Carl Gustaf Verner Von Heidenstam: la passione per la pittura, il forte senso patriottico
Colui del quale ti parlerò oggi è un innanzitutto un grande poeta, ma anche un romanziere, un uomo a mio avviso profondo e riservato. Per fare la conoscenza con il nostro odierno personaggio varcheremo i confini nazionali: ovvero, andremo in Svezia.
D’altro canto, benché il nostro bel Paese abbia dato i natali a illustri personalità, letterati d’eccezione, donne e uomini che, naturalmente, rappresentano un vanto per la nostra cultura, parimenti all’estero possiamo trovare scrittori, poeti, drammaturghi, insomma personaggi poliedrici, che hanno lasciato la loro impronta nel mondo letterario.
Oggi quindi parleremo di Carl Gustaf Verner Von Heindenstam, come detto di nazionalità svedese, nato a Olshammar, Örebro, il luglio del 1859 e morto a Stoccolma il 20 maggio del 1940, apparteneva ad una famiglia tedesca di nobili origini, il padre si chiamava Gustaf von Heidenstam, mentre la madre Magdalena Charlotta Rütterskiöld.
Chi era Carl Gustaf Verner Von Heindenstam?
Il poeta, dopo aver vissuto per i primi anni della sua vita in uno stretto riserbo, conducendo una vita tranquilla permeata da una pacata quotidianità, si apprestò a raggiungere Stoccolma per frequentare l’Accademia delle Bella Arti, essendo la pittura sua grande passione.
Suo malgrado, però, dovette interrompere gli amati studi, a causa di un grave problema di salute.
Anzi, proprio per tale ragione ben presto si vide costretto a lasciare la Svezia e dirigersi verso località più assolate e calde, dietro consiglio medico, proprio per la sua cagionevole salute. L’uomo, quindi, iniziò a viaggiare dir
Si pensi che il poeta, ateo inizialmente, proprio in questo periodo iniziò ad approcciarsi ad opere religiose medioevali.
Approfittando di questi viaggi – nello specifico durante i soggiorni a Roma e Parigi – e considerato il suo grande attaccamento per l’arte ne approfittò per frequentare corsi di pittura, relegando la letteratura quasi in una posizione di secondo piano. L’amore per la poesia, quindi, com’è che ebbe il sopravvento?
Complice fu l’incontro con una personalità di rilievo: uno scrittore, drammaturgo, poeta, anch’esso di nazionalità svedese, ovvero Johan August Strindberg, avvenuto in Svizzera nel 1884; grazie a questo Carl Gustaf si avvicinò in maniera predominante alla letteratura. L’amicizia tra i due, però, si incrinò a causa di discrepanze e diversità di vedute proprio sulle nozioni base dell’arte e della letteratura.
Quantunque la vicinanza con Strindberg non portò a variazioni nello stile letterario di Heidenstam, quest’ultimo peraltro venne considerato come il successore dello stesso Strinberg.
Le opere di Carl Gustaf Verner Von Heinsteman
Per quel che riguarda lo stile poetico del letterato, questo subì dei cambiamenti nel corso della sua vita; nella raccolta di poesie del 1888, poc’anzi citata, ad esempio, egli guarderà allo stile naturalistico con una certa circospezione, incentrandosi sulla bellezza, sull’edonismo, per poi, successivamente, mutare usus scri
Questo mutamento di pensiero lo si noterà in un’opera di grande riflesso, un romanzo drammatico in versi, e che potremmo, per certi aspetti, definire quasi come un’autobiografica, ovvero Hans Alienus del 1892 dove incontriamo la figura cadaverica di Sardanapalo, un eroe che si troverà ad affrontare variegate esperienze vissute toccando un po’ tutte le epoche, questi le vivrà con inquietudine dove l’unica via di uscita non è altri che quella che vede collocare il protagonista nel proprio tempo e nel proprio mondo.
La poesia più toccante di questa opera è fuor dubbio quella che descrive il ritorno in patria: questo rappresenterà per Carl Gustaf una nuova ispirazione per la creazione delle sue poesie.
Ne Il pellegrinaggio di Santa Brigida del 1901 il poeta descrive l’Italia della Regina Giovanna e
Ad ogni modo, egli, nelle proprie opere, metterà sempre in risalto questo inno alla vita, quella esistenza spesso brusca e che induce ogni uomo alla lotta quotidiana, ma la stessa è – al contempo – anche colei che ti fortifica; Heidenstam ad ogni modo non perde occasione per mostrare quell’amore per la patria che ha sempre accompagnato.
E con il passare degli anni le parole poetiche dell’uomo assumono un tono pacato, ove si percepisce una sorta di magnanimità nei confronti degli uomini; il profondo patriottismo del poeta verrà sempre in risalto, anche se nell’ultimo periodo questo viene temperato da questo forte senso di bontà nei confronti del genero umano.
Postuma è stata pubblicata l’autobiografia Quando i castagni fiorivano del 1941.
L’esimio letterato fu – a partire dal 1912 – membro dell’Accademia svedese che, ricordiamo, venne fondata da re Gustavo III nel 1786.
Qualche anno dopo, e precisamente nel 1916, Carl Gustaf Verner Von Heidenstam venne insignito del premio Nobel per la letteratura, un riconoscimento fuor dubbio meritato proprio per la sua poesia che lo conclamò come colui che era stato la chiara rappresentazione di un nuovo tempo nella letteratura.