Con la fiamma olimpica si sono spenti anche i riflettori sulle olimpiadi invernali di Pechino 2022.
Si chiudono con una moderata quanto simbolica cerimonia di saluto al Bird’s Nest’,( “il nido d’uccello”) e i momenti di grande emozione non sono mancati.
In qualche modo, finisce dove tutto è cominciato, il centro del grande stadio della capitale cinese con gli spalti riempiti di spettatori, hanno accolto in un grande abbraccio virtuale gli atleti giunti a Pechino per realizzare un sogno.
Beijing 2022 si spegne la fiamma olimpica dei giochi invernali
Che non sarebbe stata una edizione olimpica come le altre si sapeva fin dall’inizio.
Il comitato organizzatore ha preteso da tutti indistintamente che le regole fondamentali fossero rispettate per ridurre al minimo i rischi della pandemia, e in fondo, tranne una piccolissima percentuale, tutto è andato come doveva andare.
Tra entusiasmi e delusioni i giochi olimpici di Beijing 2022 hanno comunque lasciato il segno, in alcuni forse più che in altri, certamente una esperienza da ricordare.
Una cerimonia di chiusura meno brillante della precedente, comunque tecnologica, dal forte significato simbolico, volto alla inclusione e alla comunione, un concetto che ha legato e unito tutte gli eventi che la Cina ha ospitato fino ad ora.
L’atmosfera è comunque delle gradi occasioni con la presenza del presidente cinese Xi J inping. L’inizio come sempre magico, reso più intenso dal grande fiocco di neve circondato da piccoli fiocchi danzanti che introducono l’ingresso della bandiera cinese issata accanto a quella del Comitato olimpico.
Con loro entrano nella stadio tutti i porta bandiera invitati a prendere posto nelle tribune. Ad avere l’onore questa volta per l’Italia l’azzurra di pattinaggio di velocità, argento nella prova sui 3.000 metri Francesca Lollobrigida con le due medaglie conquistate all’inizio e alla fine delle gare.
Tra gli applausi del pubblico salgono sul podio le vincitrici della 30 km femminili e maschili e dello sci di fondo.
Un “lanterna molto particolare” viene anche consegnata dal campione del biathlon Martin Fourcade, rappresentante degli atleti nel CIO ai volontari impegnati nell’assitenza e nel supporto logistico. Alle immagini evocative tradizionali si alternano quelle che hanno scandito e infiammato le gare durate i 15 giorni della competizione.
Beijing 2022 all’Italia il testimone per le prossime olimpiadi del 2026
Non mancano le meravigliose immagini in 3D di una distesa di foglie di salice verde a simboleggiare il saluto della Cina ai suoi ospiti e l’inno greco per ricordare dove tutto questo è cominciato.
L’ingresso di Thomas Back presidente del CIO e di Beppe Sala e Gianpietro Ghedina, rappresentanti per l’Italia che ospiterà i prossimi giochi invernali nel 2026 da l’inizio al rituale del passaggio di consegna che di fatto suggella il passaggio del testimone da Pechino a Milano-Cortina.
Anche qui non sono mancate le emozioni. Tra bandiere sventolanti e un violinista d’eccezione Malika Ayane rende l’atmosfera ancora più “patriottica” cantando l’inno nazionale e li la mano sul petto l’ho messa anch’io!
Non meno catartico il passaggio di consegna della bandiera, le immagini delle frecce tricolori simbolo di una Italia entusiasta e in attesa di diventare protagonista.
Il finale è tutto per i ringraziamenti, i primi sono del presidente del comitato olimpico cinese a cui fanno seguito ringraziamenti finali di Thomas Back a cui è dato l’onore di dichiarare ufficialmente chiusi i giochi olimpici invernali 2022.
Insomma una cerimonia come sempre di grande effetto come è nella migliore tradizione orientale e non è finita qui. Dal 4 al 13 marzo Pechino aprirà le sue porte alle Paraolimpiadi invernali e saranno emozioni incredibili!
Una considerazione finale è doverosa: come torna l’Italia da Beijing 2022? con 17 medaglie e un tredicesimo posto in classifica, un risultato forse al di sotto rispetto alle reali aspettative ma nel complesso più che soddisfacente.
Di certo fin da domani si dovrà lavorare per colmare alcune lacune e su questo le varie federazioni dovranno lavorare sodo, a Cortina 2026 non possiamo mica fare brutta figura!!