Caro iCrewer, benvenuto nella nostra rubrica Autori in tasca, oggi ti parlerò di un uomo che ha dedicato la propria vita al proprio paese e vincitore del Premio Nobel per la letteratura
Bjørnstjerne Bjørnson
Bjørnstjerne Martinus Bjørnson nato a Kvikne il 8 dicembre 1832, in una famiglia di contadini, è stato un poeta, drammaturgo e scrittore norvegese. Vincitore del Premio Nobel nel 1903 per la letteratura, insieme a Henrik Ibsen, contribuì alla nascita della moderna drammaturgia norvegese e scandinava.
Nel 1857 a Cristiania fondò il periodico Illustrerte FolkBladet – Il giornale popolare illustrato, diventando lo stesso anno fino al 1859, direttore del teatro di Bergen ruolo appartenente precedentemente a Ibsen. Pubblicò la sua prima raccolta di novelle dal titolo Synnøve Solbakken – La fattoria del sole. Dal 1860 al 1863 viaggiò e soggiornò per lungo tempo all’estero, in America, in Francia, in Germania e in Italia, dove fu particolarmente colpito da Michelangelo e dalla scultura greca, tanto da ritornare in Italia anni dopo tra il 1873 3 il 1875. Dal 1865 al 1867 fu direttore del teatro di Oslo.
Bjørnstjerne Bjørnson, appassionato a molteplici interessi, aveva un temperamento focoso e di tendenza radical – chic che lo portò ad attaccare pesantemente l’invadenza della monarchia e della Chiesa nella vita contadina e agricola del paese. Fu altresì un forte sostenitore dell’indipendenza della Norvegia, tentando numerose innovazioni linguistiche, battendosi per il riconoscimento di una lingua nazional-letteraria norvegese diversa da quella dansk-norsk – danese-norvegese usata nel paese che nel 1903 ottenne il Premio Nobel con la seguente motivazione:
Un tributo alla sua nobile, magnifica e versatile poeticità, con la quale si è sempre distinto per la chiarezza della sua ispirazione e la rara purezza del suo spirito
Le opere di Bjørnstjerne Bjørnson
Le sue prime opere furono contraddistinte dal romanticismo medievale nordico e incentrate sulla vita contadina. Nel 1856 aveva pubblicato il primo dramma storico in versi Mellem Slagene – Fra le battaglia. Nel 1857 pubblicò Halte Hulda – Hulda la zoppa, due anni dopo En Glad Gut – Un ragazzo allegro e nel 1860 Smaastykker – Racconti brevi. Nel 1861 dopo aver soggiornato in Germania e in Italia, compose il dramma Kong Sverre – Re Sverre e il poema lirico Bergliot, con le musiche del norvegese Edvard H. Grieg (1843-1907).
Nel 1864 pubblicò la trilogia Sigurd Slembe – Sigurt il cattivo, in cui l’eroe deve sottostare al volere del destino avverso ma conserva la sua dignità. La storia è ispirata alla tragica sconfitta militare della Danimarca contro la Prussia, avvenuta a fine giugno nell’indifferenza più totale degli altri paesi baltici. Lo stesso anno Bjørnstjerne Bjørnson fece rappresentare a Cristiania il dramma storico Maria i Skotland – Maria di Scozia ma presto i suoi interessi si spostarono ai problemi di natura sociale che gli ispirarono la commedia De Nygifte – Gli sposi novelli e nel 1968 il dramma Fiskerjenten – La figlia del pescatore in cui l’autore descrive l’importanza del teatro per lo spirito umano e la sua evoluzione sociale.
Nel 1870 pubblicò Digte og Sange – Poesie e Canzoni, contenente l’inno nazionale norvegese intitolato Si, noi amiamo questo paese; e il dramma Arnljot Gelline. Nel 1872 e 1873 pubblicò rispettivamente Sigurd Jorsalfar – Sigurd il Crociato e il racconto Brudeslaatten – Marcia Nuziale. Successivamente pose la sua attenzione ai problemi della borghesia, dando alle sue opere una connotazione di polemica sociale, guadagnandosi in Europa una notorietà quasi pari a quella di Ibsen.
Fra le opere di questo secondo periodo, ispirate a Brandes, Darwin, Spencer e Strauss si ricordano i drammi Redaktøren – Il redattore pubblicato nel 1874, En fallit – Un fallimento 1875 e Kongen – Il Re del 1877. A seguito di una profonda crisi religiosa che lo portò a rifiutare la religione e i dogmi della Chiesa pubblicò nel 1878 Det Ny System – Il nuovo sistema e l’anno successivo i drammi sociali Leonarda e Capitan Mansana e nel 1880 il libro dei Salmer.
Nel 1882 Bjørnstjerne Bjørnson abbandonò la Norvegia e rimase per cinque anni all’estero. Durante il secondo viaggio in Italia, entrò in contatto con le teorie dello storico danese nietzschiano Georg Brandes (1842-1927) abbandonando le sue idee romantiche per il positivismo, il progresso e la scienza. Di quel periodo il racconto positivista Støv – Polvere, del 1883 En Hanske – Un guanto, nel quale l’autore attaccava che attaccava da una parte l’ipocrisia insita nei tabù sessuali e dall’altra gli eccessi di libertà del mito bohèmien.
Nello stesso anno pubblicò la prima parte del dramma simbolico Øver Ævne – Al di là delle forze umane, di cui scrisse la seconda parte dodici anni dopo, nel 1895, in cui Bjørnson, contro ogni fanatismo, esprime la necessita di seguire una nuova religione fondata sul progresso scientifico e sull’amore per il prossimo, in contrapposizione al Cristianesimo che richiede una fede assoluta in Dio. È considerata la sua opera teatrale più impegnativa.
Nel 1884 e nel 1889 scrisse i romanzi Det Flager I Byen Og Paa Havnen – Bandiere sulla città e sul porto e Paa Guds Veje – Sulle Vie del Signore, a cui fecero seguito nel 1898 i drammi sociali Paul Lange e Tora Parsberg e Laboremus del 1901. Entrambi gli scritti sono impregnati di tolleranza politica e religiosa.
Gli ultimi anni di vita l’autore si occupò attivamente sia della questione agricola, che da sempre gli stava a cuore e resa ancora più problematica da una gestione non sempre corretta delle terre coltivabili, sia del caso Dreyfus, un ufficiale francese, ebreo accusato di tradimento e condannato a morte, schierandosi apertamente a favore della sua innocenza. Le sue opere invece furono caratterizzate da un ritorno al passato con la semplicità e il lirismo che avevano caratterizzato i primi scritti. Nel 1906 scrisse il romanzo Mary e un anno prima della morte avvenuta a Parigi nel 1910 pubblicò Naar Den Ny Vin Blomstrer – Quando finisce il vino nuovo.
Dalle sue opere, sono stati tratti diversi film e adattamenti televisivi.