Cinque vite di Mari Albanese, pubblicato da Navarra Editore, è un libro che si addentra nelle storie intime e dimenticate degli agenti di scorta del giudice Paolo Borsellino, uccisi nella strage di via D’Amelio il 19 luglio 1992. A trentadue anni dalle stragi del ‘92, la necessità di raccontare le vite dei protagonisti e delle vittime degli attentati ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ha spinto a una maggiore attenzione editoriale verso i cosiddetti “personaggi secondari” delle stragi di Cosa nostra: i familiari e le vittime spesso dimenticati. Mari Albanese, già autrice di un libro testimonianza su Felicia Impastato, si concentra ora su Emanuela Loi, Vincenzo Fabio Li Muli, Eddie Walter Max Cosina, Agostino Catalano e Claudio Traina.
Un libro di testimonianze inedite
Con la prefazione del giornalista Enrico Bellavia, “Cinque vite” raccoglie testimonianze inedite dei familiari degli agenti di scorta di Paolo Borsellino. L’obiettivo dell’autrice è di riportare alla luce le speranze perdute di questi uomini e donne, facendoci conoscere da vicino le loro vite e soprattutto, non dimenticarli. Attraverso le confidenze raccolte dai familiari, Mari Albanese offre ritratti intimi e poco conosciuti di questi eroi quotidiani, spogliandoli della figura eroica per immergerli in una dimensione più umana e quotidiana.
Cinque vite: le vite degli agenti: ritratti umani e intimi
Emanuela Loi, Vincenzo Fabio Li Muli, Eddie Walter Max Cosina, Agostino Catalano e Claudio Traina sono nomi che spesso vengono ricordati solo per il loro sacrificio. Tuttavia, il libro di Mari Albanese ci permette di conoscerli in modo più profondo. Emanuela Loi, ad esempio, emerge come una persona frizzante e briosa, capace di farci sorridere con le sue piccole, innocue cose. Vincenzo Fabio Li Muli e Victoria De Lisi ci regalano l’essenza di un amore senza fine, ancora sigillato in uno spazio e in un tempo che sembrano appartenere a un’altra epoca.
Agostino Catalano, con i suoi colori tenui e caldi, riversava nei suoi quadri una sensibilità artistica che lo distingueva. Eddie Walter Max Cosina, appassionato DJ, portava la musica nel cuore e nella sua vita quotidiana. Infine, Claudio Traina ci conduce al mare, a pescare nel silenzio del primo mattino, regalando un’immagine di tranquillità e introspezione.
Un apparato iconografico ricco di emozioni
Il libro contiene un importante apparato iconografico, con fotografie e cartoline inedite che arricchiscono le testimonianze dei familiari. Tra queste, spicca la storia d’amore tra Vincenzo Fabio Li Muli e Victoria De Lisi, una testimonianza toccante che dona ulteriore spessore umano ai protagonisti del racconto.
I familiari di Fabio, Emanuela, Eddie, Agostino e Claudio si sono affidati a Mari Albanese, consegnandole un racconto della vita dei loro cari fatto di quotidiana normalità, curiose rivelazioni, brevi emozioni e tante speranze. Questi racconti ci permettono di vedere oltre la tragedia, scoprendo le persone dietro i nomi e ricordando le loro vite con affetto e rispetto.
Una presentazione nazionale per non dimenticare
La prima presentazione nazionale del libro è in programma giovedì 18 luglio, alle 18, a Villa Filippina, a Palermo. Questo evento rappresenta un’occasione importante per riflettere sulla memoria delle vittime delle stragi di mafia e per conoscere più da vicino le loro storie.
In conclusione, “Cinque vite” di Mari Albanese è un libro che offre una prospettiva unica e commovente sugli agenti di scorta di Paolo Borsellino, raccontando le loro vite con un’intimità e una profondità che raramente si trovano nelle narrazioni sull’antimafia. Le testimonianze raccolte ci ricordano l’importanza di non dimenticare e di continuare a raccontare le storie di coloro che hanno sacrificato tutto per il bene comune.
Cosa pensi sia più importante ricordare di queste storie?