Mi sono ritrovata tra le mani un libro di fantascienza, era da tanto che non ne leggevo uno!
Essi Vennero di Raffaele Fiorillo
Sappiamo bene cosa racchiude la Fantascienza, è un genere letterario che unisce in sé, come dice il nome, elementi di pura
Il nostro autore, Raffaele Fiorillo, si definisce un aspirante scrittore e questo è il suo romanzo d’esordio auto pubblicato in esclusiva su Amazon. È nato e cresciuto in provincia di Napoli, all’ombra del Vesuvio, dove risiede. Vorace lettore, appassionato di libri, fumetti, cinema, teatro e videogiochi ha sempre scritto per sé stesso, poi dopo qualche racconto breve su riviste online ha deciso che era arrivato il momento di “farsi” leggere da un pubblico diverso ed ha scritto Essi Vennero.
Ed ora è arrivato il momento di parlarti di ciò che mi ha trasmesso questo libro.
Essi vennero ha inizio nel cuore pulsante di Napoli, anzi in quello che era il cuore pulsante… e che ora è solo una città disabitata, con i suoi palazzi rasi al suolo, dove il cemento e il ferro arrugginito sono i principali protagonisti. Un silenzio spettrale avvolge Giulia, una delle protagoniste. Cosa è successo?
Facciamo un passo indietro! Strane strutture appaiono all’improvviso, contemporaneamente, precedute da un cambiamento climatico che non fa presagire nulla di buono sulla Terra e stazionano a mezz’aria; subito dopo appaiono strane creature alte in maniera smisurata e di un colore indefinito, ma che gli abitanti chiamano immediatamente Grigi.
La descrizione ha tanto in comune con una serie televisiva di qualche anno fa, i Visitors. La differenza tra quegli “alieni” e quelli descritti in questa storia è che i Grigi procedono con la distruzione e morte immediata di tutto ciò che queste creature incontrano sulla loro strada, compresa la maggior parte delle persone, fatto salvo per alcune tipologie che utilizzeranno per i loro esperimenti.
Diciamo che nel complesso la trama è semplice e in qualche modo riesce ad incuriosire il lettore, e che dopo tante storie di questo tipo, ambientate prettamente in America, il nostro autore abbia deciso che gli extraterrestri dovevano farsi un “giretto” anche da noi in Italia, è una bella trovata.
Anche la scelta di suddividere in capitoli le diverse storie, dando un titolo di riferimento, dimostra che “ha recepito” i consigli che si ritrovano nel web su come scrivere un libro; ogni personaggio ha dentro delle emozioni e sensazioni che nella situazione “dispotica” ti fanno porre tante domande senza avere risposte.
Purtroppo lo stile è piuttosto ripetitivo, in alcuni momenti ridondante, come nelle descrizioni di pensieri e situazioni dei vari personaggi, che rallenta la dinamica della vicenda. Anche i salti temporali e tra le varie città, Napoli, Taranto, Milano e un paesino vicino Catania, danno l’impressione come una serie di appunti scritti in fretta
E la scelta “futuristica” dell’anno, il 2042, cioè tra circa vent’anni… non sembra corrispondere con un adeguato cambiamento nell’uso di armi, che dovrebbero essere molto più avveniristiche e tecnologiche, inoltre alcune azioni sembrano poco credibili o inverosimili, come per esempio il dialogo che avviene tra un maresciallo a capo dell’intera operazione e alcuni rappresentanti del governo o, addirittura, i servizi segreti americani (non possono mancare gli alleati americani!); tanto è vero che non sembra di essere nel futuro.
Per non parlare di errori di grammatica e sintassi, dimenticanza talvolta di pronomi, alcune frasi non scorrevolissime e… errori di battitura del tipo “… dal quale era possibile osservarla se solo l’uomo avesse avuto l’ardore (a mio parere la parola giusta è ardire) di uscire per salire sul tetto dell’edificio”.
Complessivamente si potrebbe definire una storia discreta, con una certa struttura, crea una sorta di fil rouge da seguire per rispondere a tutte le domande che ci perseguitano sin dalle prime pagine: chi sono i Grigi, cosa sono venuti a fare, li ha chiamati qualcuno, perché catturano alcuni esseri umani, cosa ne fanno.
L’autore cade spesso nel cliché di genere e i periodi sono troppo lunghi e tortuosi, sono certa che un buon editor avrebbe migliorato questo racconto che, a quanto pare, avrà un seguito visto che il finale dà adito a più soluzioni.
Per questo mi permetto di suggerire di affidarsi ad un esterno che possa curare il tutto, la storia ne guadagnerà.