Dalla sintesi in una canzone ad un fiume di parole in un libro. Bono Vox va oltre il testo musicale e decide di raccontare tutto se stesso in un’autobiografia.
Surrender: 40 Songs, One Story, l’autobiografia di Bono Vox
Esce il 1 novembre Surrender: 40 Songs, One Story (edito da Knopf, della multinazionale dell’editoria Penguin Random House), in cui il frontman degli U2 si mette a nudo a partire dalla sua infanzia e adolescenza a Dublino, con la perdita improvvisa della madre quando aveva solo 14 anni, passando per l’ascesa e il successo della band, la sua attività filantropica e il suo attivismo a livello mondiale, tra cui la battaglia contro l’Aids e la povertà estrema.
Come si legge in una nota della casa editrice, di lui si è scritto di tutto ma questa volta è Bono stesso a prendere la penna e il risultato è un racconto onesto non solo di auto riflessione ma anche sulla famiglia, gli amici, gli ideali che lo hanno allo stesso tempo formato e messo alla prova.
“Quando ho cominciato questo libro – ha spiegato Bono – speravo di descrivere nel dettaglio ciò che avevo precedentemente schematizzato nelle canzoni. Le persone, i luoghi, le opportunità della mia vita. ‘Arrendersi’ (Surrender, ndr) è una parola carica di significati per me. Essendo cresciuto nell’Irlanda negli anni ’70 con i pugni alzati (musicalmente parlando) non era un concetto naturale. Una parola a cui ho girato intorno solo quando ho cominciato a raccogliere i pensieri per il libro… Surrender è la storia della mancanza di progresso di un pellegrino accompagnata da una giusta dose di divertimento”.
Racconta le minacce subite
Ha svelato che dei funzionari speciali avrebbero avvertito lui e sua moglie che proprio lei, Ali Stewart, era l’obiettivo prescelto, un obiettivo più facile da colpire rispetto a lui. “La prendo ancora male“, scrive Bono nel libro, come riporta The Times.
E nell’autobiografia ha anche ricordato come la sua famiglia sia stata oggetto di una presunta minaccia di rapimento da parte di alcuni gangster in Irlanda. Bono ha affermato che un “famoso leader della malavita a Dublino aveva pianificato di rapire [le sue figlie], che la gente [del gangster] aveva invaso le nostre case per diversi mesi e sviluppato un piano elaborato”, sempre secondo le pagine del libro del musicista, riportate dal Times.
Quando l’estrema destra prese di mira gli U2
Il cantante prosegue nelle sue pagine autobiografiche raccontando di un altro incidente, verificatosi quando gruppi di estrema destra avrebbero preso di mira gli U2 dopo l’uscita del loro brano Pride, canzone tributo a Martin Luther King. Parlando all’evento organizzato dal Times, Bono ha ricordato come, durante un concerto in Arizona, è stato avvertito che se avesse cantato la strofa sull’assassinio di Martin Luther King “non sarebbe arrivato alla fine della canzone”.
“Era diventato tutto messianico su me stesso“, ricorda, che in quell’occasione nonostante le minacce ha cantato il verso chiave: “Gli spari fuoriescono nel cielo di Memphis, finalmente liberi, ti hanno tolto la vita, non potevano prendere il tuo orgoglio“. Ha spiegato: “Ho poi capito la gravità della situazione e ho chiuso gli occhi”.
Arrivato alla fine della canzone, ha aggiunto: “‘Sono ancora vivo. Oh bene’. E ho alzato lo sguardo e non potevo vedere la folla perché [il bassista] Adam Clayton era in piedi di fronte a me ed era stato lì per l’intera strofa”, riporta il Times.
La pubblicazione
In attesa della pubblicazione dell’autobiografia, è già uscito un video in cui Bono, 62 anni, narra un estratto. Il segmento si trova sulle piattaforme digitale degli U2. In esso vengono usate delle animazioni basate sui disegni dell’artista per illustrare un estratto dal capitolo ‘Out of Contro’ in cui si parla di come fu scritto il primo singolo della band il giorno del suo 18/o compleanno, ossia 44 anni fa.
Il due novembre, invece, il giorno dopo l’uscita del libro, Bono lancerà anche un tour promozionale, la prima tappa è New York al Beacon Theatre, poi seguiranno altre città americane e l’Europa.