Mi perdonerai, caro iCrewer, se ti confesso che ogni tanto prendo una pausa dalla lettura – che resta la mia prima occupazione notturna quando l’insonnia la fa da padrona – e mi dedico alle serie TV. Sono sicuro di essere in buona compagnia e, scommetto, che anche tu che stai leggendo, sei un grande appassionato del genere. Oggi condivido con te alcuni pensieri sull’ultima, in ordine cronologico, che ho visto: Dietro i suoi occhi.
Diciamoci la verità: il momento in cui si sfoglia il catalogo di una piattaforma digitale alla ricerca di un film o una serie da guardare somiglia molto all’istante in cui ci aggiriamo in una libreria per scegliere un volume da leggere. Con cura, e seguendo il nostro istinto, ci regaliamo emozioni e aspettative che dovranno coinvolgerci e appassionarci nei giorni successivi.
Così è stato quando, scorrendo il catalogo Netflix, sono incappato in questa miniserie indicata come uno dei titoli più in voga del momento. Ho l’abitudine di non cercare mai recensioni prima di iniziare la visione; mi piace farmi un’idea che sia tutta mia, senza condizionamenti esterni, e, nel bene o nel male, decidere di pancia se guardare o no i contenuti fino alla fine.
Dietro ai suoi occhi: la miniserie ispirata da un romanzo
Se poi, in aggiunta, si legge che la serie è tratta, o comunque ispirata, da un romanzo, ecco che il click sul pulsante seleziona, diventa automatico. Ancor prima di iniziare il primo episodio, pregusto il momento in cui, successivamente, verrò qui a condividere le mie impressioni insieme a te, fedelissimo lettore.
Dietro i suoi occhi è una serie britannica nuova. Disponibile dal mese di febbraio 2021 e ideata da Steve Lightfoot. Nel cast, con un ruolo da protagonista, compare anche Eve Hewson, la figlia di Bono Vox degli U2. Una parte, la sua, che mi è piaciuta un sacco: bravissima e molto credibile nella sua pazzia.
È chiaro che io non sono un critico cinematografico, sarebbe bello leggere cosa pensa di questa miniserie la nostra redazione di cinema, ma posso dire che almeno per i primi quattro, o cinque, episodi, Dietro i suoi occhi mi ha letteralmente coinvolto e rapito. Considerato che in totale ci sono solo sei puntate, è naturale dire che l’epilogo mi ha lasciato un po’ interdetto, seppur estremamente geniale.
Perché dico questo?
Perché la serie si presenta con tutti i risvolti del thriller psicologico che strizza l’occhio all’erotico. La trama si basa su un improbabile e malato triangolo amoroso tra Louise, madre single con grossi problemi di insonnia e incubi notturni, David, lo psichiatra per cui lei lavora come segretaria e Adele, moglie di lui e amica di lei.
Nelle prime puntate si sviluppa un gioco mentale e psicologico che intrippa chi guarda. O per lo meno me. Lui non sa che le due donne sono amiche, la moglie non sa che la segretaria ha una relazione con il marito, mentre Louise, invece, si trova ad essere catapultata in un vortice che sta in mezzo tra la passione sessuale e l’adrenalina di voler scoprire quali segreti si celano dietro a una famiglia così apparentemente normale, ma che, capovolgendo la facciata, risulta essere piena di mostri nella mente.
Mostri che arrivano dal passato: un incendio doloso, un probabile omicidio e il manicomio.
Capisci bene, amico lettore, che ci sono tutti gli elementi per essere rapiti dalla storia. Momenti di vera tensione, suspense e interrogativi che sbocciano come margherite in primavera, e scene di passione intriganti che non guastano mai la visione.
Eppure, concludendo, ma senza farti spoiler, alla fine di tutto si rimane con un boccone che non si capisce se sia dolce oppure amaro. Ripeto che è un parere mio personale. Perché la svolta che prende la vicenda, una volta arrivata all’ultimo chilometro, si sradica dai crismi del thriller, dell’erotico e dello psicologico, e va a finire nell’inspiegabile. Ho già detto molto, dovevo cucirmi la bocca.
Per questo, curiosando in rete, una volta terminato Dietro i suoi occhi, ho appreso che la critica si è molto divisa nell’accoglienza della serie. A mio avviso, i giudizi negativi sono stati ingenerosi: vero però che le aspettative non restano soddisfatte per via di questo cambio di direzione repentino. Anche se, come ho già detto, il finale è una rivelazione che fa riguardare a tutta la storia con occhi diversi.
Dietro i suoi occhi: il romanzo di Sarah Pinborough
Tutto questo polverone, questa nuova miniserie, è ispirata dal romanzo Dietro i suoi occhi dell’autrice Sarah Pinborough edito in Italia da Piemme con la traduzione di Rachele Salerno. Come spesso accade, l’uscita di una serie sulle piattaforme digitali, da nuova vita e nuova visibilità al libro e anche in questo caso, è arrivata nella librerie una nuova edizione del volume.
Uscito per la prima volta nel 2017, è stato tradotto in molti paesi ed è diventato un vero e proprio bestseller.
Ecco la sinossi:
Louise vorrebbe dire ad Adele tutta la verità, anche se si sono appena conosciute. Anche se Adele le sembra una donna così fragile, tormentata com’è dall’insonnia e dalla solitudine. Louise vorrebbe dirle che quella sera, al bar, quando è entrato quell’uomo, lei ha provato qualcosa che, nella sua vita di madre single, non provava da tempo.
Vorrebbe dire ad Adele che le dispiace di averlo baciato. E che non poteva sapere che quell’uomo era suo marito. Anche Adele ha i suoi segreti. Non fa parola della nuova amica con David.
E nasconde a Louise ciò che accade quando, nella loro splendida casa nel cuore di Londra, lei e il marito sono finalmente soli dietro porte chiuse. Così come ogni giorno, da anni, Adele nasconde a tutti quello che accade nella sua mente. Là dove nessuno può spiarla. Perché tante bugie, si chiede Louise? Divisa tra il suo fascinoso amante e la nuova, bellissima amica, soffocata dal castello di menzogne che lei stessa ha costruito, Louise dovrà trovare il coraggio di guardare dentro il matrimonio di Adele e David.
Sapendo che le verità più spaventose si annidano nella mente, dietro quegli occhi che Adele, insonne, non chiude mai.
Io non ho letto il romanzo, ma sarei molto curioso di sapere se ci sono delle differenza sostanziali tra la storia narrata attraverso le pagine e quella incisa sulla pellicola.
Magari tu, o qualcuno di voi, è in grado di farmi e farci sapere. Aspetto il tuo contributo.
Alla prossima.