Franca Valeri ha salutato tutti, questa volta per sempre e il mondo dello spettacolo perde oggi, un’altra perla rara.
Protagonista assoluta, dal cinema alla televisione, nel teatro, nella musica e anche di libri. Aveva da poco compiuto 100 anni, il 31 luglio scorso, una data festeggiata a dovere dalla TV per celebrare degnamente una delle più grandi artiste italiane.
Lo ammetto, ho appreso la notizia con vero dispiacere, ma ricordare la signorina snob degli anni ’60 mi ha fatto sorridere. D’altra parte, per chi ha avuto, come me, il piacere e, aggiungo, la fortuna di poterla apprezzare, Franca Valeri è stata un mito dello spettacolo italiano. Non lo dico per doverosa retorica. Chi si è mai perso la famosa telefonata della Sora Cecioni; anche ora, nel momento più triste, è stato automatico sorridere al pensiero di quello sguardo ironico e divertente impresso nella memoria.
I suoi scheck in TV li ricordo come fosse ieri: satirici, divertenti, ironici, colorati da un umorismo sottile, la rara capacità di leggere a suo modo il quotidiano.
Pronto Mamma?? no non me posso move! Ho la capigliatura alta che non riesco a passà dalle porte!!!
No, non si può dimenticare! Senza problemi ti confido che mi sono voluta ritagliare un momento per riascoltarla, come una volta, quasi fosse ancora qui. Ho riso come non ridevo da tempo e mi sono resa conto che, nonostante fosse trascorso del tempo, la sua verve comica non è mai passata, mai fuori moda.
Franca Valeri, le note biografiche e i suoi successi
Per tutti la Sora Cecioni, per l’anagrafe Alma Franca Maria Norsa per i famosi dello spettacolo Franca Valeri, come si dice, un nome una garanzia. Uno pseudonimo attinto dal poeta francese Paul Valery per dare lustro alla sua passione, non particolarmente condivisa dal padre. Il suo debutto nel 1948 è segnato dalle grandi trasformazioni della società e da quelle attinge per ritagliarsi uno spazio solo suo, indipendente, assoluto. Non ha bisogno di presentazioni, non è la spalla di nessuno.
La sua è una comicità raffinata, entra nelle case degli italiani da protagonista vestendo l’abito semplice della donna italiana del dopo guerra, tutta grembiule e bigodini, dal cuore verace e sentimenti buoni. Il suo sguardo satirico e scanzonato l’ha resa inconfondibile se non altro per non rimanere intrappolata in un personaggio alla lunga scomodo. Nonostante l’inclinazione a voler vedere solo la sua vena comica, è poi venuta fuori la sua vena letteraria come autrice di vari libri e commedie.
Ma come si conviene, per un’artista del suo calibro, la classica gavetta è stata fondamentale. Il trampolino di lancio nel ’51 quando, insieme a Vittorio Caprioli, (diventerà poi suo marito) e Valerio Bonucci da vita ai ”Gobbi”, portando in scena una nuova forma di cabaret molto famosa soprattutto a Parigi.
Da Leone al sole di Caprioli a il Il segno di Venere di Dino Risi del ’55, con Sordi e la Loren. La sua verve di caricaturista viene fuori sempre con Sordi con il quale gira nel ’59 Il Vedovo, segue l’esperienza di Crimen di Camerini nel 1960, e poi il teatro e gli spettacoli firmati Patroni Griffi e Gin Game di Coburn con Paolo Stoppa.
E poi radio, ancora TV, questa volta nei varietà di Antonello Falqui che, senza dubbio, le regalano il grande successo di pubblico. Studio Uno la lancia in una delle figure rimasta nella storia dello spettacolo. La signorina sofisticata e demodè diventa un punto di riferimento, definita come “qualcosa di vero e vissuto in cui traspare anche la tragedia dello snob, quella di non riuscire a adeguarsi alla realtà che lo circonda”.
La TV la chiamerà anche come protagonista in alcune fiction, con Bramieri ad esempio Norma e Felice, e alla veneranda età di 80 anni accanto a Nino Manfredi in Linda, il brigadiere e... per Rai1.
Per conoscere Franca Valeri ho dovuto girare tra coloro che l’hanno vissuta artisticamente. Ho scoperto che non era solo artista, era autrice e soprattutto interprete di una realtà sempre in movimento e mai scevra dalle considerazioni rispetto alle generazioni future.
La nostra generazione era preparata. La preparazione non è solo forza fisica, ed è indubbio che noi siamo più robusti dei giovani, l’esercizio è soprattutto di genere morale’.
Franca Valeri, artista e autrice
Portano la sua firma Il diario della Signorina Snob pubblicato con Mondadori nel 1951 e poi rieditato con Lindau nel 2003. A questo si aggiungono Le catacombe,Lina e il Cavaliere, Meno storie, Tosca e altre due che diventa anche un film. Ancora La vedova Socrate, Non tutto è risolto del 2011.
Nel 2014, pur afflitta dal morbo di Parkinson, andrà in scena a 94 anni ne Il cambio di cavalli insieme a Urbano Barberini per la regia di Giuseppe Marini.
L’unione con il musicista Maurizio Rinaldi la spinge a nuove esperienze come regista lirica impegnandosi anche nella fondazione del concorso Battistini per giovani cantanti. Per Einaudi ha pubblicato Bugiarda no, reticente nel 2010; collabora con Luciana Litizzetto alla stesura di L’educazione delle fanciulle, La vacanza dei superstiti nel 2016, La stanza dei gatti e Il secolo della noia uscito nel 2019.
Autoironica e grata alla vita fino alla fine, almeno questo è quello che ha confidato in una intervista e confermato dalla figlia pochi giorni prima della scomparsa
Se c’è una cosa che mi dà enormemente fastidio è il piagnisteo dei vecchi. Lasciamo le lacrime ai giovani. Loro hanno diritto di piangere con quello che gli sta capitando. Noi no.
È incredibile, ho letto che nonostante gli anni il desiderio di salire ancora una volta sui gradini di un palcoscenico fosse ancora il suo più grande sogno, “Oggi sto qui a casa e non nella mia casa naturale, il teatro. Non recito più e non capisco quasi nemmeno il perché. Vorrei ancora ripagare l’affetto della gente continuando a lavorare”.
Quasi quasi telefono alla Sora Cecioni o magari alla Signora Cesira…
“Cara “Sora Cecioni”, di strada ne hai fatta, ma come hai fatto a essere cosi brava? che c’hai un segreto?” fossi ancora al telefono immagino cosa saresti capace di rispondermi
“Embè che voi? So tutti anni de qualità !! Che te credi!! Non vedi come so bella co sti bigodini tutti alti e come me mantengo in forma? è perchè so stata curiosa!! Nu me so fermata mai! Nella vita chi se ferma è perduto e io non mi so fermata mai! E poi sai qual’è il segreto? far ridere anche quando dentro piangi, sarà per questo che nessuno mi ha dimenticata?
Si, cara Franca, è per questo e per tanto, tanto altro stai tranquilla. Io però permettimi voglio ricordarti così