POLEMICHE PER IL TAGLIO DI 100MILIONI DI EURO DAL 18APP NEL NUOVO DECRETO CRESCITA
“Siamo increduli, in una notte sono scomparsi cento milioni per la cultura”, così ha commentato il presidente della Associazione Italiana Editori Ricardo Franco Levi la decisione da parte del governo di tagliare cento milioni di euro al bonus cultura 18APP per destinarli al nuovo decreto crescita.
Il giornalista politico ha poi sottolineato l’importanza di questo bonus che stanzia 500 euro a tutti i ragazzi appena diciottenni (ma da quest’anno anche quelli nati nel 2000) da spendere in libri, mostre, musica, concerti, insomma tutto quello che entra nel grande bacino della formazione personale e culturale. Sempre Levi ha sottolineato che nel 2018 il 18APP ha aiutato molte famiglie, essendo utilizzato per l’acquisto dei testi universitari.
LA RISPOSTA DEL GOVERNO
Una situazione che insomma fa discutere, che suona come un ossimoro se si pensa di accostare le parole “crescita” con quelle “giovani” e “cultura”. Può un paese crescere senza partire dalle nuove generazioni e dalla loro formazione culturale?
Quanto sono importanti nella crescita di un ragazzo la conoscenza, l’istruzione e la cultura e quanto il modo in cui queste virtù formano e plasmano l’individuo che si rapporta alla società e muove i suoi passi nel mondo?
Quanto influisce la cultura sulla formazione della persona?
Citando “Cabriolet”, l’ultimo successo del rapper Salmo, tanto caro in questi tempi ai giovani del duemila:
“Una canzone non salverà il mondo, ma so che può salvare te”