Care lettrici, mentre aspettiamo di poter partecipare al FRI22, Festiva Romance Italiano, conosciamo gli autori e le autrici. La prima che vi presentiamo è Ornella De Luca, autrice di I colori del vetro (Rizzoli, 2017).
FRI: Ornella De Luca
Presentazione: un breve racconto della mia vita
https://www.youtube.com/watch?v=8RUSY2YwYAA&ab_channel=iCrewPlay
I luoghi della mia vita
Sono nata e cresciuta a Messina, una città con cui nel tempo ho stipulato un rapporto di amore/odio. Chi è del Sud, come me, potrà capirmi appieno. La bellezza della mia terra, spesso malinconica quando abbandonata a se stessa e non valorizzata quanto meriterebbe, si scontra con la mancanza di lavoro e di tante altre possibilità. Ma, volete mettere… svegliarsi con questa vista?
Attualmente sto seguendo un master all’Accademia delle Editorie di Catania, città che per me oggi rappresenta un nuovo inizio (dopo il periodo di stop forzato causa Covid) e la sede in cui colloco la mia più grande passione: l’editoria.
Ma perlopiù, ovunque io mi trovi, il luogo a cui torno sempre volentieri è… la mia postazione pc!
Vi racconto i miei libri
Come autrice nasco nel 2015, con l’uscita de La consistenza del bianco, un romanzo a sfondo storico ambientato all’inizio del Novecento. Ho sempre privilegiato, sia come autrice che come lettrice, le storie intense in cui amore, passione, intrighi e mistero si fondono in una trama ricca di colpi di scena.
Ed è questo che ho sempre cercato di creare nei miei romanzi. Di nuovo per l’Onirica, esce l’anno successivo Il sacrificio degli occhi, un fantasy storico ambientato in un Medioevo immaginario in cui si snodano le vicende di Taras ed Eleide, appartenenti a schieramenti opposti, in costante lotta, ma uniti da un’antica profezia che cambierà non solo il loro destino ma anche quello del mondo conosciuto.
Nel 2017 approdo al new adult con I colori del vetro, edito Rizzoli nella collana You Feel, e al self publishing con Adesso apri gli occhi, primo capitolo della serie The orphanage, che racconta le vicende di un gruppo di amici rimasti orfani e cresciuti insieme in un orfanotrofio di Boston. E nel mondo new adult mi ci trovo talmente bene da decidere di restarci per un bel po’.
Infatti, nel 2020, conclusa la serie The orphanage, pubblico un new adult stand alone che strizza l’occhio al romantic suspense, genere che mi permette di unire tutte le caratteristiche di cui sopra: Un altro istante così. Ma alla Storia mica ci rinuncio! Ecco perché nel 2018 pubblico per Libromania La sposa promessa, romance storico ambientato nella Scozia del Cinquecento, periodo di lotte religiose e sete di potere, e a maggio 2021 Ritratto di donna con tulipani, un romanzo paranormal in cui passato e presente, magia e salti temporali si mescolano in una storia sulle seconde possibilità e sul desiderio di rinascita.
E adesso, quale sarà la mia prossima uscita? O meglio, le mie prossime uscite?
Come nascono i miei personaggi
Vi parlerò di questo aspetto con un esempio: Tucker Adams di Un altro istante così. Tucker ha un passato doloroso alle spalle, un passato fatto di morte, rimpianto e desiderio di vendetta. Non ha speranze né per il suo presente, né per il futuro, e si limita a sopravvivere arrancando alla cieca nella strada della vita.
A tutti, chi più chi meno, è capitato di smarrirsi e perdersi, e di desiderare qualcosa che non si sa come ottenere. I miei personaggi nascono proprio da questo interrogativo: cosa desideri più di tutto?
Tucker, all’inizio della storia, desidera la vendetta, ma col tempo ci sarà qualcosa che si insinuerà ancora di più nei suoi pensieri… Da questa domanda iniziale, vado avanti nella costruzione del personaggio aggiungendo difetti. Eh sì, perché sono proprio quei piccoli tic linguistici, quelle cattive abitudini di tutti i giorni che ci rendono esattamente ciò che siamo: umani.
