Nel 1908 ha vinto il Premio Nobel per la letteratura. La sua riflessione filosofica, improntata all’idealismo, si è concentrata in particolar modo sul ruolo della religione nella vita moderna. Eucken, infatti, era sostenitore della necessità del Cristianesimo, ma allo stesso tempo criticava le gerarchie ecclesiastiche cattoliche e protestanti. L’idea alla base della sua filosofia era quella di una religione cristiana in divenire, capace di essere in armonia con il presente.
Rudolf Christoph Eucken iniziò con lavori di storia della filosofia, nel 1872, dove iniziarono a manifestarsi le sue idee teoriche e polemiche. La sua opera più nota è quella intorno alla visione della vita dei grandi pensatori, Die Lebensanschauungen der grossen Denker. Eine Entwicklungsgeschichte des Lebensproblems der Menschheit von Platon bis zur Gegenwart.
Si tratta di un’opera di carattere storico, ma impostata intorno all’idea fondamentale della sua filosofia, che afferma l’esistenza di un regno dello spirito superiore alla realtà empirica studiata dalle scienze naturali: un mondo dello spirito che manifesta la sua presenza e la sua efficacia nel nostro mondo, attraverso l’azione morale dei grandi individui. Una moralità che non è azione pratica in senso stretto, ma insieme scienza, cultura, arte.