Caro lettore, oggi ti voglio parlare di uno degli animali che preferisco: il dragone foglia, un pesce d’acqua salata, della stessa famiglia dei cavallucci marini, detti anche ippocampi.
È stata considerata, dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, una specie prossima alla minaccia di estinzione, vuol dire che non c’è un vero pericolo… ma una possibilità, qualora le condizioni ambientali e di pesca non cambiassero nell’arco dei prossimi anni!
Al fine di aumentare la sensibilità verso questo animale, dall’8 febbraio 2001 è stato riconosciuto come il simbolo acquatico dell’Australia meridionale, luogo dove è presente il suo areale con acque temperate che si estendono fino alla Tasmania.
Questo pesce deve il suo nome ad un corpo da cavalluccio marino con lunghe sporgenze, non utilizzabili per il movimento; quando percepisce un pericolo si gonfia, e sembra un ramo con tante foglie attaccate, questo inganna e allontana i predatori dalla cattura. Se lo osservi sono sicura che non troverai nome più adatto di dragone foglia!
Il movimento è consentito grazie a una pinna pettorale, situata sulla parte posteriore del collo, e una pinna dorsale, posta nella parte anteriore della coda; questi “due remi” lo fanno assomigliare ad una bellissima alga che galleggia.
Il corpo si sviluppa fino a una lunghezza massima di trentacinque centimetri.
Di solito vive in solitudine, ad eccezione del periodo dell’accoppiamento, quando si è soliti trovarlo in gruppi costituiti da un massimo di dieci individui.
È il maschio l’elemento della coppia che si prende cura delle uova, fino alla loro schiusa, dopo che la femmina le ha deposte sulla sua coda.
L’alimentazione è composta, prevalentemente, da alghe e plancton.
Presenta due differenze sostenziali rispetto al ben più famoso parente: si sposta in orizzontale, mentre il cavalluccio si muove in verticale, usando la coda come timone; inoltre, il cavalluccio marino presenta una coda prensile, usata per aggrapparsi alle alghe e restare fermo in quel luogo, caratteristica assente nel protagonista odierno della rubrica Animalibri.
Consigli letterari sul Dragone foglia
Oggi, purtroppo, non ti posso consigliare dei libri, dove questo bellissimo animale sia protagonista; ti indicherò quindi alcuni libri dove il protagonista appartiene alla stessa famiglia genetica: ecco i consigli letterari sul cavalluccio marino.
Il primo libro di oggi, come spesso accade, è rivolto ai piccoli lettori. L’edizione illustrata L’ippocampo, un papà speciale di Eric Carle saprà catturare lo sguardo per le sue pagine colorate e facilmente sfogliabili.
Se il precedente consiglio ha appassionato i più piccoli, il secondo libro di oggi per loro è Ciuchino il cavalluccio marino di Manuela De Vito, dove un papà-cavalluccio dovrà affrontare le difficoltà di accudire le uova e crescere i piccoli.
Ora ti voglio suggerire un romanzo: Cavalluccio marino di Francesco Dattilo, dove Orlando vivrà un’esperienza, tra realtà e finzione, che gli salverà la vita dopo un brutto incidente.
L’ultimo libro di oggi è Dove nuotano gli ippocampi: La scienza e i segreti della memoria, scritto dalle sorelle Østby, Hilde e Ylva. Tutto inizia quando Giulio Cesare Aranzi, un medico bolognese, nel 1564, attribuisce il nome ippocampo a una porzione del cervello, quella deputata alla memoria, per la sua forma di cavalluccio marino.
Sono analizzati due casi clinici, quello di Solomon Šereševskij, l’uomo con una memoria fenomenale, e il caso Henry Molaison, con una capacità mnemonica inesistente.
The Times lo definisce come un’affascinante indagine sul funzionamento della memoria!
Leggete… con la lettura volerete! Buona lettura!
Bellissimo… Io non lo avevo mai visto … però diciamo che l’ho conosciuto anche grazie al mondo di alphazoo un libro dove appunto si parla di lui e di taaanti animali sconosciuti… Ci sono tante meraviglie ed è bello che le propongano. Grazie
Grazie Arianna, continua a seguire la rubrica Animalibri, conoscerai molti altri animali! Ti aspetto la domenica alle 13,00