I giovani della Generazione Z faticano a riconoscere la funzione educativa della lettura, e faticano più di altri a comprendere i testi, non amano particolarmente librerie e biblioteche, ma si fanno consigliare dai book influencer. È uno dei risultati della ricerca condotta da Ipsos per Ivrea Capitale italiana del Libro, che hanno ispirato il Manifesto per il futuro del libro, consegnato oggi, nella città piemontese, al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
Generazione Z e libri, rapporto salvato dai book influencer
L’indagine condotta intervistando mille maggiorenni in Italia ha evidenziato difficoltà di comprensione dei testi letti, con un dato generale del 17% che sale al 24% nella fascia 18-25 anni e addirittura al 30% in quella successiva, 25-34. Oltre la metà delle persone interpellate ammette di leggere lentamente, solo il 32% senza difficoltà. Si dichiara “appassionato” nella lettura di libri il 37%, ma solo il 30% nella generazione Z, mentre per il 24% in generale è poco attratto dai libri, per pigrizia o disinteresse.
Ma cosa spinge alla lettura? Per il 35% prevale la possibilità di rilassarsi, per il 30% l’evasione, per il 28% la motivazione educativa, quota che in questo caso scende, al 18%, tra i giovani della generazione Z. Dove invece le percentuali è sul ruolo degli influencer: da loro arriva la spinta a leggere per il 38% della generazione Z, contro il 27% del dato totale. I giovani, infine, non sono attratti dalle biblioteche: solo il 45% le ritiene utili.
In generale, la ricerca conferma il gradimento del libro in carta, preferito dal 70% del campione totale, allo stesso tempo il 60% vede la crescita della popolarità degli e book.
Il Manifesto per il futuro del libro sarà pubblicato sul sito ufficiale di Ivrea Capitale italiana del libro 2022.