Qualche giorno fa, il 3 marzo 2022, è stato pubblicato l’ultimo libro di Gino Strada, medico chirurgo e fondatore di Emergency. Il libro autobiografico, non solo ci descrive la storia del chirurgo volontario, ma è un ulteriore messaggio contro qualsiasi tipo di guerra. Un messaggio che oggi assume un valore ancora più profondo e attuale, a causa dell’invasione delle milizie russe ai danni del popolo ucraino.
Gino Strada continua, anche dopo la sua scomparsa, a lanciare messaggi di pace e a sottolineare che nelle guerre solo gli innocenti subiscono le peggiori torture. Vengono privati della tranquillità, della pace, della sicurezza, della dignità e dell’umanità.
Gino Strada: Una persona alla volta
Una persona alla volta di Gino Strada è stato pubblicato postumo da Feltrinelli il 3 marzo e a cura di Simonetta Gola.
L’editore Carlo Feltrinelli ha riferito, dopo l’uscita del libro:
Riconoscere le ossessive ragioni di Gino Strada contro la guerra, per l’abolizione della guerra, rischia di essere qualcosa di fin troppo semplice ed emotivo alla luce dell’ignominia di questi giorni. E, dopo una pandemia che ci ha messo alle strette come non mai, il leit motiv di Gino sul diritto alla salute per tutti, e contro i business della salute, è risuonato stranamente più familiare.
Il suo era un pensiero altro e il suo coraggio si chiama ancora oggi Emergency, con tutto ciò che questa organizzazione rappresenta nel mondo. Siamo stati onorati di pubblicare nel 1999 Pappagalli verdi, quando nessuno ancora sapeva cosa fossero quegli strumenti di menomazione e morte.
Siamo stati onorati di pubblicare, nel 2002, Buskashì, praticamente dettato via telefono dall’unico occidentale in corsa verso Kabul sotto le bombe. È con grande emozione che proponiamo oggi quest’ultimo libro di Gino, il cui pensiero altro ci invita a tener fede alle parole finali di Una persona per volta: “Non è mai troppo tardi per far sentire la nostra voce di cittadini del mondo”.
Nel libro, che sarà presentato il 9 marzo a Milano, il 12 marzo a Roma e poi il 17 marzo a Napoli e il 21 marzo a Genova, c’è l’emozione e il dolore, la fatica e l’amore di una grande avventura di vita, che ha portato Gino Strada a conoscere i conflitti dalla parte delle vittime e che è diventata di per se stessa una provocazione.
Il libro di Gino Strada è una vera e propria riflessione sull’abolizione della guerra e sul diritto universale alla salute. Come diceva il fondatore di Emergeny:
La guerra è il simbolo di un mondo di umani senza diritti, a cominciare da quello a restare vivi, che dà sostanza a tutti gli altri.
Una missione che parte da Sesto San Giovanni passando per Milano dove Strada scopre di essere un chirurgo, perché la chirurgia gli assomiglia: davanti a un problema, bisogna salvare il salvabile. Agendo subito. Una passione che l’ha portato lontanissimo.
Gli ha fatto conoscere la guerra, il caos dell’umanità quando non ha più una meta. In Pakistan, in Etiopia, in Thailandia, in Afghanistan, in Perù, in Gibuti, in Somalia, in Bosnia, dedicando tutta l’esperienza in chirurgia di urgenza alla cura dei feriti. Poi nel 1994 nasce Emergency, e poco dopo arriva il primo progetto in Ruanda durante il genocidio. Emergency arriva in Iraq, in Cambogia, in Sudan, in Sierra Leone, Afghanistan e tanti altri. Fino a oggi Emergency ha curato più di undici milioni di persone.
Credo che sia molto importante leggere quest’opera, per comprendere pienamente il significato della parola guerra e della distruzione e della desolazione che la seguono.