Donatella Di Pietrantonio, vincitrice del Premio Strega 2024 con il suo romanzo L’età fragile, non si sente più un’intrusa nel mondo letterario. Il 4 luglio ha trionfato con 189 voti grazie alla sua opera pubblicata da Einaudi, che esplora il rapporto tra una madre, Lucia, e la figlia ventiduenne Amanda, sfidando gli stereotipi sulla vita di provincia durante la pandemia.
Di Pietrantonio ha partecipato al Premio Strega per ben quattro volte, senza mai vincere prima. “Non mi piace vincere facilmente. Questo lungo percorso mi gratifica ancora di più,” ha dichiarato. L’emozione è stata fortissima, ha raccontato, sentendosi finalmente accolta nel mondo della letteratura.
Sentirsi a casa tra gli scrittori e le scrittrici è importante per Di Pietrantonio. Questo riconoscimento conferma la sua urgenza di esprimere le sue istanze più profonde attraverso la scrittura. Nonostante il suo amore per il lavoro di dentista pediatrica, è pronta a lasciare questa professione per dedicarsi completamente alla scrittura.
Nel suo ultimo libro, dedicato a tutte le sopravvissute, Di Pietrantonio affronta la violenza di genere rievocando un fatto di cronaca del 1997. Si dice sconvolta dal dover ancora lottare per i diritti delle donne, ma pronta a farlo.
Donatella Di Pietrantonio: futuri progetti e desideri
Parlando dei suoi futuri progetti, ha espresso il desiderio di dedicarsi ai racconti, un formato che ama molto ma che in Italia non ha molto seguito. Inoltre, sogna di vedere L’età fragile trasformato in un film. L’Abruzzo, terra d’origine della scrittrice, rimane sempre protagonista delle sue storie, rappresentando le dinamiche dei piccoli luoghi di provincia.
L’età fragile ha conquistato molti giovani lettori, che si sono riconosciuti nei personaggi e nelle storie. Di Pietrantonio racconta di un giovane che, dopo aver letto il libro, ha capito per la prima volta cosa prova sua madre.
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