Hai mai pensato a cosa significhi davvero lasciare un segno nel mondo? Ernesto Franco, storico direttore generale di Einaudi, lo ha fatto, costruendo una carriera che ha influenzato profondamente l’editoria italiana. Se n’è andato a 68 anni, dopo aver combattuto a lungo con una malattia che lo ha costretto a lasciare la direzione editoriale a Paola Gallo. La sua scomparsa, avvenuta a Genova, città in cui era nato l’11 agosto 1956, lascia un vuoto enorme nel mondo letterario e culturale.
Ma chi era veramente Ernesto Franco?
Non era solo un direttore editoriale, ma un uomo che ha saputo rinnovare e rilanciare Einaudi in un periodo cruciale. Basti pensare alla storica collana Gli Struzzi, che Franco ha rilanciato con energia, ridando vita a una delle collezioni simbolo della casa editrice.
Un altro segno indelebile lasciato da Franco è stato nel campo della narrativa straniera. Tra i tanti autori da lui introdotti o valorizzati ci sono veri giganti della letteratura: Saramago, Pamuk, Coetzee, e tanti altri premi Nobel che oggi sono considerati pilastri della narrativa mondiale. Hai mai letto qualcosa di questi autori? Se sì, potresti dover ringraziare proprio Franco per aver portato i loro capolavori nelle nostre librerie.
Ernesto Franco non era solo un direttore editoriale.
La sua passione per la letteratura spagnola lo ha reso anche un grande traduttore. Ha dato voce in Italia a mostri sacri della letteratura come Borges, Octavio Paz e Alvaro Mutis, di cui ha curato un Meridiano che uscirà postumo. Immagina quanto possa essere stato emozionante per lui lavorare su questi giganti della letteratura!
Non possiamo non menzionare le sue opere da scrittore. Tra i suoi libri più noti, spiccano Isolario, storie fantastiche di isole vere e il canzoniere d’amore Donna cometa. Ha anche curato l’Antologia della letteratura fantastica, dove si trovano autori come Borges e Silvina Ocampo. Ma Franco era anche un innovatore: nel 1996 ha sostenuto la nascita della collana Stile Libero, che ha dato spazio a nuovi autori italiani, come Giancarlo De Cataldo e Niccolò Ammaniti, e ha contribuito alla crescita di generi come il noir e la narrativa sperimentale.
Forse, che la passione e la dedizione a un lavoro che amiamo possono davvero fare la differenza. Il suo percorso non è stato privo di sfide: pensiamo all’acquisizione di Einaudi da parte del Gruppo Mondadori, avvenuta nel 1994, che ha creato polemiche e divisioni. Ma Franco ha saputo resistere, adattarsi e rilanciare la casa editrice, mantenendo viva l’identità di Einaudi, pur in un contesto di grandi cambiamenti.
Concludendo, Ernesto Franco non era solo un raffinato signore dell’editoria, ma un uomo capace di vedere oltre le difficoltà, di cogliere il potenziale in ciò che sembrava perduto e di creare nuovi spazi per la letteratura. E tu, come ti rapporti con il cambiamento? La sua vita ci insegna che, anche nelle sfide più grandi, c’è sempre un’opportunità per lasciare un segno.
Se vuoi conoscere meglio le sue opere o riscoprire i grandi autori da lui promossi, prenditi un momento per esplorare il vasto patrimonio letterario che ci ha lasciato.
Non dimenticare: la letteratura è un viaggio senza fine, e Franco ci ha lasciato tantissime mappe da seguire.