Oggi, per la rubrica Sport in book, parliamo di uno dei più grandi portieri degli ultimi decenni, Gianluigi Buffon. Ormai da giorni circola infatti la notizia che la leggenda italiana voglia ritirarsi dal calcio a 45 anni, rinunciando a 30 milioni degli sceicchi e al sogno di riportare il Parma in Serie A. Oltre alla rinuncia all’Arabia, sembra che il giocatore abbia rinunciato a un’offerta monstre anche dall’America.
In attesa dell’ufficialità ripercorriamo la carriera di questo giocatore davvero talentuoso.
Gianluigi Buffon: un talento straordinario
Gianluigi Buffon, noto anche come Gigi Buffon, è una leggenda vivente del calcio italiano. Nato il 28 gennaio 1978 a Carrara, in Toscana, Buffon ha avuto una carriera illustre che lo ha portato a diventare uno dei portieri più famosi e rispettati di tutti i tempi.
Fin da giovane, Buffon ha dimostrato un talento straordinario per il calcio. Ha iniziato la sua carriera giovanile nel Parma, dove ha debuttato in Serie A all’età di soli 17 anni nel 1995. Da allora, ha dimostrato una straordinaria costanza e una capacità di leadership che lo hanno portato a diventare un punto di riferimento per i suoi compagni di squadra.
Nel 2001, Buffon è stato trasferito alla Juventus, dove ha trascorso gran parte della sua carriera. Durante il suo tempo con la Juventus, ha vinto numerosi titoli, inclusi nove campionati italiani consecutivi dal 2011 al 2020. La sua presenza e il suo impegno hanno reso la Juventus una delle squadre più forti d’Europa.
Nonostante il successo con la Juventus, Buffon ha anche avuto una carriera internazionale di grande successo con la nazionale italiana. Ha rappresentato l’Italia in quattro edizioni dei Campionati Europei (2004, 2008, 2012, 2016) e in cinque Coppe del Mondo (1998, 2002, 2006, 2010, 2014). Nel 2006, ha vinto la Coppa del Mondo FIFA con la nazionale italiana, diventando un eroe nazionale.
Ha brillato con la sua Juventus per poi tornare a essere Superman nel 2021 con i ducati per cercare di portare alla gloria il Parma, con un contratto firmato fino al 2024.
Gianluigi Buffon: più di un semplice calciatore
Oltre alle sue capacità atletiche, Buffon è famoso per la sua personalità affascinante e il suo impegno per il gioco. È un vero gentiluomo del calcio, rispettato non solo dai suoi compagni di squadra, ma anche dai suoi avversari. La sua dedizione al calcio e la sua etica professionale sono esemplari, e ha dimostrato una grande longevità nel suo sport, continuando a giocare a un alto livello anche oltre i 40 anni.
Nel corso della sua carriera, Buffon ha ricevuto numerosi riconoscimenti individuali, tra cui il premio FIFA World Player of the Year nel 2006 e il premio UEFA Club Footballer of the Year nel 2003. È stato anche inserito nella FIFA 100, una lista dei 125 migliori giocatori viventi selezionati da Pelé.
Nel 2018, Buffon ha lasciato la Juventus per trasferirsi al Paris Saint-Germain, dove ha continuato a dimostrare le sue abilità e la sua esperienza. Nel 2019 è tornato alla Juventus, mostrando ancora una volta il suo amore per il club e la sua dedizione al calcio.
Gigi Buffon è molto più di un semplice calciatore. È un’icona, un modello di ispirazione per i giovani calciatori e un simbolo di passione e dedizione per il calcio. La sua carriera leggendaria rimarrà nella storia del calcio italiano e mondiale, e il suo impatto sul gioco e sulla cultura calcistica non verrà mai dimenticato.
Buffon. Leggenda senza fine
Ci sono diversi libri che raccontano la vita e la carriera di Gigi Buffon. Ecco un paio di libri che potrei consigliarti su questo giocatore.
Il primo libro è Buffon. Leggenda senza fine edito da Kenness Publishing: pubblicato il 16 dicembre 2022, questo volume ripercorre la carriera straordinaria del giocatore.
Ecco la sinossi!
La storia d’amore tra Gianluigi Buffon e il calcio sembra non voler mai avere fine. L’esordio da giovanissimo nel Parma di Nevio Scala, il trasferimento record alla Juve per oltre 100 miliardi di lire, l’affermazione nell’Olimpo dei migliori portieri del mondo, il Mondiale in Germania nel 2006, la discesa negli inferi della B e la successiva rinascita – sua e della Juventus – fino allo struggente addio alla Signora e ai suoi tifosi del maggio 2018.
Capitoli di Storia con la S maiuscola, già sufficienti a rendere leggendaria la carriera del numero 1 dei numeri 1, che però dopo l’avventura in chiaroscuro in quel di Parigi ha voluto chiudere idealmente il cerchio della sua vita calcistica con un doppio ritorno a casa.
Il primo, a Torino, con l’umiltà di chi non vuol più essere protagonista, bensì guida ed esempio per le nuove generazioni di bianconeri chiamate a raccogliere la sua scomoda eredità, sul campo e fuori. Il secondo, a Parma, in quella Serie B che pensava di aver lasciato per sempre, un’ultima esperienza da ambasciatore del calcio nella squadra che per prima ha avuto fiducia in lui.
Il crepuscolo del racconto mitologico di uno dei migliori portieri della storia del calcio, un racconto che vale la pena ripercorrere in attesa di conoscerne il vero capitolo finale.
Gigi Buffon. Numero 1 di Roberto Perrone
Ecco la sinossi!
A trent’anni, dopo aver provato l’emozione di stringere tra le mani la Coppa del Mondo – e qualche mese più tardi suo figlio Louis Thomas -, dopo essere stato incoronato “portiere più bravo del mondo”, numero uno dei numeri uno, Gigi Buffon ha deciso di raccontarsi, con l’aiuto di uno dei migliori scrittori di sport e suo amico: Roberto Perrone. L’autobiografia ripercorre tutta la sua giovane e straordinaria vita: dall’infanzia in una famiglia di sportivi – il padre Adriano, la madre Stella, le sorelle Guendalina e Veronica hanno indossato tutti, come lui, la maglia azzurra -, ai suoi primi momenti in porta (forse non tutti sanno che all’inizio della carriera calcistica Gigi non indossava i guantoni).
Dall’esordio in serie A, non ancora diciassettenne, con il Parma, all’approdo in Juventus, dai momenti bui di Calciopoli a quelli tesissimi e poi gloriosi del Mondiale 2006. Ma Gigi racconta anche, con sincerità, tenerezza e ironia, dei suoi giochi di bambino, dei suoi primi amori, degli errori, delle polemiche, degli amici più cari, dell’incontro con Alena e della conquista più grande: diventare padre.
E – come gli extra di un film – conclude la sua storia regalando ai lettori le più belle foto che scandiscono i momenti importanti, dal battesimo alla notte dei Mondiali, e le sue personalissime classifiche, i suoi “numeri uno”: gli sportivi più amati, le squadre in cui avrebbe voluto giocare, i più grandi rimpianti, le partite della sua vita.