo”.
Giorgio Spreafico, nel libro l’incontro con i grandi dell’alpinismo mondiale
Ti parlo di lui per il suo ultimo libro uscito proprio in queste settimane, un volume come sempre particolare e appassionato, di 336 pagine e arricchito da 48 foto Il richiamo della Grigna, pubblicato da Teka Edizioni, è un viaggio tra sentimenti ed emozioni, il tributo che il giornalista rivolge alle sue montagne e a coloro che l’hanno rese magiche con le loro imprese. Lecco in qualche modo, da come viene presentato il libro, è il punto di riferimento dal quale tutti i grandi scalatori sono partiti per affrontare le loro sfide. Non è quindi casuale la scelta di Spreafico di coinvolgere nel suo lavoro fuoriclasse di quattordici Paesi incontrati proprio al loro approdo a Lecco.
Cinquanta stelle dell’alpinismo mondiale che si raccontano incrociando le loro storie con quelle nate tra le pareti lecchesi, amate in modo speciale anche da comaschi, milanesi, brianzoli e bergamaschi. Il volume del giornalista lecchese rilegge così le stagioni che dagli anni Ottanta del Novecento a oggi hanno lasciato tracce indelebili dalle Alpi alla Patagonia, dalla California all’Alaska, dalle falesie alle vallate più sperdute, fino agli Ottomila himalayani.
Attraverso interviste e ritratti ne narra trionfi e sconfitte, sogni e idee, rivalità e polemiche, drammi e rimpianti per i compagni perduti. E su questo sfondo colloca aneddoti e retroscena, approfondisce i perché e il prezzo delle sfide estreme, confronta scuole e stili, si pone in ascolto di confessioni a cuore aperto.
Anche grazie agli intrecci con le vicende degli scalatori lecchesi, il risultato è un palpitante incontro ravvicinato con la grande avventura dei cacciatori di emozioni nel regno della bellezza.
Il volume di Giorgio Spreafico completa la sua straordinaria galleria di giganti della montagna dedicando gli altri capitoli al polacco Krzysztof Wielicki, agli statunitensi Chris Sharma, Colin Haley, Steph Davis e Steve House; al giapponese Yuji Hirayama, al russo Valery Babanov, ai transalpini Christophe Dumarest, Christophe Moulin, Alain Robert, Lionel Daudet, Stephanie Bodet e Arnaud Petit.
Spreafico dedica ulteriori capitoli all’elvetico Stephan Siegrist, agli austriaci Kurt Diemberger e Gerlinde Kaltenbrunner, agli sloveni Marija e Andrej Štremfelj, Silvo Karo e Marko Prezelj; agli inglesi Ben Heason, Steve McClure, Ian Parnell, Andy Cave, Mick Fowler, Ron Fawcett, Tim Emmett e Leo Houlding; ai tedeschi Alexander Huber, Stefan Glowacz, Robert Jasper e Ines Papert; agli spagnoli Alberto Iñurrategi, Alex Txikon, Josune Bereziartu e Silvia Vidal; all’argentino Carlos Comesaña e allo slovacco Igor Koller.
Ti ricordo che puoi acquistare il libro di Giorgio Spreafico nelle librerie e sulla piattaforma digitale oltre che sul sito di Teka edizioni.
Buona Lettura!