Ciao iCrewer, come stai? Sai, ho un debole per le librerie, le biblioteche e ogni luogo in cui si possano trovare dei libri. Non tanto perché sono una lettrice vorace, e quindi ogni momento è quello giusto per trovare una nuova preda, ma anche perché credo che i libri siano il mezzo più efficace per aprire la mente. Per far pensare, immaginare, per aiutare a credere in se stessi. E la pensa così anche Aqui Thami, una ragazza indiana che ha deciso di dare vita alla prima biblioteca femminista di comunità in India, a Mumbai: la Sister Library.
Il sogno di Aqui Thami

Nata in una tribù ai piedi dell’Himalaya e trasferitasi a Mumbai all’età di quindici anni, Aqui Thami ha scoperto la potenza dell’arte fin da bambina. A ventinove anni, oltre a dedicarsi al dottorato, è diventata famosa per i suoi fanzine (riviste amatoriali pubblicata per il piacere di condividere i propri interessi con altri), guerrilla poster e foto che trattano temi in India ancora controversi, come la violenza sessuale e il ciclio mestruale.
“Per me, l’arte è attivismo“, dice Aqui “è la mia chiave per guarire, la mia medicina, il mio specchio“. Con il suo lavoro parla di marginalizzazione e resilienza, di esperienze vissute da lei in prima persona o da suoi colleghi alla Dharavi Art Room.
Sister Library: un luogo femminista di comunità
La Sister Library, nata inizialmente come opera d’arte itinerante e interattiva, si pone come obiettivo quello di diventare un centro di aggregazione, d’incontro, in cui donne e, più in generale, persone, di diverse fasce sociali possano entrare in contratto e, pian piano, coalizzarsi per mettere fine al patriarcato. Leggere è di vitale importanza per Aqui Thami: dai libri si possono trarre forza e coraggio. Soprattutto se a trasmettere ciò è una donna ad un’altra donna.
E’ per questo che, oltre a fanzine di autrici locali e grafic novels, le 600 opere contenute nella Sister Library sono firmate interamente al femminile: da Audre Lorde a Virginia Woolf, da Maya Angelou a Arundhati Roy e Gail Omvedt. Tutti libri che, in passato, non erano così facilmente reperibili: in una società divisa in caste, non vi era una fluida trasmissione del sapere, tanto che opere di autrici donne potevano essere proibite o reperibili solamente all’interno di biblioteche private.
Dopo aver viaggiato per le grandi città dell’India, come Delhi, Pune, Goa, Bengaluru, e la biennale di Kochi-Muziris, dal 15 maggio 2019 ha un posto fisso nel quartiere di Bandra, a Mumbai, grazie alle circa 7000 sterline raccolte a sostegno del progetto. Aqui Thami stessa afferma che, senza la generosità e gentilezza delle persone, tutto ciò non sarebbe stato possibile.
In molti hanno organizzato raccolte fondi; svariate artiste hanno dato vita a workshop e venduto proprie opere per la causa; è stata inoltre attivata un’apposita pagina web per raccogliere ulteriori donazioni e permettere alla biblioteca di stare aperta più dell’anno per ora previsto. A commuovere, più di tutto, è lo spirito d’iniziativa e cooperazione di donne, anziane e giovani, pronte a fare ciò che serve per la Sister Library, dal trasporto di scatoloni colmi di libri, fino a schiacciare scarafaggi.