Caro iCrewer, in occasione del 25 Aprile e della Festa della Liberazione, per la nostra rubrica Spazio ai Classici, ti parlerò del romanzo di Italo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno, il primo romanzo pubblicato dallo scrittore. Il libro esce nel 1947 presso l’editore Einaudi di Torino, per cui Calvino aveva iniziato a lavorare in quegli anni. Il romanzo viene scritto nel 1946, abbastanza in fretta: dice Calvino di aver impiegato molto tempo solo a scrivere il primo capitolo, mentre tutto il resto della storia è stata scritta di getto. Nel 1964 uscirà una nuova edizione de Il sentiero dei nidi di ragno, con alcune modifiche da parte dello scrittore.
Il sentiero dei nidi di ragno: la trama
Il piccolo Pin vorrebbe stare con i ragazzini della sua età, ma viene sempre escluso e preso in giro per la professione della sorella. Quando si sente solo e triste, si rifugia nel bosco, in un posto che solo lui conosce dove i ragni fanno il nido, un luogo magico che vorrebbe condividere con un amico che non ha ancora trovato e di cui sarà alla ricerca per tutta la storia.
Il ragazzino, per essere accettato almeno dai grandi, ruba una pistola ad un marinaio tedesco, cliente della sorella, proprio come gli è stato chiesto da quegli uomini per lui incomprensibili. Pin nasconderà la pistola nel suo angolo magico, ma verrà arrestato per il furto.
Viene portato in carcere, luogo dove inizierà a conoscere i partigiani e il significato di Resistenza. Conoscerà Lupo Rosso, che lo aiuta ad evadere dal carcere. I due riescono a scappare, ma poi si perdono e Pin rimane da solo. Mentre girovaga senza sapere dove andare, Pin incontra Cugino, un partigiano, e con lui va sulle montagne dove sta nascosta la banda del Dritto. Qui conosce gli altri partigiani: Pelle, Carabiniere, Mancino e la moglie Giglia, Zena, Beretta di Legno e Labbra di Bue. Una sera il nascondiglio dei partigiani prende fuoco per un incidente e il gruppo deve spostarsi in una capanna abbandonata.
La battaglia si conclude senza gradi risultati e il gruppo si riunisce con altri partigiani. Pin ha un litigio con Dritto e scappa, torna nel luogo dei nidi di ragno ma non trova più la sua pistola: qualcuno l’ha presa e Pin sospetta di Pelle, ex membro della squadra del Dritto e poi traditore. Il sospetto è confermato quando Pin va dalla sorella e scopre che Pelle l’ha data proprio a lei. Pin si riprende la pistola e scappa, torna al sentiero dei nidi di ragno, dove incontra di nuovo Cugino. Pin parla con Cugino e capisce che lui, finora, è stato il suo vero unico amico e va via con lui.
La visione della Resistenza e della Guerra dal punto di vista del popolo
Chiaramente nel libro vengono affrontate altre interessanti tematiche che vanno riferite a quello che è l’obbiettivo del testo, ossia la riflessione su di esse. Tra le più importanti vi sono l’amicizia, la guerra ed il rapporto adolescente-adulto. Il concetto di amicizia ricorre per tutta la durata del racconto. Viene introdotta dalla descrizione iniziale della solitudine di Pin che nutre il sogno di trovare un giorno il Grande Amico, simbolo della fedeltà, dell’aiuto e della devozione più sana e leale. Pin riconoscerà questa persona alla fine del racconto nella figura del Cugino.
Mentre il concetto di guerra viene approfondito in particolar modo nella seconda parte del libro quando l’adolescente, guidato dalla nuova conoscenza di Cugino, arriva al campo base dei partigiani dove resterà per parecchio tempo, e dove avrà modo di sperimentare direttamente gli aspetti di un mondo a lui ancora sconosciuto, data la sua giovane età.
Un libro che ognuno di noi dovrebbe leggere, per capire meglio la Resistenza e le battaglie dei partigiani. E per approfondire il tema, ti consiglio anche di leggere l’articolo scritto dalla mia collega Eleonora, che ha parlato di Il partigiano Johnny di Beppe Fenoglio.