Anche nella casella del calendario dell’Avvento di oggi ci regala un racconto natalizio, ma questa volta il protagonista è un omino di pan di zenzero.
Sarò più che sincera, addirittura cristallina: l’avventura di Cookie – il protagonista – inizialmente doveva essere piena di spensieratezza e allegria. Poi, invece, quando ho iniziato a scrivere, è uscito qualcosa di un po’ diverso: non solo un racconto di speranza e di desiderio di felicità, ma anche di ansia e preoccupazione. Credo, però, che vada bene così. Dopotutto, ognuno di noi è attanagliato da dubbi e incertezze, prima di un momento particolarmente importante della propria vita, quindi perché per Cookie dovrebbe essere diverso?
E quindi, in una frazione di secondo, la strada che questo piccolo biscotto ha percorso per diventare ufficialmente un omino di Pan di Zenzero è diventata meno idilliaca e più reale. Sei pronto a scoprire come se l’è cavata?
Come Cookie diventò un omino di Pan di Zenzero
Cookie non stava più nella pelle: quello era sicuramente il suo anno! Era da tanto che aspettava questo momento: nel giro di pochi giorni sarebbe ufficialmente diventato un omino di Pan di Zenzero. Non più un comune omino biscotto, ma un membro attivo del laboratorio di Babbo Natale: avrebbe aiutato a preparare le decorazioni da regalare agli umani, avrebbe partecipato alla realizzazione delle case di pan di zenzero e dei bastoncini di zucchero da spedire in tutto il mondo e, soprattutto, sarebbe stato circondato da tanti amici che amavano il Natale quanto lui.
Insomma, era pronto a essere un omino di Pan di Zenzero. Dopotutto, aveva fatto del suo meglio, impiegando ogni briciola di se stesso per realizzare il suo sogno. E allora perché era così teso? Perché sentiva l’ansia attanagliargli lo stomaco e chiudergli la gola? Certo, le altre volte che aveva preso parte alla selezione il risultato non era stato per nulla positivo, ma quest’anno era diverso, giusto?
Più il gran giorno si avvicinava, e più l’inquietudine di Cookie cresceva: cosa sarebbe successo se fosse arrivato in ritardo? Se la sveglia non avesse suonato? Se avesse sbagliato indirizzo? (Il villaggio biscotto non era per nulla piccolo!) Se i disegni che aveva preparato non fossero stati davvero belli come a lui sembrava? Era proprio sicuro di aver imparato la coreografia nel modo giusto, e non al contrario?
La sera prima dell’audizione, Cookie si addormentò sul divano, davanti al camino acceso, dopo aver bevuto una tazza gigante di cioccolata calda, rimedio perfetto per scacciare le preoccupazioni e attirare i bei sogni. Si svegliò carico di energie. Sì, l’ansia e la preoccupazione non erano del tutto sparite, le sentiva ancora in un angolino della mente, pronte a far sorgere dubbi e insicurezze, ma quella notte aveva deciso che non avrebbero vinto loro.
Era stanco di lasciar governare la sua vita alle emozioni negative, era il momento di dare il massimo, di fare di tutto per raggiungere il suo sogno ed essere felice.
“Buona fortuna Cookie, biscottino allo zenzero.” si disse, guardandosi allo specchio prima di uscire “Sono sicuro che quando tornerai a casa sarai Cookie, l’omino di Pan di Zenzero.”
I suoi passi, mentre attraversava il villaggio biscotto, tra casine già glassate a festa e abeti cosparsi di zucchero a velo, erano colmi di energia e speranza. Il suo obiettivo era a portata di mano, e non se lo sarebbe fatto sfuggire per nulla al mondo.
E a fine giornata, quando venne dichiarato ufficialmente omino di Pan di Zenzero, non riuscì a resistere, e fece una linguaccia mentale ad ansia e preoccupazione. Certo, la sua presentazione iniziale, davanti a così tanto omini e donnine biscotto, era stata tremante, e forse i primi passi della coreografia non erano propriamente a tempo, ma aveva dato tutto se stesso, aveva fatto del suo meglio e, finalmente, era riuscito a raggiungere il suo sogno.