Mi diverto un sacco a rendere i miei personaggi vivi, c’è chi parla a macchinetta, chi si tocca di continuo la fronte, chi è permaloso e chi ipocondriaco. Vorrei, in breve, che ci legge potesse identificarsi e dire: sono proprio io!
Come nascono i miei libri
Di solito amo scrivere di prima mattina, quando la mia mente è più riposata e lucida, ma spesso mi capita di tagliare/aggiustare/aggiungere anche a tarda sera, avvolta nel mio plaid preferito e con accanto… una birra rossa!
A volte inizio a scrivere con un’idea ben precisa su come partire e dove arrivare, ma quasi sempre la forma finale del progetto è del tutto diversa da ciò che avevo preventivato.
Credo fortemente nel lasciarsi trascinare dalle idee e permettere loro di condurci dove desiderano: sia questo posto un pub irlandese di fine Ottocento, sia l’aula di un college americano dell’Ivy League. Non sono il tipo che metaforicamente dice “i personaggi scrivono la storia, non io”, perché il deus ex machina è sempre l’autore, ma amo immedesimarmi a tal punto che ogni cosa viene spontanea, quasi si scrivesse da sé.
Quello che non sapete di me
Ma lo sapevate che nel 2015 sono arrivata al primo posto al concorso Parolexdirlo indetto da Donna Moderna e Scrivo.me, grazie al racconto Caro giorno che vorrei? Che emozione essere selezionata da Chiara Gamberale, Licia Troisi e altri fantastici autori! Se ve lo siete perso, ve lo riporto qui.
Caro giorno che vorrei,
tra mille e passa giorni sei quello più inconsistente, sfuggente come l’ultimo treno della sera, indefinito come il sogno dimenticato appena svegli. Sei fatto di tutto e niente, dei desideri irrealizzati, di quelli ancora da desiderare, delle sciocchezze di cui vergognarsi la mattina dopo.
Sei l’inaspettato più atteso al mondo. Magari ti avessi già vissuto. Sei la speranza di un lavoro nuovo, di un’amicizia ritrovata, delle passioni che si consumano senza mai consumarsi. Sei il gelato colato sui jeans appena usciti dal bar, la risata soffocata davanti a un atroce taglio di capelli per strada, sei la mano stretta in mezzo al caos della sera che mi riporta alla terra meglio di una fune. La malinconia per un'epoca mai vissuta, per il viaggio mai fatto, per le parole mai pronunciate.
Ma forse ti ho già vissuto. La voce rotta davanti a un regalo inaspettato, l’ultimo birillo caduto al bowling, il rumore di una chiave che gira nella toppa, la corsa al portone più vicino sotto la pioggia scrosciante. Sei la banalità più eccezionale. La consapevolezza del gradino successivo mentre si scende di corsa le scale. Ma a volte si cade. Perché la rampa finisce. Con gli occhi persi nel buio dell’androne, a pensare a quanto vorremmo aver indossato un altro paio di scarpe, o esserci svegliati in tempo per prendere un caffè, o magari aver guardato solo un po’ di più il nostro riflesso allo specchio prima di uscire, ci dimentichiamo di controllare gli scalini. Tutti gli scalini.
Caro giorno che vorrei, io non ti voglio più. Mi rendi nervosa e insoddisfatta, perché mangio ogni cornetto pensando solo alla punta di cioccolato alla fine. Che poi magari si spezza, e non posso più mangiarla. Caro giorno che vorrei, io ti ho vissuto già. E ti vivo ancora.
