Caro iCrewer nel precedente articolo ti ho presentato la serie scritta da Marilena Tealdi dedicata alla famiglia Gal Monticello, eccoti un piccolo riassunto.
La serie dedicata alla famiglia Gal Monticello scritta da Marilena Tealdi è piuttosto conosciuta, questi sono i titoli dei volumi che narrano le loro vicende: Prima che sia buio e Prima che il tempo si porti via noi è la duologia dedicata ad Emma e Matthew i genitori di Madeleine. Ad essi seguono: Dimmi che ne vale la pena, Dammi solo una ragione (prima di perdere tutto), Dimmi che mi bacerai ancora (e saremo sempre tu e io) e questa è la trilogia su Madeleine e Daniel.
Bene dopo queste presentazioni posso finalmente passare a parlarti della mia prima lettura di questo 2021
Dimmi che ne vale la pena, Marilena Tealdi, 2016
Inizio con il dirti che quando ho ricevuto questo romanzo, non avendo io l’abitudine di informarmi a priori su quanto io stia per leggere, tante volte non leggo nemmeno la trama e considerando che nemmeno il nome Marilena Tealdi mi diceva niente, mi sono immersa in un libro che è il terzo volume di quella che ho capito essere una serie, infatti anche il romanzo Dimmi che ne vale la pena ha un finale che si interrompe sul più bello.
Devo dire fin da subito che il non aver letto i primi due romanzi prima di dedicarmi a questo volume, non compromette assolutamente la lettura di Dimmi che ne vale la pena, infatti se nei primi volumi i protagonisti della storia sono Matthew ed Emma, protagonista di questo volume è la loro figlia primogenita Madeleine Gal Monticello. Durante la lettura di questa storia viene inoltre ripercorsa la storia di Matthew e di Emma dal punto di vista di Madeleine. Il lettore si trova di fronte a un Matthew veramente mutato, anche fin troppo cambiato e che è passato dal vivere una vita fatta di sesso, droga e altre schifezze all’essere il perfetto padre di famiglia e il figlio che tutti i padri vorrebbero oltre che il futuro presidente di due società milionarie: la MGM Enterprise e la Remember me.
Ma passiamo a parlare dei protagonisti di Dimmi che ne vale la pena.
Protagonisti di questa storia che a mio parere rientra nel genere New Adult sono la ricchissima e di buona famiglia Madeleine e lo sfortunato Daniel, loro due sono il giorno e la notte; due persone che mai dovrebbero incontrarsi, figuriamoci poi innamorarsi l’uno dell’altra.
Iniziamo da Madeleine, si tratta di un’adolescente impeccabile, la perfezione in persona: studentessa modello, ragazza bellissima che anche se è cresciuta nel lusso e nelle comodità è rimasta una giovane timida e piuttosto umile.
Fa una vita piuttosto semplice, senza feste, ama studiare e la conosciamo proprio mentre sta sostenendo gli esami della maturità.
Ha un’enorme amore per la propria famiglia composta dalla mamma Emma, dai tre fratelli e dal padre Matthew che ama alla follia e chiama con il soprannome di Daddy.
Adesso non voglio fare la guasta feste, personalmente credo esistano le belle famiglie quelle che sono perfette dentro e fuori e fanno colazione in una piccola e deliziosa casetta di campagna, illuminate dal sole, mentre la ruota di un mulino gira in giardino… ma leggere che una ragazzina di diciassette anni chiama il suo papà Daddy e lo descrive con i toni idilliaci usati da Marilena Tealdi mi ha fatto stortare un po’ il naso. Mi sembra impossibile che nell’età dell’adolescenza in cui tutti siamo stati più o meno fuori di testa una ragazza riesca ad avere un rapporto simile con il proprio padre.
Quello che mi ha lasciata più basita è stata la reazione del padre una volta che ha scoperto cosa hanno combinato per errore ed ignoranza la propria figlia e il figlio del loro più grande amico di famiglia, infatti tengo a sottolineare che queste cose si fanno in due, ma anche che è sicuramente Madeleine quella che aveva più da perderci. Se la vita di Madeleine all’inizio del romanzo sembra già scritta e pare che tutto debba andare come vuole lei, ovvero iscriversi alla prestigiosa università di Cambridge per proseguire un’antica tradizione di famiglia, quello che mi secca descrivere come un incidente di percorso fa vacillare queste sue certezze. Non mi è per nulla piaciuto il modo in cui la scrittrice risolve l’incidente di percorso. Mille modi aveva per non scrivere di questo argomento, ma ha scelto questo e nulla mi è toccato leggerlo e inoltre credo che almeno doveva far nascere in Madeleine qualche ferita più difficilmente incolmabile, invece la vicenda dura circa tre mesi, poi Emma capisce che vuole andare all’università di Manchester e bon la questione si risolve.
