Mi piacerebbe cambiare un pezzetto di mondo…
Se ne va a 71 anni, a Perugia, nella casa di riposo che l’aveva accolta anni prima “la scrittrice della diversità…”
Una bella storia quella di Clara Sereni, uno di quei racconti di vita capaci di emozionare. Dietro al suo sguardo, apparentemente sereno, si legge la fatica di un difficile quotidiano e la sofferenza di una vita spesa per il bene sociale perché “solo facendo, si può conquistare qualcosa d’ importante.”
E con le parole scritte, con i suoi pensieri e il suo impegno politico e sociale Clara, ( mi piace chiamarla cosi, confidenzialmente), si è fatta conoscere ed apprezzare anche per una sua naturale perplessità nello scrivere, poiché i suoi romanzi sono soprattutto “…un momento di verifica personale non sempre positiva, per mettere ordine nei pensieri e capire cos’è che non va…”
“Gli scrittori si dividono in quelli che stanno bene solo quando scrivono… e quelli che dicono che invece patiscono. Io faccio parte di quelli che patiscono…”
Clara Sereni non era solo una scrittrice, una giornalista e una volontaria, amava la politica del fare, d’altra parte le sue origini non mentono, era figlia di Emilio Sereni, alto dirigente del partito comunista, da cui ha ereditato la rigorosità d’animo. Si divideva tra una vita personale complicata, non sempre facile da gestire, e la vita pubblica. Nel suo mondo privato, Clara era moglie del regista Stefano Rulli ma, soprattutto, mamma di Matteo, un ragazzo autistico che, in qualche modo, è stato il filo conduttore di molti dei suoi romanzi come “[amazon_textlink asin=’8809200705′ text=’Manicomio primavera’ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’a58d4101-9963-11e8-a0b8-ed600eb4479d’] ( ’89), il “[amazon_textlink asin=’8807815109′ text=’Taccuino di un’ultimista’ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’b8e57ebd-9963-11e8-9830-ed728e59fa50′]” e” [amazon_textlink asin=’8817001813′ text=’Passami il sale’ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’c231b6a4-9963-11e8-bfa0-15c15d23fdee’]” in cui la scrittrice, descriveva il rapporto tra il genitore ed il figlio disabile.
“Credo che fare , comunque, qualcosa sia sempre meglio che non fare niente; quella storia per cui, accendere un fiammifero nell’oscurità, è meglio che incazzarsi che è tutto buio…”
E lei ci ha provato a fare qualcosa. A Perugia si è impegnata come vicesindaco e assessore alle politiche sociale anche se l’esperienza non è stata totalmente appagante:
“Ho capito che nella politica politicante non c’è possibilità d’azione; il mio è un sogno un pò infantile di cambiare il mondo ma io non pretendo di cambiarlo ma un pezzetto si!”
…e il suo pezzetto di mondo lo ha cambiato a modo suo, ha infatti presieduto per oltre dieci anni, la Fondazione “Città del Sole, progetto Onlus che costruisce progetti di vita per persone con disabilità psichica e mentale.
Coraggiosa nello scrivere come nella vita, Clara Sereni ha scelto di vivere gli ultimi anni della sua vita in una casa di riposo a Perugia trovando, a suo dire, il modo di rendere più essenziale la sua esistenza. Dalla sua penna usciranno “[amazon_textlink asin=’8817056987′ text=’Una storia chiusa’ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’85aee114-9964-11e8-9c94-d7152fbbccab’]”(2012) e “[amazon_textlink asin=’8809993357′ text=’Via Ripetta 155′ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’8eee4874-9964-11e8-947d-55083cdf6583′]”(Finalista del Premio Strega del 2015) in un flusso continuo di ricordi che la scrittrice, con disincantata eleganza ci regala “…perché nessuno è innocente o senza cicatrici. Come ovunque. Ciascuno ha la sua storia, i suoi rancori, le sue ragioni, le sue magagne da nascondere, I suoi peccati da scontare”…