Dicono di me
Ciao a tutti! L’opinione di blog e lettori è importantissima per noi autori, perché ci permette di migliorarci, metterci in discussione e capire quali sono i nostri punti di forza e di debolezza. Spesso i blog mi hanno emozionato perché è sempre incredibile quando ci si rende conto che le proprie parole, fino a poco tempo prima chiuse in un cassetto, sono entrate in contatto e hanno suscitato emozioni negli altri. Ecco degli stralci di alcune recensioni ai miei romanzi…
Adesso apri gli occhi
“La storia d’amore tra i due è davvero bellissima, forte, matura e piena di emozioni dolcissime che fanno rimanere per metà libro con gli occhi a cuore anche le meno romantiche…
Ragazze, credo che lo ripeterò all’infinito: mi sono innamorata di lui!
La semplicità dei suoi gesti e delle sue parole mi hanno conquistata e mi sono ritrovata a piangere quando chiede a Diana di spiegargli il colore dei suoi capelli.
Davanti ad un protagonista del suo calibro mi sono sentita piccola perché qualche volta rinuncio alla prima difficoltà, mi sono sentita ingrata perché do per scontato ciò che vedo ma mi sono sentita anche felice perché l’autrice tramite Homer mi ha fatto vedere una storia d’amore da un’altra prospettiva.
Non ci sono abbastanza parole per descrivere la bellezza di questo romanzo e ve lo consiglio con tutto il cuore care le mie Crazy anche perché non ci siamo mai riprese dalla conoscenza di Ridge, il protagonista di “Forse un giorno” della Hoover… ora dobbiamo per forza far entrare nei nostri cuori anche Homer.
Sono sicura che farà strage, anche perché lui stesso ripete nel libro… ho un ego esagerato”. Crazy for romance
“Un piccolo bellissimo concentrato di emozioni pronto ad ordinarmi: ‘Ora ti siedi e mi ascolti’. E ho ubbidito. Ieri sera avevo assimilato il libro, mi mancava già Homer ed ero pronta a scrivere una recensione che sapevo si sarebbe dimostrata una faticosa scalata. Più un libro è bello più è difficile spiegare il perché è tanto bello e credetemi, Adesso apri gli occhi lo è davvero. Non ha la prosopopea di voler cambiare il mondo eppure silenziosamente fa il suo ben lavoro e ti lascia quella sensazione di malinconia una volta concluso. Quel desiderio di conoscere un musicista cieco e la sua spassosa dolcezza, di immaginarlo sugli scalini di una caffetteria a strimpellare la sua chitarra mentre tu, protagonista ovviamente, lo osservi sulla tazza di un cappuccino”. A tavola coi libri
Ritratto di donna con tulipani
“La narrazione è molto semplice e comprensibile, uno stile lineare, che utilizza i salti temporali per sviluppare la trama e creare suspense. Il tema riguarda l’ineluttabilità del destino che si può costruire, reinventare, ma che poi, alla fine, ci conduce dove vuole. L’autrice ha saputo creare un romanzo gradevole e distensivo, se pur a tratti decisamente cupo, con personaggi ben caratterizzati”. La bottega dei libri
Un altro istante così
“Quanto mi sono divertita con Marion e Tucker! Una coppia tanto improbabile quanto perfetta. La giovane Amish si attacca come una zecca al ragazzo californiano che in un primo momento la tollera a fatica. È però sola apparenza: lei rappresenta la solarità, l’entusiasmo e il desiderio di mordere la vita e gli ricorda l’adorata sorella. Al contempo la sua ingenuità, dovuta alla rigida educazione ricevuta, risveglia nel giovane un istinto di protezione che pensava di aver soffocato sotto lo spesso strato di ghiaccio che riveste il suo cuore. Marion è minuta ma molto carina, ha i capelli lunghi e setosi e due occhi grandi color nocciola, che si spalancano per la sorpresa di fronte a ogni meraviglia che immortala con la sua macchina fotografica. Ha però un bel problema: parla alla stessa velocità con cui una mitraglietta spara proiettili. Povero Tucker!” Romanticamente fantasy
Adesso che conosciamo un po’ di più Ornella De Luca, non ci resta che riuscire ad incontrarla al FRI22.