Oggi, per la rubrica Sport in Book, ho deciso di dedicare questo articolo a un giovanissimo fenomeno del calcio: Erling Haaland. Se ami il calcio o semplicemente leggi i giornali o le notizie sulle principali testate giornalistiche, non puoi non aver sentito parlare di questo ragazzo che sta stabilendo record pazzeschi sul campo, macinando goal su goal come una macchina da guerra.
Di fenomeni del pallone ne abbiamo tanti e ognuno di loro ha sempre avuto una peculiarità particolare, il cosiddetto marchio di fabbrica, ma questo ragazzo, che rappresenta la nuova generazione del calcio e racchiude più eccellenze del pallone in una sola persona.
Ma chi è Erling Haaland? Conosciamo il suo percorso da calciatore fino ad arrivare alle imprese di oggi con il Manchester City.
Erling Haaland: la sua storia
Erling Braut Haaland nasce il 21 luglio 2000 da Gry Marita Braut e Alf-Inge Håland, a Leeds, West Yorkshire, in Inghilterra. Nato in patria inglese ma norvegese a tutti gli effetti, è il più piccolo di casa: ha un fratello e una sorella più grandi, Astor e Gabriele. I geni di quello che diventerà un grande calciatore arrivano dal padre che, nell’anno della sua nascita, è un calciatore affermato del Manchester City (dal 2000 al 2003), fino al momento in cui la famiglia si trasferisce a Bryne in Norvegia.
Il padre vede del potenziale enorme in quel ragazzo che è già più avanti di tanti suoi coetanei e decide di plasmare il figlio nel mondo del calcio. La futura stella del pallone è estremamente ricettiva e versatile per il suo fisico sportivo e inizia già a vincere. Quando aveva sei anni, Haaland aveva già battuto un record mondiale vincendo per il salto in lungo più alto in piedi più di qualsiasi altro bimbo al mondo, registrando una distanza di 1,63 metri.
Dal Bryne alla Premier League
L’inizio della carriera di Haaland non è dei migliori: il norvegese debutta nelle giovanili del Bryne, giocando per tre anni e nel debutto tra i professionisti, il 12 maggio 2016, ottiene 16 presenze senza nemmeno un goal. Dal Bryne passa quindi al Molde, una delle squadre principali norvegesi, esordendo nella nuova squadra il 6 giugno del 2017.
Inizia la corte di molti club e, grazie ai consigli del padre, Haaland decide di non bruciare le tappe continuando la gavetta sportiva con il Salisburgo. Da qui Haaland inizia ad accrescere il suo livello calcistico, migliorando le prestazioni e le sue capacità fisiche, subendo una profonda trasformazione fisica.
Ma la stella del calcio non rimane in terra tedesca, il suo destino è alle origini: dopo due anni e mezzo in Bundesliga approda al Manchester City di Pep Guardiola il 1 luglio 2022. In questo commento si intravedeva già la voglia del norvegese di passare alla Premier League:
Se guardi il calcio inglese, lo vedi che è più emozionante. Il gioco che si vede sul campo è più intenso, più vivo. Quest’anno ho giocato delle partite in cui c’erano quindicimila spettatori. Ed è stato bello. E allora ho pensato che avrei potuto rendere ancora meglio con il doppio dei tifosi presenti.
Erling Haaland: un predestinato
La leggenda narra che il centravanti norvegese sia stato concepito in uno stadio e l’anno della sua nascita il padre gioca nel Leeds. Il piccolo Haaland ha circa un anno quando il padre passa al Manchester City, 30 anni, nel pieno della sua forma fisica.
E’ il 21 luglio 2001 quando, nel derby con i Red Devils, Roy Keane stronca la carriera del padre Alf con un fallo killer e ammette di averlo fatto volutamente dopo una discussione avvenuta tempo fa tra i due giocatori. Ma il karma esiste e quell’epilogo drammatico si trasforma, il 2 ottobre 2022, nella vendetta più bella nel derby con lo United: il Manchester City stravince e Haaland segna una tripletta dedicata a suo padre.
I numeri pazzeschi di questo giocatore lo portano al 33esimo posto nella classifica marcatori: tra campionato e coppa potrebbe superare di questo passo i 100 goal a stagione; in Champions League ha già accumulato 28 goal in 22 partite, distinguendosi per la velocità con cui segna. Ecco come lo descrive Schmeichel, portiere della Danimarca campione d’Europa 1992 e del Manchester United dell’era Ferguson:
La dote più importante in un centravanti è la pazienza. Cristiano Ronaldo e Pippo Inzaghi sparivano, riapparivano e colpivano. Haaland segna come Zlatan e come Ronaldo. È tanti giocatori diversi in uno solo. Ecco perché è così pericoloso.