Aveva 76 anni.
Brutta notizia per il mondo della letteratura. Lunedì 15 ottobre, in una casa di riposo nella citta’ finlandese di Espoo, vicino Helsinky , è deceduto Arto Paasilina. Lo scrittore nel suo paese era un vero e proprio mito letterario, ma era anche l’autore finlandese più conosciuto al mondo. I suoi romanzi sono stati tradotti in 45 lingue. Paasilina era nato il 20 aprile 1942 a Kittila, in Lapponia, e già la sua nascita aveva qualcosa di romanzesco. Si dice infatti che sia nato su un camion che scappava di fronte all’avanzata dell’Armata Rossa.
Per la verità, tutta la sua vita è stata particolare, lui ha cominciato facendo il boscaiolo e sicuramente l’amore per gli animali e la natura li ha sempre portati dentro di sé e nei suoi libri. E’ passato dai boschi alla letteratura attraverso il lavoro di giornalista, che è stato il vero apprendistato nel mondo della parola.
L’esordio come scrittore avviene nel 1975 con il libro L’anno della lepre, in seguito edito in Italia da Iperborea. Solo nel nostro paese, il romanzo ha venduto 120mila copie. Pur trattandosi della prima opera, contiene già tutti gli elementi distintivi dell’autore: umorismo dissacrante, vicende tragicomiche e personaggi strani. Il libro parla di un giornalista che un giorno investe una lepre e decide di sparire nel bosco con lei. Gli animali sono spesso protagonisti dei libri di Paasilina: altri titoli famosi dello scrittore sono infatti Emilia l’elefante, Il bosco delle volpi impiccate e Il miglior amico dell’orso.
I critici letterari lo hanno definito l’inventore del genere umoristico-ecologico: in realtà, lui ha saputo affrontare tutti i temi, anche i più drammatici, con la sua verve visionaria ed ironica. Nel suo libro di grande successo Piccoli suicidi tra amici, uscito in Finlandia nel 1990, lui parla di un autobus pieno di aspiranti suicidi che affrontano insieme questo ultimo viaggio con momenti anche divertenti e grotteschi. Il libro è in realtà anche la denuncia di una situazione sociale molto difficile, la Finlandia c’è purtroppo una altissima percentuale di suicidi e con il suo stile inconfondibile, Paasilina voleva puntare i riflettori su un fenomeno così grave.
La malinconia mescolata all’umorismo è un modo per evidenziare i limiti dell’uomo e farci riflettere. Nel suo ultimo libro La prima moglie ed altre cianfrusaglie, parla di un altro disagio, la tendenza ad accumulare oggetti, che è la mania del protagonista, Volomari Volotimen, assicuratore ed accumulatore seriale, che si aggrappa agli oggetti più inutili e disparati perché sembra non avere altre certezze.
In questa vita la cosa più seria è la morte; ma neanche quella più di tanto
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