Deep Love 2, è una raccolta di otto racconti, realizzata da autori vari ed edita da Nero Press Edizioni, che segue Deep Love, ma in realtà non si tratta di un sequel: sono entrambi autoconclusivi.
Deep Love tradotto letteralmente significa amore profondo: ebbene, quanto profondo può essere l’amore? Fino a che punto possono spingersi una donna o un uomo innamorati? L’amore può annebbiarti la mente, occultarti la ragione, spronarti a compiere gesti folli, inconsulti, o addirittura violenti? Sì. La risposta è esattamente questa: sì.
L’amore, lo sappiamo bene, è un sentimento che mostra mille sfaccettature e che può presentarsi in varie accezioni: nella generalità dei casi si manifesta nel modo più comune che conosciamo, frasi, dediche e dichiarazioni intrise di sentimento, ma vi sono casi nei quali tutto questo può tramutarsi in qualcosa di oscuro, brutale e vendicativo, a conti fatti non saremo mai in grado di dare una definizione a questo sentimento che sia unica proprio perché non ci è possibile conoscere i limiti della mente umana.
Deep Love 2: uno sguardo alla cover
Osserviamo insieme la copertina di questa raccolta, in primo piano il viso di una giovane donna che però non è raffigurato per intero: ne vediamo solo metà, il riflesso di un occhio ci dice che questi guardano verso il basso, come in una sorta di remissione. Ciò che sicuramente colpisce più di ogni altra sono le labbra: una bocca sottile cucita con uno spesso filo nero fa sì che queste siano ben chiuse. Ed è su questo particolare, inquietante se vogliamo, che mi sono soffermata a riflettere.
Qual è il senso di queste labbra cucite? Cosa ci vuole trasmettere? Probabilmente, che non sempre l’amore assume le sembianze della fantomatica nuvola rosa che ci accompagna insistentemente in tutti i momenti della giornata; l’amore non equivale sempre a quel sorriso da ebete che ti stampi in viso e non ti scolli più.
No, l’amore può essere ben altro: può donare la vita così come, al contrario, può raffigurare la morte. E in tutto ciò ci riallacciamo a quanto sopra detto: che questo sentimento così emblematico, possente, inafferrabile, può essere osservato da varie angolazioni, tutto sta da quale prospettiva lo scruti e, in special modo, tutto dipende chi è l’osservatore e dai pensieri che attraversano la sua mente.
Deep Love 2: amore profondo sì, ma quanto?
Otto racconti, otto autori diversi per la maggior parte uomini che hanno dato vita a delle vicende sui generis, forti, dirette, che non girano attorno ai convenevoli di rito ma che vanno dritte al sodo e che ti spiazzano. Otto narrazioni dove l’amore viene fuori sotto una forma diversa che sa di brutalità, di violenza, di morte e di sangue. Ogni storia – dietro quella malcelata crudeltà e freddezza – in fondo ci conduce verso la manifestazione di quei sentimenti quali la gelosia e la vendetta.
Ci troveremo dinanzi ad un lamento d’amore urlato a squarciagola che si propaga con la stessa potenza di un’onda d’urto, toccheremo con mano torbide passioni come la perversione, il sesso estremo e i giochi di ruolo. Ancora, leggeremo di confessioni deliranti, ma anche una storia che si presenta quasi diversa rispetto alle altre ma al contempo proprio così diversa da sembrare surreale.
Tutti i racconti si presentano ben scritti, il linguaggio utilizzato è forbito, i vocaboli sono forti e alle volte ti colpiscono con la stessa potenza con la quale ti colpirebbe uno schiaffo in pieno viso, le scene vengono descritte senza mezzi termini o troppi giri di parole: è tutto esposto lì nero su bianco, niente di celato, niente pillola indorata. Proprio per tale ragione il target di lettura al quale potrebbe essere diretto Deep Love 2 dovrebbe essere rappresentato da una fascia più adulta, e in particolare a tutti coloro che amano questo genere.
Personalmente ho letto d’un fiato questi racconti, pur non essendo il mio genere e nonostante la mia visione personale dell’amore è totalmente diversa da quella narrata in questo libro. Ogni storia mi ha colpito con sorpresa e mi ha indotta alla riflessione.
Ad ogni modo leggere questo libro si è rivelata essere un’esperienza diversa, ed il mio plauso va a tutti gli autori, che cito testualmente Armando Rotondi, Vito Pirrò, Francesco Calè, Paolo Campana, Gianluca Ingraramo, T.S. Mellony, Angelo Marenzana, Daniele Picciuti e che hanno sapientemente scritto questi racconti surreali: nonostante si tratti pur sempre di fatti di invenzione, essi hanno saputo trasmettere quella giusta dose di pathos tanto da farti trattenere il fiato e da stupirti.
Infine, tra tutte le storie quella che ho preferito è stata proprio l’ultima, forse perché, appunto, diversa da tutte le altre; a mio avviso, però, ciò dipende proprio da quelli che sono i nostri personali gusti letterari, perché, come detto, tutti i racconti sono interessanti alla stessa maniera.