Caro icrewer, da oggi puoi trovare in libreria Naufragi e nuovi approdi. Dal disastro della nave Concordia al futuro della Protezione civile di Franco Gabrielli uno delle novità letterarie che Baldini & Castoldi ha scelto di pubblicare.
Franco Gabrielli la tragedia della Concordia raccontata dal direttore della Protezione Civile
Il titolo del libro è indicativo sulle tematiche e sull’identità dell’autore, poliziotto italiano già prefetto dell’Aquila e direttore del SISDE nel governo presieduto da Romano Prodi.
Nel novembre 2010 è stato nominato capo della Protezione Civile italiana, carica che ha ricoperto fino al 2015.
È inoltre balzato agli onori della cronaca dopo la decisione del presidente del Consiglio Mario Draghi, di nominarlo sottosegretario con delega ai Servizi,
Dieci anni fa, il 13 gennaio 2012, la Costa Concordia naufragava al largo dell’Isola del Giglio, causando 32 vittime e provocando una situazione emergenziale del tutto inedita nella storia del nostro Paese e non solo.
A coordinare le complesse operazioni di salvataggio e recupero del relitto fu Franco Gabrielli, all’epoca capo del dipartimento della Protezione civile, per l’occasione nominato commissario delegato dal governo.
Ora Gabrielli racconta quello che avvenne in quei trenta mesi: dalle prime settimane, quando la corsa contro il tempo per cercare i dispersi andava in parallelo con la messa in sicurezza della nave, alle difficoltà e alle preoccupazioni legate al rischio ambientale, alla manovra rischiosissima del parbuckling e al successivo rigalleggiamento della Concordia fino all’approdo nel porto di Genova.
Un’operazione non priva di rischi, risolta grazie all’eccellente lavoro di squadra di centinaia di operatori, tra settore pubblico e privato, competenti, coscienziosi e pronti a mettersi in gioco.
Tuttavia la vicenda della Concordia non è solo un esempio di straordinaria intraprendenza e genio ingegneristico, è anche una storia di frizioni e contraddizioni, accordi faticosamente raggiunti, delicati equilibri politici, ostacoli burocratici, mancanza di fondi.
Frutti, questi, di una visione spesso miope della cosa pubblica che evidenzia i limiti e i parossismi di un sistema in cui prendersi le responsabilità non è più un atto civile, ma un azzardo.
Una riflessione lucida e necessaria su un tema oggi più che mai attuale, quello della gestione delle emergenze nel nostro Paese e del ruolo della Protezione civile, che riporta l’attenzione su uno scenario destinato, nonostante la politica delle buone intenzioni, a ripetersi in forme sempre uguali e poco attente all’interesse della comunità.
Carolin Emcke la giornalista tedesca parla del movimento metoo
Si significa si un’altra delle novità che ti segnalo. Il libro è edito La Tartaruga ed è molto interessante.
L’autrice Carolin Emcke affronta le problematiche legate al movimento Metoo e le domande che si rivolge danno l’esatta dimensione delle contraddizioni che ruotano intorno al problema.
Qualche nota biografica sull’autrice è doverosa: autrice e giornalista tedesca Carolin Emcke ha studiato filosofia a Londra, Francoforte e Harvard. Ha lavorato per Der Spiegel dal 1998 al 2006, scrivendo spesso come inviata di guerra.. Dal 2007 al 2014 ha lavorato come reporter internazionale per DIE ZEIT.
Nel 2003/04 è stata Visiting Lecturer in Teoria politica alla Yale University. Ha ricevuto molti riconoscimenti, tra cui il Premio Theodor Wolff, l’Otto Brenner Prize for Critical Journalism e il Johann Heinrich Merck Prize for Literary Criticism and Essay Writing.
Nell’ottobre 2016 ha ricevuto il Premio della Pace dei librai tedeschi alla Fiera del Libro di Francoforte, assegnato in passato ad autori come Orhan Pamuk, Svetlana Alexievich e Susan Sontag.
Nel libro l’autrice affronta le problematiche legate al movimento Metoo e le domande che si rivolge danno l’esatta dimensione delle contraddizioni che ruotano intorno al problema.
L’esplosione del movimento del «metoo» ha causato soprattutto una cosa: ha fatto nascere un discorso sugli abusi e sulla sessualità che non può più essere interrotto. Perché le domande restano.
Che immagini e concetti plasmano le nostre idee di piacere e avversione? Come si può smascherare e impedire la violenza? Come si realizzano strutture e norme in cui devono rientrare uomini, donne e tutte le persone nel mezzo?
Cosa viene taciuto? Come si fa a rendere possibili il piacere e la sessualità nelle loro innumerevoli sfumature senza disambiguazione?
In “Sì significa sì”, originariamente concepito come monologo teatrale per la Schaubühne di Berlino, interrogandosi sulle proprie esperienze, sulle abitudini sociali, su musica e letteratura Carolin Emcke mostra quanto sia complicato, ancora, il rapporto tra sessualità e verità.
Ti ricordo che i libri di Franco Gabrielli e Carolin Emcke puoi prenotarlo su Amazon e nelle librerie.
Buona Lettura!