Giuliano Giuliani più solo di un portiere, pubblicato da 66thand2nd, è il nuovo libro di Paolo Tomaselli in uscita dal 4 novembre, in tutte le librerie fisiche e digitali. Un racconto intenso che fa risalire dall’oblio del mondo del calcio un giocatore che pochi ricordano, la cui carriera è stata breve e segnata da un profondo dolore.
Pochi se ne ricordano, forse i più nostalgici, ma per ama i dettagli del calcio, ci troviamo nell’era del Maradona napoletano.
Giuliano Giuliani, il portiere dimenticato
Giuliani è stato il primo calciatore ucciso in Italia dall’AIDS ed è stata questa malattia ricoperta dal pregiudizio e dalla vergogna degli anni 90, in cui si conosceva pochissimo questa patologia, a spingerlo nel dimenticatoio del calcio italiano. Paolo Tomaselli, scrittore e cronista sportivo, ha deciso di scrivere la storia in aneddoti e ricordi per mantenere viva la memoria di questo giocatore riservato e schivo ma anche talentuoso e forte.
La penna del Corriere della sera è stato infatti un tifoso di questo portiere del Verona e poi del Napoli di Maradona, un fan di quelle parate che lo avevano spinto da piccolo, in terza elementare, a scrivere una letterina per lui per comunicargli quanto gli piacesse il modo in cui giocava: una lettera che poi è diventata un libro.
Vediamo insieme la sinossi e un estratto della storia!
Giuliano Giuliani più solo di un portiere di Paolo Tomaselli
Solo renica mi ha chiesto scusa per il silenzio di quegli anni e per l’assenza al funerale è stato l’unico. Credo ci voglia coraggio nella vita, e se adesso qualcun altro lo tirasse fuori per venire a chiedere perdono, gli direi anche grazie – dice la moglie Raffaella -. Altri calciatori che sono morti in maniera diversa vengono ricordati ancora oggi, con partite annuali, tornei giovanili o altro. Allora dipende anche da come uno muore, purtroppo mi sembra evidente.
Lo ricorda così Raffaella Del Rosario, l’ex moglie che è stata accanto al ex giocatore fino alla fine e che si è tolta qualche sassolino dalla scarpa per le gesta dimenticate di quel giocatore che Maradona apprezzava perché era stato l’unico al mondo ad avergli parato due rigori e che è stato il portiere più vincente della storia del Napoli.
Ecco un estratto e la sinossi di uno dei suoi ammiratori più grandi, Paolo Tomaselli.
C’è anche il desiderio di mettere assieme i frammenti di un mosaico, quello di un’epoca ruggente, selvaggia e senza paracadute del nostro calcio e forse anche della nostra vita sociale. Ma più di ogni altra cosa c’è il ricordo di una persona, delle sue gesta sportive, culminate con le vittorie del Napoli di Diego Armando Maradona, della sua voglia di vivere, dei suoi dolori, dei suoi sbagli. E naturalmente del prezzo, incommensurabile, che ha dovuto pagare.
In dodici mesi, tra il maggio del 1989 e l’aprile del 1990, il portiere Giuliano Giuliani alza la prima Coppa Uefa nella storia del Napoli e celebra il secondo scudetto dell’èra Maradona. È l’apice di una carriera che lo ha portato a competere con Zenga e Tacconi per il ruolo di miglior numero uno italiano. Solo che Giuliani, a differenza dei rivali, è un ragazzo taciturno, malinconico.
Tra i pali e fuori dal campo è essenziale, affidabile, spesso decisivo, ma concede poco allo spettacolo, che negli anni Ottanta sta già diventando parte integrante del mondo del calcio. Poi, proprio nel momento in cui la favola della sua carriera sembra aver cancellato i brutti ricordi di una vicenda familiare drammatica, tutto va in frantumi: Giuliani diventa il primo (e finora unico) calciatore italiano sieropositivo. È possibile che il contagio sia avvenuto all’addio al celibato prima del matrimonio di Maradona, a Buenos Aires, e di sicuro il portiere scenderà in campo malato per diverso tempo con la maglia dell’Udinese.
Questo libro è un viaggio nel profondo della vita di «Giulio», una storia mai raccontata che apre punti di vista differenti sul calcio di quegli anni e sul perché Giuliani sia stato rimosso dal ricordo pubblico. Una storia viva, bruciante, ricca di voci, di emozioni, di interrogativi e anche di risposte. La storia di una persona, prima che di un personaggio, raccontata con passione e misura.