Amico iCrewer appassionato di libri e di pallone, da qualche giorno in libreria c’è una bella novità che potrebbe stuzzicare il tuo interesse: Calcio liquido: l’evoluzione tattica della serie A, scritto da Emiliano Battazzi e pubblicato dalla casa editrice 66thand2nd.
Si tratta di un volume che analizza gli ultimi trenta anni del campionato italiano di calcio, la Serie A, dal punto di vista degli allenatori. L’evoluzione del pensiero e della tattica che hanno caratterizzato gli ultimi tre decenni sui campi di gioco dei maggiori stadi italiani.
Un libro che esce in concomitanza dell’inizio della nuova stagione, quella che vede il ritorno in panchina di tantissimi grandi allenatori. Mai come in questa annata, almeno secondo me, i fari saranno puntati sui tecnici molto più che sui giocatori. Per un Ronaldo e un Lukaku che vanno, infatti, ci sono un Allegri e un Mourinho che tornano, solo per citarne alcuni.
Calcio liquido: l’evoluzione tattica della serie A
In Italia, è dato di fatto, siamo tutti commissari tecnici e allenatori. Ognuno di noi pensa di conoscere la soluzione tattica o la formazione giusta della squadra per cui tifiamo e ancor di più della nazionale. Compagine, quella azzurra, che solo qualche mese fa ha trionfato ai campionati europei Euro 2020, guidata da Roberto Mancini, tecnico che a detta di tutti ha realizzato un vero e proprio capolavoro.
Mancini è riuscito a mettere insieme un gruppo coeso, motivato e determinato a raggiungere l’obbiettivo. Un team di giocatori – ma anche tutto lo staff tecnico – che hanno remato contemporaneamente nella stessa direzione con un unico grande traguardo da tagliare: fare il miglior risultato possibile attraverso il gioco di squadra.
Poco spazio per i solisti e grande lavoro d’orchestra. Il gioco di squadra e da squadra che è venuto in soccorso a un livello tecnico che probabilmente era inferiore a quello di alcune nazionali più quotate per la vittoria finale. Ecco perché la vittoria degli azzurri è stata considerata un capolavoro che ha fatto sognare tutta l’Italia.
Sulla scia di questa vittoria, amico lettore, da qualche settimana ha preso il via il campionato di Serie A. Finalmente, aggiungo io. Un campionato che, come detto precedenza, vede il ritorno in panchina di grandissimi nomi del calcio internazionale.
Massimiliano Allegri è tornato alla Juve dopo due anni di vacanza, Mourinho, a distanza di undici anni, è tornato in Italia e ora allena la Roma, Spalletti al Napoli, Sarri sulla sponda bianco celeste della capitale, insomma grandi allenatori che mancavano da qualche anno nella scena del calcio nazionale.
Si aggiungano poi i vari Gasperini, Juric, Di Francesco, Inzaghi e chi più ne ha più ne metta, che il quadro diventa chiarissimo: ci sarà da divertirsi in questa stagione.
Allenatori che sono i protagonisti del nuovo libro di Emiliano Battazzi: Calcio liquido. L’evoluzione tattica della serie A. Un testo che analizza, dal punto di vista delle idee e della tattica, il cambiamento del calcio negli ultimi trenta anni.
Chi di noi non ricorda il calcio totale di Arrigo Sacchi? Dominatore con il suo Milan del calcio europeo degli anni ’90? Un tipo di gioco che non lasciava tregua agli avversari, molto basato sul pressing e sulla famigerata trappola del fuorigioco.
Un calcio che metteva il talento dei giocatori al servizio della scacchiera tattica: emblematica la sostituzione di Roberto Baggio contro la Norvegia ai mondiali del 1994.
E poi la Juve di Marcello Lippi, uno dei primi artefici del tridente offensivo, capace di disputare tre finali di Champions League e di portare poi, successivamente, l’Italia sul tetto del mondo, in Germania nel 2006.
Il pragmatismo di Mourinho, che con il suo calcio essenziale ed efficace è riuscito nella grande impresa del triplete con l’Inter, nel 2010. E ancora, arrivando ai giorni nostri, Calcio liquido propone il gioco aggressivo e vorace di Antonio Conte e quello bello da vedere di Maurizio Sarri, che addirittura è riuscito a coniare uno stile di gioco identificativo: il sarrismo.
Io sono uno di quelli che crede nel gesto tecnico dei giocatori. Sono un romantico del calcio. Uno di quelli che il biglietto lo paga per vedere un colpo di tacco del numero dieci. Per questo credo che siano i giocatori a fare la fortuna degli allenatori e non viceversa. Nonostante ciò, però, sono anche dell’idea che ci voglia una guida capace al comando di ogni squadra.
Credo molto nel ruolo motivazionale degli allenatori e nel lavoro quotidiano svolto sulla mentalità di ogni singola pedina della scacchiera. Sono anche consapevole che se gli allenatori che vincono sono bene o male sempre quelli, una grande dose di merito va riconosciuta anche a loro e non soltanto ai fenomeni che piazzano la palla sotto l’incrocio con un tiro a giro.
Calcio liquido, mi darà l’opportunità di approfondire alcuni aspetti tattici che di sicuro ho conosciuto in questi decenni, ma che da romantico ed esteta del pallone, ho vissuto da semplice tifoso al bar e non da addetto ai lavori.
Emiliano Battazzi, classe 1984, è il caporedattore calcio de Ultimo uomo, un sito che da tempo seguo e che trovo straordinario. Questa la sinossi di Calcio liquido. L’evoluzione tattica della Serie A:
Secondo Vujadin Boškov, c’è una legge eterna nel calcio: i giocatori vincono, gli allenatori perdono. Eppure non si può pensare alla storia del calcio se non all’interno della storia della tattica e dei suoi principali strateghi: gli allenatori.
Calcio liquido ripercorre gli ultimi trent’anni di evoluzione tattica della Serie A e più in generale del calcio italiano, partendo dal Big Bang di Arrigo Sacchi.
Si va dall’avanguardia degli anni Novanta, in cui la Serie A è il paradigma globale e domina le coppe europee, alle moderne proposte tattiche, più aggressive e meno speculative, passando per la crisi successiva al Mondiale del 2006. Infine, si arriva alla nuova proposta di gioco della Nazionale di Mancini.
Calcio liquido, con un linguaggio chiaro e accessibile, ripercorre tutti i momenti decisivi e gli allenatori importanti del nostro campionato, con uno sguardo anche ai tecnici stranieri più influenti per il calcio contemporaneo. Da Sacchi a Capello, da Zeman a Lippi, da Spalletti a Mourinho, da Ancelotti a Sarri, fino a Conte, Gasperini, Allegri e Mancini: modi diversi di pensare il calcio, tutti ugualmente validi, alcuni più vincenti di altri.
Una storia che sembra percorrere un circuito ad anello, in cui successo e declino si rincorrono continuamente: in ogni fase in cui il movimento calcistico italiano sembra arretrato, si intravede una speranza di rinnovamento e di successo futuro. Una speranza ben rappresentata dal trionfo degli Azzurri nell’Europeo.