Lo “sfogo” della mamma ribelle Giada Sundas…
Cari amici, la nostra mammina ribelle del web continua a lamentarsi. A farne le spese e il povero Babbo Natale e allora, perdonatemi, ma a ribellarmi categoricamente, questa volta, sono proprio io!
E va bene, cara Giada, che i figli sono faticosi fin dalla nascita: piangono come dannati anche per una sola goccia di concentrato lattifero, che poi, se non è come vogliono loro, le tette te le rifiutano lo stesso e ricominciano a singhiozzare. E va bene, che dopo la pappa, guai se non gli fai fare il giro della casa per digerire quello che, alla fine, non hanno mangiato, ma, scusatemi se oso, fessi non sono, hanno già capito che fare il classico ruttino è, comunque, un’altra bella passeggiata sulla mamma ormai stressata o il papà eroe che, una volta presa la piccina, guarda la mamma soddisfatto per aver, senza ritegno, vinto la battaglia. Concordo con te che, per dare un segno di severità genitoriale, si vorrebbe la figlioletta, stanca e già nutrita, in fase rem e da coricare all’istante, ma una volta sfiorato, con religiosa accortezza, il capo sul cuscino tutto colorato, gli occhi si spalancano e ti guardano come per dirti, “pensavi tu che stavo dormendo!”… E allora via con l’unico piano B che ti permette di sognare un paio d’ore di sonno, scaricando, in piena notte, nella macchina già accesa, marito e figlia mezza addormentata segnando sulla carta il percorso, il più lungo possibile.
Guarda, capisco anche la fatica di rimanere ore a guardare la stessa cassetta di Walt Disney ripetuta all’infinito che, alla fine, sai mimare perfettamente perchè l’hai imparata a memoria. Non parliamo dei giri alla giostra, sempre con lo stesso cavalluccio e la mano stretta nella sua, per la paura di vederla catapultata nella macchinina rossa sotto il cavallo.
Lo so, ti capisco, e te lo ripeto, i figli sono faticosi ma non c’è nulla da fare sono “Piez e core”, anche quando ti ordinano di mettere la letterina di Santa Klaus sotto l’albero, con la lista di regali che per leggerla ti vengono i capelli ricci e devi usare il traduttore, prendere informazioni e allenarti alla caccia al tesoro, perchè dei desideri del tuo bimbo prediletto, conosci solo Ciccio Bello del ‘95 e basta.
Capisco tutto, davvero e ti comprendo, ma io non riesco ad arrabbiarmi se, alla fine di tutto, a vincere la battaglia della riconoscenza è proprio lui. Il nostro unico, inconfondibile, magico Babbo Natale! Lo so, alla fine della lista dei desideri il portafoglio è certamente svuotato, ma vuoi mettere gli occhi della felicità del tuo pargoletto, la mattina di Natale quando ancora in pigiama di mufloncino e gli occhi di sonno, si catapulta per vedere se il suo eroe preferito ha mangiato il biscotto o bevuto il bicchiere di latte? Io me lo ricordo eccome, magari non sono riuscita ad esaudire tutti i desideri ma, ogni volta, era ed è ancora una magia…
Mi dispiace cara Giada, io a Babbo Natale ci credo, e guai a chi me lo tocca.
Babbo Natale è la magia dell’amore, lo spirito del bene, che spesso dimentichiamo, è l’abbraccio del tuo bambino quando il suo desiderio si è avverato, è il sogno stupendo che lo fa stare bene, l’abbracciarsi tutti per ringraziare di quello che abbiamo avuto e per aver dato. Tu pensi davvero che il tuo bimbo non lo comprenda tutto questo? Sì, lo comprende, e ti ama per questo. Come ama quell’omone grande e grosso con la barba tutta bianca che non fa paura, anzi, lo aiuta a pensare che tutto può accadere, anche i desideri impossibili, gli da forza, lo protegge, lo aiuta a volare, a credere nei propri sogni.
Cara Giada, al posto tuo, Babbo Natale lo ringrazierei perché se un giorno il tuo bimbo sarà capace di diventare un uomo, custodendo in se l’animo sincero e sognatore di un bambino, sarà anche merito suo! Pensaci!
BUON NATALE DI CUORE…