Caro Lettore, eccoci con un nuovo appuntamento con il nostro caffè letterario motivazionale che, da qualche lunedì, sta ospitando le “Donne del futuro” intervistate da Maria Latella nel podcast del Sole 24 ore.
Spera di diventare una persona capace di ispirare e di aiutare gli altri a connettere, in modo brillante, i puntini ancora non collegati.
Non vince chi parla sugli altri o da solo, ma chi convince il gruppo a seguirlo e a raggiungere il risultato insieme a lui.
Donne del futuro: le domande di Maria Latella e le risposte di Elisa Pagliarani.
Che studi hai fatto? e quando hai intuito quale sarebbe stato il tuo percorso professionale?
Elisa Pagliarani ha scelto degli studi che le consentissero di non perdere nessuna opportunità, di tenere tutte le strade aperte. Ha studiato ingegneria gestionale e ha iniziato a lavorare con uno stage in Vodafone, poi ha avuto l’opportunità di lavorare al dipartimento Commercial operations.
Il suo primo colloquio di lavoro è stato un colloquio di gruppo. In quell’occasione ha compreso che paga riuscire a coordinare gli altri, non vince chi da solo arriva al risultato ma chi riesce a convincere gli altri a seguirlo e a raggiungere insieme a te il risultato.
Qual è la caratteristica della persona che in ambito professionale ammiri e a cui vorresti somigliare?
Elsa ammira le persone che ispirano e che danno una visione diversa delle cose o arrivano dove tu da solo non eri riuscito ad arrivare.
A questa donna del futuro è stato chiesto anche…
Se dovessi dire ad una giovane donna o anche ad una ragazza cosa deve fare per imparare a migliorarsi cosa le consiglieresti?
- Essere ambiziosa: sapersi valorizzare e darsi obiettivi sfidanti, puntare in alto;
- Essere curiosa;
- Essere inclusiva: riuscire a lavorare con gli altri fa la differenza.
Qual è l’errore che non rifaresti?
Ha capito con l’esperienza che bisogna imparare dagli errori e non scusarsi eccessivamente, piuttosto focalizzarsi a trovare la soluzione e cercare di trarne insegnamento per il futuro.
Il libro della vita?
Addio alle armi di Ernest Hemingway che l’ha fatta piangere tanto.
È la vicenda stessa a stimolare emozioni e sentimenti collegati agli incanti, ma anche alle estreme precarietà dell’esistenza, alla rivolta contro la violenza e il sangue ingiustamente versato.
La diserzione del giovane ufficiale americano durante la ritirata di Caporetto si rivela, col ricongiungimento tra il protagonista e la donna della quale è innamorato, una decisa condanna di quanto di inumano appartiene alla guerra.
Ma anche l’amore, in questa vicenda segnata da una tragica sconfitta della felicità, rimane un’aspirazione che l’uomo insegue disperatamente, prigioniero di forze misteriose contro le quali sembra inutile lottare.
Maria Latella propone dello stesso autore Fiesta:
L’intervista è ovviamente molto più articolata e io ne ho estratto solo alcuni passaggi secondo me significativi, quindi ti consiglio di ascoltarla per intero.
Di questa giovane donna del futuro ho ammirato la grande passione per il suo lavoro: dalle sue parole traspare la grande voglia di imparare sempre cose nuove e l’apertura verso le sfide e le opportunità. Sicuramente è una donna capace di ispirare.
Come sempre buona lettura!