Lasciamo perdere la questione psicologica in cui secondo me doveva entrare Madeleine e affrontiamo invece come i genitori rispondono alla scoperta dell’incidente di percorso, ho riflettuto su come avrebbero reagito dei normali genitori: Insomma i Gal Monticello saranno pure una famiglia ricca, però mettetevi nei loro panni, hanno iscritto la propria figlia a Cambridge, immagino la spesa che abbiano avuto, le aspettative, eccetera. La figlia non è nemmeno fidanzata, anzi questo fatto avviene con quello che è quasi un parente in più di due anni più piccolo di lei.
Mah la loro reazione è piuttosto irreale, credo che la vita reale non vada proprio così: i perfetti Matthew ed Emma scelgono di aiutare, sostenere e sorreggere la propria figlia e di ridarle fiducia fino ad arrivare a comprarle una appartamento a Manchester per non farla vivere nella squallida vita da normale studentessa universitaria.
Chiudiamo questa parentesi per affrontare un’altra questione che invece mi porta a parlarti di Daniel il coprotagonista della storia. Daniel è un ragazzo affascinante a partire dagli occhi color ametista, i tatuaggi e i piercing che fanno sospirare di caldo la dolce Madeleine, che a mio parere viene attratta da questo ragazzo per via del fatto che le ricorda il padre da giovane, ti ricordo infatti che Matthew Gal Monticello prima di essere il padre di Madeleine era una persona dipendente dalle droghe pesanti.
Daniel non si droga, anzi detesta coloro che fanno uso di queste sostanze e il motivo è che vive con il fratello Syd che quando è sotto effetto di stupefacenti lo massacra di botte e… tah tah lo costringe a prostituirsi.
Allora mi sono dovuta documentare, perché non sono esperta di questo argomento che mi sta un po’ qui e figuriamoci se mi andavo a leggere un libro in cui avvenivano fatti simili, comunque credo che nel preciso caso di Daniel non si possa parlare proprio di Pedofilia, ma quello che viene descritto in questo libro è la pratica della Efebolia aggravata dal fatto che è il fratello che lo costringe a prostituirsi. Daniel all’epoca quindicenne viene violentato da delle donne mature e il tutto prosegue negli anni, Daniel nel libro ha diciassette anni. Il tutto viene raccontato dal punto di vista di Daniel che ha vissuto questi traumi e cerca di vivere, anzi sopravvivere nonostante la sofferenza che ha dentro di sé.
Daniel ha sopportato l’abbandono della madre, la morte del padre, l’avere come fratello un criminale, ha subito i morsi della fame, le botte, sul suo corpo sono stati incisi, per volere del fratello alcuni tatuaggi, mentre altri come anche i piercing se ne è fatti per tenere lontane quelle donne che piuttosto che chiamare un assistente sociale, chiedono al fratello di poter usare il ragazzo. Nelle notti più disperate il giovane sogna un viso angelico, una principessa che arrivi a salvarlo e così in un giorno di pioggia questo viso angelico arriva e la vita di entrambi non sarà più la stessa. Tuttavia cosa fa questa principessa: gli mente, non gli dice chi è in realtà, per paura di non essere accettata, la sua famiglia è veramente troppo ricca e cosa ben peggiore nemmeno gli racconta dell’incidente increscioso, tanto che Daniel si convince che la ragazza non abbia mai avuto rapporti; le bugie non portano mai da nessuna parte e fanno nascere tutta una serie di equivoci che ci conducono a un finale che non può essere definito tale.
Ora ti starai chiedendo, conoscendomi: Perché dare un tre stelle a questo romanzo, piuttosto che un voto più basso?
Devo lanciare una pietra a favore di Marilena Tealdi, infatti la lettura scorre, non vedi l’ora di arrivare alla fine e devo dire che una volta letto il finale per un po’ ho anche pensato di prendermi il seguito, poi ho riflettuto sui traumi di Daniel e per carità lasciamo perdere, quei punti proprio non mi piacciono, ma tutto sommato la storia d’amore tra Daniel e Madeleine è veramente bella e ti viene da sperare che alla fine di tutto ci sia uno spiraglio di luce anche per loro.