È difficile fare le cose difficili: parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco. Bambini, imparate a fare le cose difficili: dare la mano al cieco, cantare per il sordo, liberare gli schiavi che si credono liberi.
G. Rodari, Parole per giocare
Con questa citazione si apre la mia tesi di laurea dedicata alla LIS, Lingua dei Segni Italiana; da insegnante credo che non ci sia un messaggio più importante da tramandare alle future generazioni che quello contenuto in queste parole.
Non so caro iCrewer se tu hai un maestro che ti è fonte d’ispirazione, non so se hai capito cosa intendo… Sai quando da piccolo ti chiedevano: se potresti decidere di essere qualcuno, anche per poche ore, tu chi vorresti essere?
Beh a me sarebbe tanto piaciuto essere Gianni Rodari, avere scritto le sue opere, aver vissuto le esperienze di cui ha potuto godere come autore di fama internazionale e ora che sono adulta, ogni tanto, mentre cammino per le vie che un tempo lui ha percorso, fantastico su come sarebbe stato incontrarlo e fargli domande sui libri da lui composti e che io leggo ai miei alunni.
E dopo questa mia digressione ti lascio al vero motivo per cui ti sto scrivendo oggi.
Gianni Rodari e i luoghi in cui è cresciuto
Caro iCrewer sono certa che già ti è noto il celebre operato dello scrittore Gianni Rodari, oggi ti parlerò di Omegna, la sua città natale.
Prima di parlarti di questa deliziosa cittadina che si affaccia sulle sponde del Lago D’Orta e dei luoghi in cui Gianni Rodari ha vissuto la sua fanciullezza, in seguito si trasferì da prima in Lombardia e in fine a Roma, città in cui lo scrittore è morto; vorrei soffermarmi solo su alcuni elementi peculiari dell’attività di questo autore.
Partirei dal confessarti che il suo vero nome era Giovanni Rodari; è l’autore di una delle mie opere preferite: La Filastrocca di Pinocchio e come puoi ben capire è uno scrittore specializzato nella letteratura per l’infanzia e l’unico vincitore italiano del Premio Hans Andersen, nel 1970.
Magari ora ti sfugge che proprio lui è considerato uno dei maggiori interpreti del tema fantastico e uno tra i più importanti teorici dell’arte d’inventare storie, grazie alla sua opera più celebre: Grammatica della Fantasia.
Moltissimi sono i suoi scritti e anche i riconoscimenti che la nostra nazione gli ha donato, ad esempio possiamo nominare il premio Prato (1960) o anche Catelo e Rubino (entrambi vinti nel 1965). Numerose sono le vie e le piazze nominate in suo omaggio, da ricordare sicuramente Piazza Gianni Rodari che sorge proprio a Omegna davanti al Parco della Fantasia anche questo dedicato alle sue opere.
L’immagine che ti riporto è invece la foto della sua casa natale situata a Omegna, in via Giuseppe Mazzini.
Le sezioni che verranno premiate sono: gli albi illustrati, le fiabe e le filastrocche e le rappresentazioni teatrali.
Come puoi ben vedere la cittadina di Omegna è molto orgogliosa del suo celebre scrittore e, dato che sono solita frequentare i luoghi in cui Gianni Rodari è vissuto ho pensato di fartene una breve descrizione.
Partirei da un’immagine del Lago d’Orta, meravigliosa perla che bagna le sponde di Omegna. Caratteristica l’isola dedicata a San Giulio, conosciuto per aver cacciato i draghi da queste acque. La gente del luogo era infatti convinta che il lago fosse abitato da queste creature marine paragonabili a dei Nessie tutti italiani e che solo grazie all’arrivo di San Giulio sarebbero stati cacciati. Il Santo, le cui reliquie sono tutt’ora conservate nella basilica che troneggia sull’Isola, avrebbe disteso il suo mantello sulle acque e così mandato via i draghi.
L’Isola non è di grandi dimensioni e si dice che potrebbe essere stata formata da una pietra caduta dalle montagne circostanti per via di una frana. Il suo perimetro è di circa 650 metri ed è situata a circa 400 metri dalla riva. La sua superficie è quasi interamente occupata dall’abbazia Mater Ecclesiae.
La si può tranquillamente raggiungere tramite il battello e visitare a piedi percorrendo la sua celebre via del silenzio.
Presso questi luoghi ha vissuto anche un altro celebre autore Friedrich Nietzsche che, lungo le sponde di Orta e passeggiando per le stradine che portano verso il Sacro Monte, ha vissuto una tanto celebre quanto sofferta vicenda amorosa, così importante da fare maturare il suo pensiero filosofico e la sua stessa esistenza.
Osservando le immagini che ti ho qui riportato è facile comprendere come questi luoghi possano essere stati d’ispirazione agli autori di cui ti ho parlato e sicuramente lo sono per quelli che tuttora ci abitano e ne fanno cornici per le ambientazioni di nuove emozionanti storie.
Concludo questo articolo con una piccola parentesi, avrai notato che ho scelto per questo scritto immagini che ritraggono un clima uggioso, un po’ grigiastro in effetti, ebbene se cerchi su Internet Orta oppure Omegna puoi certamente trovare immagini che mostrano un paesaggio limpido e celeste, da cartolina. Io abito in questi paesi e qui diciamo che: Nelle zone tra il Lago d’Orta e il Lago Maggiore piove 100 giorni all’anno. Questo per dirti che l’umidità è alta, la percentuale di piogge pure e la leggera nebbiolina che tutti i pomeriggi si solleva dai campi è la condizione ideale per scrivere una storia Fantasy.