Caro iCrewer, continuiamo ad aprire le caselline del nostre Calendario dell’Avvento. Dietro la sesta casella troviamo San Nicola, il santo che ha dato origine alla leggenda di Babbo Natale.
San Nicola è uno dei santi più amati e venerati in tutto il mondo, unisce cattolici e ortodossi, vanta numerose leggende e miracoli, le sue reliquie, conservate a Bari, sono ancora oggi contese e ogni tanto la Turchia ne chiede la restituzione dopo che furono trafugate da Myra nel 1087 da parte di alcuni marinai baresi.
San Nicola e i doni di Natale
San Nicola nacque fra il 260 e il 280 d.C. a Patara (Turchia) da una ricca famiglia del luogo. I suoi genitori morirono di peste e Nicola ereditò un ricco patrimonio, che utilizzò per aiutare i bisognosi. Si narra che regalasse cibo e denaro ai poveri, calandolo di nascosto attraverso il camino o dalle finestre delle loro case.
Diverse sono le leggende e i miti legati al santo protettore di Bari. Leggiamone qualcuna.
Secondo una leggenda, Nicola decise di donare alla famiglia di un nobile decaduto con tre figlie da mantenere una grande quantità di denaro divisa in tre parti: dopo aver avvolto in un panno ciascuna di queste tre somme, le gettò nella casa dell’uomo in tre notti consecutive. In seguito, Nicola divenne vescovo di Mira, dove i suoi miracoli divennero famosi: secondo una leggenda, infatti, Nicola resuscitò tre bambini. Per questa e altre leggende, San Nicola è diventato il protettore dei bambini, oltre che di molte città, come ad esempio Lecco e Bari.
Secondo un’altra leggenda:
Nicola, prima di essere ordinato vescovo, s’imbatté in una famiglia nobile e ricca caduta in miseria. Il padre, che si vergognava dello stato di povertà in cui versava, decise di avviare le figlie alla prostituzione. Nicola, nascondendosi, lasciò scivolare dalla finestra dell’ abitazione dell’ uomo tre palle d’ oro, che ricorrono nell’iconografia classica con cui viene rappresentato, grazie alle quali l’ uomo poté far sposare le figlie e risparmiare loro l’onta della prostituzione.
Secondo un’altra leggenda, San Nicola è legato alla tradizione barese di regalare mele ai bambini.
La leggenda narra che il santo un giorno incontrò tre bambini molto poveri che non avevano nulla da mangiare e diede loro in dono tre mele. Era tutto ciò che aveva e i frutti durante la notte diventarono d’oro. In questo modo, il Santo permise ai tre fanciulli di sfamarsi per anni.
San Nicola e Babbo Natale
Proprio sulla figura del Santo dei bambini, è stata creata la figura di Babbo Natale. Nel Medioevo si diffuse in Europa l’uso di commemorare la benevolenza di San Nicola con lo scambio di doni il 6 dicembre.
L’usanza è ancora in auge nei Paesi Bassi, in Germania, in Austria e in Italia (nei porti dell’Adriatico, a Trieste e nell’Alto Adige): la notte del 5 dicembre in groppa al suo cavallino fa concorrenza a Babbo Natale. I bambini cattivi se la devono vedere con il suo peloso e demoniaco servitore, mentre il pio uomo lascia doni, dolciumi e frutta nelle scarpe dei più meritevoli. Il suo servitore è il Krampus, un demone sconfitto e sottomesso dal Santo.
Il Santo vescovo di Myra, nei secoli, è stato legato alla figura del vecchio portadoni. È diventato il Santa Claus dei paesi anglosassoni, e il NiKolaus della Germania che a Natale porta regali ai bambini.
Nei primi decenni del 1800 San Nicolaus (da cui Santa Claus) grazie a una poesia di Clement Clarke Moore diventò il Babbo Natale che tutti conosciamo.
Caro iCrewer, ho conosciuto meglio la figura di San Nicola e spero di averti trasmesso il significato che si nasconde dietro queste poche nozioni.