«Siamo sulle strade polverose di inizio secolo scorso, … siamo all’inizio del 1900 – 1902, 1903 – e il protagonista è un giovane uomo, si chiama Charles Jarrott, o meglio i protagonisti … perché i protagonisti sono lui e la sua automobile. Stiamo parlando di quella tradizione – che è durata pochissimo ma che ha avuto un sacco di lustro – delle gare di auto da corsa per le strade normali.» Così Matteo Caccia inizia a raccontarci la storia di Charles Jarrott, pilota e uomo nuovo di inizio secolo.
Questa penultima puntata del podcast Per antiche strade. Storie di viandanti che hanno fatto l’Europa, realizzato da Matteo Caccia, ci porta alla scoperta del settimo capitolo del libro Per antiche strade, di Mathijs Deen.
Charles Jarrott, il corridore
Siamo nell’Europa del primissimo Novecento e questa è la storia di uno di quelli che Matteo Caccia nel suo podcast definisce avventurieri, pionieri della velocità.
Charles Jarrott nasce nel 1877 in Inghilterra. Dal 1900 al 1904 partecipa alle corse su strade pubbliche tra città e città. Un esempio è la Parigi-Vienna o la Parigi-Berlino. Nel 1902 Charles Jarrott vince la gara del Circuit des Ardennes; mentre nel 1903 e nel 1904 partecipa alle gare della Gordon Bennett Cup. La Parigi-Madrid del 1903, conosciuta come la corsa della morte, segna la fine di questa tipologia di competizioni. Venne infatti interrotta dagli organizzatori a Bordeaux, dov’era prevista la sosta notturna per i piloti in gara, a causa dell’alto numero di incidenti e di vittime registrate fino a quel momento. Tra queste, anche Marcel Renault, uno dei grandi pionieri dell’industria automobilistica francese.
Per conoscere meglio la storia di Charles Jarrott ti suggerisco questo libro Ten Years Of Motors And Motor Racing, scritto dallo stesso Charles Jarrott, al momento però disponibile solo in inglese.
Ten Years Of Motors And Motor Racing
But I felt a very earnest wish, which will be understood by those who have ever been in the thick of any exciting or momentous experience, to preserve, if only for my own satisfaction, some record of the early days of the motor-car in England and my own experiences in connection therewith, and to reconstruct some of the events of those exciting days before my impression of them should become blurred.
In this way my book may perhaps come some day to have an interest of its own, when the world shall have forgotten that the thing we call the Motor Movement ever had a beginning …”Charles Jarrott – September, 1906. (Charles Jarrott was an English racing car driver. He won the 1902 Circuit des Ardennes race and competed in the 1903 and 1904 Gordon Bennett Cup races.)
Velocità e Futurismo
Parlando di velocità e di uomini futuribili, come Matteo Caccia definisce questi piloti nel podcast, non posso fare a meno di pensare al Futurismo, a Marinetti, Balla, Boccioni, Depero.
«Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Un’automobile da corsa … un’automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia … Bisogna che il poeta si prodighi, con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l’entusiastico fervore degli elementi primordiali. Non v’è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro … Noi vogliamo glorificare la guerra – sola igiene del mondo – il militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore …»
Questo è un pezzo del manifesto scritto da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909 e pubblicato sul Figaro di Parigi. È l’inizio del movimento futurista.
Per approfondire, ti consiglio questo libro: Futurismo. L’avanguardia delle avanguardie, di Claudia Salaris.
Futurismo. L’avanguardia delle avanguardie
20 febbraio 1909, Parigi. Sulle colonne del quotidiano ”Le Figaro” esce il ”Manifesto del futurismo” firmato da Filippo Tommaso Marinetti. Comincia così la straordinaria avventura del movimento che, per più di tre decenni, ha investito arti figurative e arti applicate, letteratura, pittura, scultura, musica, teatro, architettura, danza, fotografia, cinema, moda, grafica, pubblicità, ceramica, arredamento, cucina, ma anche la politica e la concezione della donna. Questo libro ne ripercorre i momenti salienti, restituendo con precisione, attraverso la piacevolezza della scrittura e il ricco corredo iconografico, la carica eversiva e lo slancio energico e impetuoso.
Inoltre, il volume illustra il carattere cosmopolita del futurismo e il rapporto con i ”futurismi” nel mondo, nonché il tema dell’eredità del movimento marinettiano, ravvisabile non solo ”in alto”, negli esiti dell’astrattismo, dello spazialismo, del situazionismo, nella poesia visiva, nella neoavanguardia, o negli omaggi che spesso gli artisti gli hanno tributato, ma anche ”in basso”, nel design postmoderno, nella moda, nel fumetto d’avanguardia e nell’universo musicale giovanile.
Dopo Il precursore, il comandante dei Cimbri Boiorix, il brigante Bulla Felix, la pellegrina Gudrid Thorbjarnardóttir, l’attore Jacob Barocas e il soldato Coenraad Nell, quale sarà il protagonista della prossima e ultima puntata?