Corrado Augias, scrittore, saggista, giornalista, politico e conduttore televisivo, oggi, 26 gennaio 2025, compie 90 anni. Un traguardo importante per un intellettuale che ha segnato il panorama culturale italiano con il suo impegno civile, il suo amore per la letteratura e la sua instancabile ricerca della conoscenza. Un uomo poliedrico, capace di attraversare con eleganza e intelligenza campi diversi, lasciando ovunque il segno di una mente brillante e di uno spirito critico mai domo.
Chi è Corrado Augias
Corrado Augias è nato e cresciuto a Roma in una famiglia con radici francesi, originaria di Tolone in Provenza, e più lontanamente sarde da parte del padre, Carlo Augias, ufficiale della Regia Aeronautica. La nonna materna era di origine ebraica. Nonostante ciò, Augias venne battezzato cattolico, fede condivisa da entrambi i genitori.
Corrado Augias ha attraversato le grandi trasformazioni del Novecento con uno sguardo lucido e critico. Ateo dichiarato, è stato da sempre un sostenitore dei diritti civili, schierandosi in favore della legalizzazione dell’eutanasia e sostenendo le battaglie dell’Associazione Luca Coscioni e dei Radicali Italiani.
Entrò in Rai nel 1960 come funzionario di fascia C. Dal 1º aprile 1969 fu iscritto come giornalista professionista all’Ordine dei Giornalisti e iniziò a occuparsi di corrispondenze internazionali: tra il 1966 e il 1968 fu inviato a New York per la Rai e successivamente a Parigi per i settimanali L’Espresso e Panorama. Nel novembre del 1975 tornò negli Stati Uniti come inviato a New York per la Repubblica, il quotidiano romano che sarebbe stato fondato pochi mesi dopo.
Collaboratore storico di la Repubblica, ha curato per vent’anni, dal 2001 al 1º marzo 2021, la rubrica delle lettere dei lettori, rispondendo a quasi seimila messaggi. Una selezione di queste lettere e delle relative risposte è stata pubblicata in un libro nel 2021. Tra i temi affrontati con maggiore frequenza vi erano pluralismo, laicità, etica, democrazia e diritti umani.
Dal 2021, Augias è tornato alla televisione conducendo, insieme a Giorgio Zanchini, il programma Rebus, trasmesso ogni domenica su Rai 3.
Augias è ancora oggi un protagonista del dibattito culturale e politico. Ogni settimana conduce su La7 La Torre di Babele, un programma che unisce divulgazione, riflessione e confronto su temi storici, economici, politici e culturali. La trasmissione, che vede la partecipazione di ospiti del calibro di Alessandro Barbero, Liliana Segre e Dacia Maraini, rappresenta un raro esempio di televisione che riesce a fare cultura senza rinunciare al successo di pubblico. “Condividere notizie fondate, seminare dubbi leciti e stimolare il pensiero critico” è il manifesto di Augias, che dimostra come la cultura possa ancora appassionare e coinvolgere.
Una vita dedicata alla cultura e all’impegno civile
La sua produzione letteraria è vastissima: giallista con una trilogia e diversi romanzi, saggista apprezzato per la serie dedicata ai “segreti” delle grandi città come Roma, Parigi e Londra, e autore di opere che esplorano il rapporto tra religione e società. Tra queste, Inchiesta su Gesù (2006), scritta con Mauro Pesce, e La fine di Roma. Trionfo del cristianesimo, morte dell’Impero (2022), una riflessione sul passaggio dal paganesimo al cristianesimo nell’Impero Romano. Eppure, il suo amore per la lettura si manifesta forse nel modo più autentico con il saggio Leggere. Perché i libri ci rendono migliori, più allegri e più liberi (2007), un vero inno alla parola scritta.
Giornalismo, televisione e battaglie culturali
Dopo una lunga carriera giornalistica che lo ha visto corrispondente da New York e collaboratore per testate come L’Espresso, Panorama e La Repubblica, dove ha curato per vent’anni una rubrica dedicata alle lettere dei lettori, Augias è diventato un volto amato della televisione. Programmi come Telefono giallo, Babele, Le storie – Diario italiano e Città segrete hanno unito rigore culturale e capacità comunicativa, conquistando il pubblico e trasformando Augias in un simbolo di autorevolezza e curiosità intellettuale.
Negli ultimi anni, dopo aver lasciato la Rai, Corrado Augias ha trovato una nuova casa su La7, dove continua a dialogare con il pubblico, mantenendo intatta la passione per la divulgazione.
Una celebrazione speciale
Per celebrare il novantesimo compleanno di questo instancabile intellettuale, La Repubblica ha lanciato una collana a lui dedicata, con quindici volumi che ripercorrono la sua vita e il suo pensiero, a partire dal memoir La vita s’impara. Un tributo a una figura che ha saputo attraversare i decenni con coerenza e profondità, ricordandoci ogni giorno che la conoscenza è la vera chiave della libertà.
Corrado Augias non si ferma. I suoi 90 anni sono solo un altro capitolo di una vita dedicata a illuminare, interrogare e ispirare. Un esempio di come il tempo possa essere alleato, quando si vive con lo spirito di chi sa ancora stupirsi e imparare.
La trama di La vita s’impara
Arrivato alla soglia dei novant’anni, dopo aver affascinato i suoi lettori con i segreti della Storia, della musica e della religione, Corrado Augias racconta l’avventura di una vita, la sua. E con grande talento di narratore, evoca l’infanzia in Libia, il ritorno a Roma, l’incubo dell’occupazione tedesca, il collegio cattolico, i primi passi nel giornalismo, e poi «Telefono giallo» e «la Repubblica».
È un racconto che ha il calore e l’empatia della conversazione tra amici: la vita s’impara, ci dice Augias – soprattutto se non si perdono mai la curiosità intellettuale e la passione civile.